
Dalla giovinezza alla vecchiaia
Superata la soglia dei novant’anni, non mi resta che rivivere la mia lunga avventura cacciatoresca nei ricordi che ripercorrono tanti cambiamenti, dalla caccia libera ovunque al susseguirsi dei divieti sempre più severi contro la nostra passione, alla fauna stanziale autoctona che è mutata nella quantità vicina all’estinzione o in novità di specie, in un panorama di esercizio tanto mutato durante un secolo.
All’inizio del Novecento, la caccia era praticata in massima parte da contadini, operai, impiegati, benestanti, gente del popolo che godeva della tranquillità della vita del Paese, paga della quantità di selvaggina abbondante nelle campagne, in pianura, nei boschi, in collina e in montagna, ove era possibile cacciare in ogni parte d’Italia con la sola licenza di caccia.
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