Il gallo cedrone e soprattutto il vecchio (io conto “vecchi” quelli di oltre tre anni e l’etá é riconoscibile soprattutto dal becco!) cacciato con il cane da ferma é, a parer mio, la sfida piú difficile ( e la piú bella!) che un cacciatore possa affrontare sul territorio europeo.

In Germania questo selvatico viene categorizzato nella sezione ”caccia grossa”. Come diceva Ernest Hemingway che non sei cacciatore se non affronti un bufalo cafro cosí dico io a chi caccia pennuti. Non sei cacciatore completo se non affronti il cedrone.

Ammetto comunque che la caccia al cedrone é forse quella che ho praticato piú di tutte e questo forse influisce sulla mia obiettivitá.

Ho provato diverse forme di caccia a questo magnifico animale, dal canto primaverile all’imbrocco con il cane da abbaio ma nessuna si é mai rivelata cosí emozionante come quella con il cane da ferma.

Bisogna comunque precisare che l’ambiente, pur restando invariato il comportamento base della razza, spesso ne diversifica le abitudini.

Le foreste lapponi della scandinavia sono la scenografia di ció che descriveró qui a seguito ed anche quella dove io ho acquisito la mia esperienza.

Chiariamo subito una cosa: camminare nelle “foreste” lapponi, e chi ci é stato lo avrá sicuramente constatato, non é una passeggiata nel “parco della cittá” sia per il cacciatore che per il cane!

Bosco fitto, conifere a iosa, muschio che ti puó arrivare al ginocchio, marcite infinite, alberi abbattuti e altro, rendono solo una pallida idea delle difficoltá che si incontrano.

Ed é proprio in questo ambiente che vive da sovrano: il gallo cedrone

Viverci, vuol dire che Lui ci gioca in casa in quelle foreste, conosce perfettamente il terreno, i rumori, corsi d’acqua, laghi e tutto il resto; per cui al minimo rumore che lui non riconosce: …. punto primo: defilarsi; punto secondo: capire che cosa accade.

Adesso vediamo in dettaglio cosa avviene in una azione tipica di questa caccia (mi riferisco soprattutto ad un vecchio gallo!).

Il cane corre di quá e di lá indagando (lo sappiamo tutti che nei boschi i “zig zag” ci li possiamo dimenticare!) e all’improvviso ferma o rallenta (questo dipende dal carattere del cane e/o quanto é “calda” l’usta).

Sia che fermi o che rallenti, voi potete rilassarvi e state ben sicuri che al 99% il cedrone li non c’é.

No, lui, come detto al punto primo, se l’é giá data di gamba quando ha sentito i primi rumori che non rientrano nella sua normalitá.

Adesso ritorniamo al quadrupede.

Il cane avverte l’usta per terra e, a meno che non ci sia capitato proprio sopra, per meritarsi di essere chiamato “buon cane” incomincia la “guidata” … e credetemi che di metri di “guida” ne dovrá fare parecchi perché il gallo, che corre veloce all’incirca come un uomo (lo so perché io la corsa con lui lo giá provata, ma questo episodio lo racconteró in seguito a chi é interessato e me lo chiederá) non si fermerá fino al prossimo slargo e il bosco é fitto, tanto peggio per Voi (e per il cane naturalmente).

Quando finalmente avrá trovato il posto che pensa adeguato, e che questo sia a 2/300 metri o piú non ha nessuna importanza perché Lui i “garretti” ce li ha buoni, salterá su un ramo di un albero (si imbrocca) ad un’altezza di 3 o 4 m. e passerá al punto due: ”capire cosa succede”

Fa eccezione da quanto scritto sopra se si tratta di un cedrone zoppo (pare strano a scriversi ma a me é proprio capitato di incontrarne uno (l’episodio é descritto nel mio racconto ”Gli ultimi cacciatori di dinosauri”).

Cedrone delle Alpi Bresciane

Ritorniamo a noi bipedi.

Quando il cane incomincia a “guidare” (se é un cane esperto di cedroni dovrá farlo velocemente e senza incertezze e qui i cani abituati a cacciare beccacce si trovano in difficolta; l’eccessiva prudenza e/o incertezze sono deleterie in questa caccia e …ciao cedrone!)

Cosa dobbiamo fare noi? Bé! per usare una espressione dei cacciatori svedesi: ”ci si deve attaccare alla coda del cane”. In altre parole bisogna tenere una stretto contatto con il cane e se necessario incitarlo (non con la voce mi raccomando!) a guidare.

Alla fine: se il cane si mosso veloce e voi siete riusciti a tenere la distanza giusta, ecco che arriveremo alla ferma finale. Il cane (se bravo naturalmente!) sente che l’effluvio é caldo, capisce che un passo in piú comprometterebbe tutto e si blocca.

Noi adesso, se ci é rimasto del fiato, dobbiamo immediatamente correre d’avanti al cane per circa una decina di metri ed é questo il momento di togliere la sicura all’arma.

( io uso piombo del 5 in prima canna e 3 in seconda in apertura di stagione ma li sostituisco con il 4 e 2 in autunno inoltrato quando il cedrone é piumato per l’inverno).

Lui (il vecchio) partirá con fracasso da mezza pianta (probabilmente davanti ma potrebbe essere anche di lato) e non vi fate fregare dalla mole; sembra che sia lí enorme che arranca ma invece é velocissimo, molto di piú di quello che vi sembrerá, solo con un buon anticipo lo fermate se no ….saluti e ci vediamo alla prossima!

Questa che ho descritto é una delle scene piú classiche di questa caccia ma naturalmente non sempre va cosí, ci sono sempre le eccezioni ed io ho visto accadere di tutto: gallo che si fanno fucilare come un fesso sul mozzicone di un tronco (..ed era vecchio!); galli che ti attaccano il cane; e addirittura che attaccano te (mi é capitata anche questa e l’episodio é descritto nel mio racconto “ogni promessa é un debito”) ;

Insomma puó succedere di tutto ma in linea di massima le cose vanno come le ho descritte qui sopra.

Adesso qualche dato tecnico su questa caccia.

La stagione apre dal 25/08 al 31 di gennaio. Quale sia il periodo migliore é soggettivo al cacciatore; io preferisco l’autunno innoltrato (dal 20/25 settembre all prima decina di giorno d’ottobre) e lo preferisco perché, primo: non fa caldo (10/5 gradi di giorno; 0 di notte), secondo: l’autunno veste la natura lappone con dei gialli, dei rossi e dei verdi meravigliosi e terzo: il gallo vestito nella livrea invernale é veramente imponente.

Meglio giornate nebbiose con pioggerellina leggera che ti rende fracido (alla faccia di tutti i gorotex) ma lo rende pigro (specialmente dopo la colazione mattutina) a spostarsi e a volare.

Abbigliamento leggero per non sudare (nelle guidate soprattutto) con giacca nello zaino per quando ci si ferma. Calzature impermeabili (odio gli stivali) almeno fino all caviglia ma se piú alti va meglio (intanto non dovrete affrontare salite rapide ma solo terreni undulati)

Ultima raccomandazione ma la piú importante ”il silenzio é d’oro”.

Non parlate o peggio ancora non gridare al cane, solo cenni e fischietto (ma con parsimonia), evitate fracassi, andatura calma e silenziosa, lasciate lavorare il quadrupede e fidatevi di lui.

In bocca al lupo!