
Astro di Mirco Peli
Seduto sul prato infogliato ammirando un sole che ancora è lassù a baciare le creste di neve a baciare i calanchi scosciesi.
Rimanendo così fra un poggio annoiato da un armonia dicembrina che quasi m’inebria e una selva di noccioli che strapiomba nel vento, guardo la vita, la mia vita.
Si stacca un ombra da terra, immobile resto; coll’anima in gola e’l petto in fiamme. Imbraccio, non premo ma ammiro.
Ammiro la creatura amica dè miei boschi, ammiro il mio compagno rattoppato d’arancio, folgorato da quell’usta al chioppo d’un nocciolo.
La troverò ancora, più sotto, nel ruscello infreddolito, sulla ferma del mio amico, oppure no; chi lo sà.
Intanto vivo nel ritrovarla, nel rivivere un emozione degna di vita, nel rivivere con un amico la ruralità che ancora sento, nel rivederlo ancora con quella regina nel naso e nel cuore.
Niccolò
Montale scriveva:
“Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.”
e Alfredo ha trovato le tracce di un suo stesso sentiero! Bravo complimenti Alfredo!
Niccolò Benedetti