CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Categoria: Alessio Gallinucci

Le affinità tra la Beccaccia e Il Sarago Maggiore (3a parte) Tratto da www.apneamagazine.com

gallinucci4C…non appena la giovanissima Nina si avventurò in una sospetta filata con un timido accenno di ferma, partì da un roveto una “palletta nera” che buttai giù immediatamente d’istinto con un tiro stratosferico degno del miglior tiratore di skeet. La prima beccaccia. Non vi dico la soddisfazione. Da li fu tutto un crescendo. Nina crebbe e si fece molto brava poi, nel tempo, arrivarono altri cani a farci degna compagnia.

Insomma da quel 2008 la passione per la caccia subacquea andò via via affievolendosì forse perché ormai avevo scoperto tutto di essa e la cattura di un pesce era davvero diventata “una banale esecuzione”, riprendendo uno spunto riflessivo dell’amico Piero Malato. Si crearono spazio e tempo per la caccia terrestre che mi dava nuovi stimoli, facendomi pertecipe della conoscenza di un mondo totalmente nuovo ma che oggi, rendendomene conto, ho sempre conosciuto. Nel 2009 disputai la mia ultima gara congedandomi dall’agonismo con un bell’oro ai Campionati Italiani a squadre. La caccia subacquea naturalmente non potrei mai abbandonarla del tutto, l’acqua è sempre stato e sarà il mio elemento naturale fino a che mi sarà concesso di andare. Ho nuotato per ben 19 anni di cui 15 a livello agonistico. Alla fine tra nuoto e caccia subacquea ho alle spalle “soli” 33 anni di agonismo ad alti livelli. Vado a mare quando ne ho bisogno.

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Le affinità tra la Beccaccia e Il Sarago Maggiore di Alessio Gallinucci tratto da www.apneamagazine.com (2a parte)

gallinucci2C…con grande meraviglia, la ferita sulla punta del petto “tappata” con una sorta di fanghiglia solidificata di misto terra, piume e piccolissimi frammenti di sterpaglie.

Al sarago piace il grotto così come alla beccaccia piace la macchia. Dirò di più il grotto sta alla macchia. Cacciare la beccaccia dentro la macchia mediterranea costituita da mirti, lentischi o biancospini inframezzati da roverelle è come cacciare i saraghi nei meandri del coralligeno. La difficoltà di esplorazione mette il cacciatore duramente alla prova, un lavoro di ricerca certosino e raffinato. All’interno delle distese di grotto/coralligeno è più facile trovare saraghi in ambiti adiacenti a zone di sabbia intercluse, così come la beccaccia si trova in zone dove all’interno della macchia fitta vi sono aperture o piccole radure di pastura. Su distese di macchia o di bosco fitti, circoscritte all’interno di distese pulite e radure, è più facile trovare le beccacce ai bordi, piuttosto che profondamente addentrate. Per il sarago avviene lo stesso. All’interno di zone di grotto circoscritte in ampie zone di sabbia è facile trovare lo sparide sui bordi, se poi all’interno della zona di grotto, addentrandoci, c’è una buona fenditura nel fondo essi saranno anche li. Anche la beccaccia sarà reperibile in una “fenditura”/raduretta presente all’interno della zona di macchia.

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Le affinità tra la Beccaccia e Il Sarago Maggiore Tratto da www.apneamagazine.com Testo di Alessio Gallinucci prima di tre puntate.

nina-e-pintaCNel 2011 venne pubblicata su Apnea Magazine l’intervista “Alessio Gallinucci: Addio alle gare senza rammarico”. Ero da poco uscito da una ottima carriera agonistica nella caccia subacquea durata quasi 18 anni e nell’ultima parte dell’intervista affrontavo brevemente i temi relativi alla mia nuova ardente passione ovvero la caccia terrestre con il cane da ferma alla beccaccia. Dichiaravo a fine intervista che “Ho anche avuto modo di riscontrare che il comportamento della beccaccia è assai simile a quello di un determinato pesce del mediterraneo e pertanto, applicando gli schemi ed i comportamenti istintuali di cui parlavo sopra, riadattandoli per la terra ferma, riesco spesso, nel peggiore dei casi, a godere dell’incontro con la Regina” A seguito di questa affermazione l’amico Davide Serra, più di un anno fa, mi sollecitò uno scritto riferito alla descrizione dei parallelismi riscontrati tra caccia subacquea e caccia terrestre alla beccaccia, ora lo posso dire: mi riferivo al sarago maggiore!

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