Maggio 2016 a seguito di notizie provenienti dall’Albania sulla chiusura della caccia già in atto da due anni, e di una sua possibile e ulteriore moratoria di altri cinque anni, ho chiesto all’amico Bledar Flaga che ringrazio, di farci un resoconto sulla situazione caccia nel paese delle Aquile.
Fino al 1995-1996 la fauna cacciabile in Albania era considerata proprietà del popolo e sulla caccia vigevano regole ferree. La stagione venatoria era molto ampia iniziava dal 15 Agosto e terminava al 14 Marzo, ma Il numero dei cacciatori era molto limitato. Inoltre non esistevano le cartucce pre-caricate. Il cacciatore poteva comprare tramite specifica autorizzazione solo 100 bossoli, 100 inneschi e 500 grammi di polvere. In più il cacciatore aveva il compito di abbattere un numero prestabilito di nocivi regolamentato da sistema di punteggi. Bisogna sottolineare che l’inquinamento era pressoché nullo, l’agricoltura era biologica, il territorio fornito di una complessa rete d’irrigazione. Era severamente proibita la caccia alla starna, gallo cedrone e forcello, orso, lince, ecc. Era permessa la caccia al solo fagiano maschio per un periodo molto corto di tempo e non era permesso nessun tipo di richiamo.
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