Beccaccino

Beccaccino

Nel nostro Paese stanno ormai scomparendo marcite e altri terreni idonei, gli appassionati sono quindi costretti a espatriare per poter fare carnieri I beccaccinisti non trovano più in Italia lo spazio sufficiente per esercitare la loro attività. Oggi le marcite, dimora preferita dai “becchi lunghi” che, tra le tenere erbe con acque tiepide, quando tutto il paesaggio attorno era attanagliato dal gelo trovavano qui ampie pasture di vertebrati e invertebrati, sono scomparse. Ecco allora i nostri cacciatori superare le frontiere, solcare i mari e gli oceani per poter cacciare in libertà. Ma dove vanno?

L’esodo verso i territori dell’ex Yugoslavia è cominciato dopo la guerra dei Balcani. Mete preferite Croazia, Serbia e Montenegro, nelle zone ai margini dei grandi fiumi e degli innumerevoli affluenti che qui vi scorrono, in quelle aree ricche di pianure bagnate dalla Drava, dalla Sava, dal Korana, dal Tibisco che affiancano il Danubio fino alla foce del mar Nero.

Inondazioni e irrigazioni sono mete favolose per i beccaccini, a cui va aggiunta la grande pianura dell’Ungheria con il lago Balaton e quello di Tatabania. Varazdin in Croazia attorno alla Drava, Karlovac attorno al Korana, Becej e Novi Sad in Voivodina e Ulcinny in Montenegro, località famose per i nostri beccaccinisti vicino alle nostre frontiere. Poi sempre più all’Est, in Polonia, in Ucraina, in Moldavia e in Romania fino alle foci del Danubio. Le coste del Mar Nero sono le più frequentate dalle masse migratrici: Alexandropulos in Grecia sul confine turco in una vasta zona militare a paludi verso il mare; le coste di Vargas in Bulgaria; le foci del Danubio in Romania in un paesaggio lunare di canali, canaletti, chiari, paludi ci parlano di grandi imprese da parte dei nostri beccaccinisti. Da Samsum fino al Bosforo in Turchia, le terre ospiti di saette alate tra grandi paludi e terre bagnate sono numerose.

Nell’Europa dell’Ovest ci limitiamo invece a citare la Spagna: da Valencia a Cullera verso Alicante la costa mediterranea è piatta e per un centinaio di chilometri i terreni sono esclusivamente coltivati a riso, con vasti specchi d’acqua. Pure battuto è il Delta dell’Ebro, paradiso di palmipedi e trampolieri. La Francia offre in Normandia, con al centro Carentan, grandi distese di terre umide verdi nelle torbiere, dove ti sembra di camminare sul duro e invece sotto c’è l’acqua con tanta pastura per i numerosissimi trampolieri. Oltre la Manica c’è l’Irlanda, anch’essa ricca di torbiere accoglienti. Ma c’è il divieto della quarantena per i cani provenienti da altri Paesi, che obbliga i cacciatori nostrani a usare cani dei locali o a partecipare alla caccia con il sistema delle battute.

Iris accosta Beccaccino

Iris accosta Beccaccino

E oltre Europa? In Africa la grande massa d’acqua del Nilo è il sogno e la meta di tutti i migratori che dalla Scandinavia, alla Carelia, alla Siberia volano verso il “continente nero”. Dalla zona dei grandi laghi paludosi dell’Africa orientale lungo tutto il percorso, molte sono le irrigazioni per le coltivazioni con terreni allagati. Poi c’è un’oasi, quella di Fayoum, un’isola di verde e di acque tra le sabbie delle dune, dell’hammada e del serir, meta di cacciatori di ogni parte del mondo.

L’Etiopia mi ricorda il lago Tana, sull’altipiano dove il beccaccino è chiamato fufui e la Somalia le rive dell’Uebi Schebeli e del Giuba con le grandi cacciate di quando esisteva la colonizzazione italiana.

Tuono su beccaccini del sig. Plati Antonio

Tuono su beccaccini del sig. Plati Antonio

L’Algeria con il lago Tonda e le secche piene d’acqua che lo circondano, sul confine con la Tunisia offre possibilità di pingui carnieri. Come il Marocco nella piana attorno a Casablanca, in terreni con stoppie e bagnata da diverse colture dove si pratica la caccia al beccaccino solo in battuta. America: la Louisiana con il Mississipi e tanti fiumi che sfociano nel Golfo del Messico è un paradiso per le immense frotte di migratori.

E ancora, l’Argentina: l’estesa pianura della Pampa solcata da fiumi che arrivano al Rio della Plata offre possibilità multiple per i beccaccinisti. In conclusione, pochi uccelli sono cosmopoliti e universali sulla terra come il beccaccino… lo troviamo infatti anche in Australia sino alla Nuova Zelanda.