CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Caccia alle pernici alpine di Silvio Intiso tratto da Club Scandinavia

Riporto di pernice alpina- foto del club scandinavia-

Parliamo ora della caccia alle pernici alpine:

Questa non é la mia caccia favorita per due fattori molto semplici da spiegare.

1) Sono uccelli che pedinano moltissimo e in terreni normalmente scoperti o con pochissima vegetazione per cui, spesso e volentieri, le si vede camminare davanti al cane. Cane che, se bravo, dovrebbe presentare una perseveranza notevole in lunghe a volte lunghissime guidate.

2- Ci vogliono dei piedi da capra per quei terreni composti prevalentemente da rocce che spesso sono scivolose.

Questo vale naturalmente anche per le zampe del cane che deve essere fornito con ”cuscinetti” sottopiedi di cuoio come le suole dei vostri scarponi.

Pena: zampe gonfie, doloranti con ferite da taglio multiple alla fine della giornata e ti saluto la caccia del giorno dopo!.

Se di stazza ”bracco italiano” e abituati ai terreni morbidi come i miei é una vera catastrofe!

Molti anni fa mi ci slogai una caviglia su quelle rocce e la cosa non contribuì certamente a farmi apprezzare l’ambiente.

Setter di Crocedomini a Bianche Camune

Caccia ottimale invece per quei cacciatori delle alpi o degli appennini italiani che, perdonatemi l’ironia benevola, al posto dei piedi hanno gli zoccoli e quei terreni se il mangiano a colazione ogni mattina.

Dunque, detto quanto vediamo come si svolge una tipica azione di questa caccia in Lapponia a quel bellissimo selvatico che é la pernice alpina (devo ammettere che esteticamente parlando forse la preferisco a quella artica/nordica).

La cerca deve essere fatta oltre un altitudine di 800/850 metri dal livello del mare.
Li, la tundra che caratterizza i terreni sottostanti incomincia a diradare lasciando apparire i ”ghiaioni” creati dalle ultime ere glaciali (da notare che su qui terreni durante l’ultima era si valuta che il ghiaccio aveva uno spessore di oltre un chilometro!).

La vegetazione é composta soprattutto da licheni e salici nordici ”nani” che usano crescere intorno ad acquitrini spesso profondi oltre il polpaccio; Ancora da notare che immancabilmente, se si prova ad attraversarli, ci si bagna i piedi alla faccia degli scarponcini ”gorotex”!

Il cane ( quello con piedi corazzati) può realizzarsi sicuramente con suoi migliori ”zig-zag” a vento e quando finalmente prenderà ”il filo dell’usta” incomincerà la guidata.

Ripeto che la guidata sarà sicuramente lunga; i pennuti se la danno normalmente di gamba cercando di avere addirittura un contatto visivo con gli intrusi (voi e il cane!).

Qui possono succedere due cose:
il cane persiste (e voi pure) a pedinarle fino a quando si stancano e decidono che la zona offre abbastanza nascondigli da giocarsi il rischio (..anche loro sono ignare del tartufo del vostro ausiliario) o il quadrupede é cosí intelligente (…naturalmente anche l’esperienza fa la sua parte) che interrompe l’azione e si defila, quatto quatto, in un aggiramento largo (molto largo) per bloccarle dall’alto con il vento a sfavore.

Beati voi se avete un cane così perché io l’ho trovato/avuto solo una volta!

Al frullo il tiro non sarà difficile ed é paragonabile a quello delle pernici artiche/nordiche; non sono coturne e difficilmente si buttano giù, tenderanno ad innalzarsi di quota e il bianco delle piume in combinazione con scarsa vegetazione non contribuirà sicuramente ad aiutarle.

Cosa positiva il fatto che solitamente non partono un gruppo ma separatamente; dando a voi (e al cane) il piacere di molteplici emozioni.

Qualche dato tecnico:
Condizioni atmosferiche ottimali nelle giornate di sole (deleteria la nebbia o le nuvole basse). Temperatura fresca (normale a quell’altitudine lappone).

Rigorosamente scarponi ai piedi con abbigliamento da montagna leggero ma caldo per le soste nel onnipresente vento locale.

Piombo simile per le ”artiche” con un nr. 7 in prima canna e un 6 in seconda (io uso 7 per tutte e due!).

Portatevi dei panini ma non acqua, quella la potete bere, buonissima, nei numerosi ruscelli che scendono a valle; va notato che i cacciatori locali si portano dietro appesa alla cintura una ”cucchiara” di legno che usano per attingere direttamente dai corsi d’acqua.
In bocca al lupo!

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1 Comment

  1. …. descrizione abbastanza veritiera ! 🙂

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