CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Categoria: Daniele Ubaldi

Lo specialista a beccacce (parte 3): quello che ha il senso del selvatico

Si conclude con questo breve testo l’approfondimento sulle particolari caratteristiche che devono per forza di cosa essere in possesso di un cane da ferma specialista a beccacce. Nelle prime due puntate si sono prese in esame le doti venatorie che consentono al campione di ritrovare le beccacce involatesi, individuandone la rimessa e, secondo punto fondamentale, riuscirci entro pochi minuti se non addirittura secondi. E’ ovvio, infatti, che non è sufficiente fermare una beccaccia per essere proclamabili “beccacciai” come anche, naturalmente, non è sufficiente ribatterne una per assurgere in automatico al ruolo di “specialisti”.

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Lo specialista a beccacce (parte 2): quello che le ribatte in un attimo

Prosegue l’approfondimento relativo alle doti speciali che un cane da ferma deve possedere per essere definito, a pieno titolo, “beccacciaio”. Nella prima parte abbiamo visto come non basti fermare una beccaccia per potersi fregiare dei gradi di specialista ma occorra, al contrario, dimostrare spessore, risorse cerebrali e potenza olfattiva sulla beccaccia di rimessa, quella cioè che dopo essere stata disturbata una prima volta si è appena posata chiudendo le sue ali e, per un bel pezzo, si guarda bene dal muoversi per andare chissà dove.

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Lo specialista a beccacce (parte 1): quello che le ritrova

Quanti “mostri da quagliodromo” avete visto in vita vostra? Quanti ausiliari preparati meccanicamente per le classiche o per le attitudinali, spacciati dai loro proprietari o conduttori come “grandi cani da caccia”, magari proprio “grandi cani da beccacce”? Certamente anche fra i cani da prove, specialmente quelle su selvaggina naturale – ma che sia davvero naturale, però! – esistono ottimi soggetti per la pratica venatoria, mescolati a robot artefatti dalla mano e dal collare elettrico: tuttavia, un conto è reperire la coppia di starne a 500 metri dal conduttore in mezzo a un tavolo da biliardo multicolore quali sono, appunto, i terreni della Polonia o della Serbia; ben altra cosa è inventarsi e “inchiodare” una Regina imbirbita di gennaio, avvezza al disturbo del cane e dell’uomo, padrona del suo territorio e per questo leggerissima.

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Cane che ferma le beccacce e cane beccacciaio: mondi diversi

E’ l’eterno dilemma che divide migliaia di cacciatori: qual è il vero cane beccacciaio? Quante volte, al quagliodromo o in armeria, si sente dire: “Ho un cane fortissimo che ferma le beccacce”, magari da persone che si reputano esperte della materia? Ebbene, vi svelo un segreto di Pulcinella: il semplice fermare le beccacce, per quanto pratica gradita al fucile, non fa certo del vostro ausiliare un beccacciaio. Anzi. La ferma è solo l’inizio.

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