PER NOI CHE SENTIAMO QUESTO IMPULSO IRREFRENABILE, AD USCIRE DI CASA CON IL PROPRIO CANE, COL SOLE O CON LA PIOGGIA, PER CAMMINARE GIORNATE INTERE PER BOSCHI E MONTAGNE. CI SIAMO MAI DOMANDATI RAZIONALMENTE CHE COSA E’ OGGI, PER NOI CACCIATORI LA CACCIA, E COME AL DI LA DELLE LEGGI E DEI REGOLAMENTI, IL CACCIATORE DEBBA IN ALCUNE CIRCOSTANZE COMPORTARSI.
Categoria: Lucio Scaramuzza Page 1 of 3
L’abbandono dei terreni soprattutto nelle parti alte della collina e sicuramente della montagna sono state l’ultima causa, il colpo di grazia si potrebbe dire, della sparizione della starna e anche se un po’ meno, della pernice rossa.
Paradossalmente, però penso che questa situazione oggi presente su milioni di ettari del nostro Appennino possa essere il punto di partenza per la reintroduzione e il ripristino della starna e della pernice rossa, che per noi appassionati del cane da ferma rappresenta l’essenza della caccia.

Museo Comunale della Civiltà Contadina e degli Antichi Mestieri Ferrandina Matera Campania
C’era una volta un bellissimo territorio del nostro Appennino popolato da tanta gente che viveva su queste montagne grazie ad un lavoro ritmato dalle stagioni, duro, incessante, in certi periodi dell’anno dall’alba al tramonto ma, abbastanza felice o comunque, sufficiente a procurare serenità.

Foto e cani di Lucio Scaramuzza
Visto che il mondo della cinofilia ha difficoltà ad interpellare i cacciatori, che in fondo dovrebbero essere gli utilizzatori finali del prodotto…..mi permetto di esprimere un pensiero sull’argomento, sapendo che sarà assolutamente incompleto, e che non rappresenta certo il pensiero di tutti i cacciatori. Ma i cacciatori come me che genere di prestazioni pretendono (meglio… pretenderebbero)dal loro cane, come dovrebbe essere il cane ideale visto da chi va a caccia.
Convegno a Lazise del 14 Aprile 2018
..La caccia, quella vera, sono i balzi di gioia del tuo cane, quando ti vede staccare, prima dell’alba, il fucile dalla parete, sono le serpentine trepidanti del cane sul primo fiato di selvaggina, tra i rovi del sottobosco……..
No, i nemici della caccia il vero cacciatore non lo conoscono e quando parlano di caccia, il vero cacciatore non capisce le loro parole; e se le capisce, li compatisce. Li considera gente cui é mancato, nella vita, uno dei godimenti più poetici, puri, esaltanti che la vita ancora può riservare.
Indro Montanelli

Le starne bisogna volerle
Prima di avventurarci in una disamina relativa all’organizzazione sul territorio, con la sua genesi, le sue motivazioni e la sua attualità, bisogna ricordare a tutti un paio di cose: 1) Sono anni che i cacciatori hanno paura del cambiamento e preferiscono restare immobili, ma probabilmente è venuto il momento che se non ci si muove si muore 2) La legge che disciplina l’ingresso ad uso venatorio dei terreni privati, in Italia è unica al mondo, e fu promulgata nel ventennio fascista. Tale e quale pervenne ai posteri come si riscontra nell’art 842 del vigente C.C.. (*) .

Foto di Lucio Scaramuzza
…però ci amano talmente tanto che forse sarebbero disposti,
magari con le orecchie basse, a dire che ciò che ascoltano
dai loro padroni é tutto vero…..
Dicono che per raccontare bene le bugie occorra essere fantasiosi, intelligenti, creativi, insomma un po’ artisti.
Sono convinto che se bastasse questo, fra i cacciatori potremmo annoverare i più grandi artisti mai vissuti.
In effetti le balle dei cacciatori sono talmente tante, talmente divertenti e a volte talmente ben costruite che trovo geniale l’idea di scrivere un libro su questo argomento, anche se un solo libro non è certo sufficiente a raccoglierle tutte.

Foto di Lucio Scaramuzza
E’stato grazie al Conte Max Tornielli se abbiamo avuto la possibilità di cacciare con i nostri cani, al momento giusto, in uno dei più bei posti da cotorne che io abbia visto.
Arrivare in Albania in quei tempi subito dopo la caduta di una delle dittature più inverosimili che la storia dell’umanità ricordi, non era cosa facile.
Non c’erano regole non esistevano praticamente le leggi, potevi incontrare poliziotti in divisa o in borghese (chissà se poi erano davvero poliziotti) che chiedevano, a loro assoluta discrezione, per trasgressioni anch’esse inventate al momento, tangenti sotto forma di multe da pagare, che per nostra fortuna erano assolutamente sopportabili e che, per liberarci velocemente, pagavamo.

Foto di Lucio Scaramuzza
Era da alcuni mesi che avevamo deciso di partire per la Penisola di Kola, Paolo ed Eugenia avevano avuto dei contatti che ritenevano interessanti, ne avevamo parlato a lungo e avevamo deciso di andare a vedere cosa c’era , anche in fatto di caccia.
A dire il vero tramite internet ero riuscito a trovare foto e filmati (soprattutto di pesca al salmone, la penisola di Kola è famosa in tutto il mondo per questo) e mi ero fatto una vaga idea del territorio , per molti aspetti simile alla Lapponia svedese.
Anche quello d’altro canto era territorio lappone e confinava a nord-ovest con i territori lapponi della Norvegia e della Finlandia.
Il periodo in cui avevamo deciso di partire doveva essere la fine d’agosto, ma Paolo ed Eugenia con altri quattro erano partiti a metà agosto, incuranti delle zanzare.
Un filetto per Miss
……… Siamo si e no a mezzogiorno e ci fermiamo per riposare un po e per mangiare un boccone, abbiamo due cedroni e un sacco di belle azioni dei cani e questo ci rende felici. Dopo esserci riposati si riparte, ormai abbiamo doppiato la punta della penisola quando ci troviamo di fronte una grande radura acquitrinosa vedo la Miss che la attraversa velocemente e s’infila nel bosco di fronte, non passa neanche un minuto e sento il palmare vibrare, la Miss è in ferma, a 150mt, attraversiamo anche noi l’acquitrino cercando di non affondare fino alla cinta ed entriamo nel bosco, non faccio 50 mt e la vedo, é distesa in ferma, schiacciata a terra… bellissima…. mi avvicino velocemente e faccio segno agli altri di andare comunque avanti, infatti come le arrivo vicino, quasi mi aspettasse, la Miss comincia a guidare gattonando, andiamo avanti così per una cinquantina di metri e vedo gli altri sulla mia destra, più avanti di me, vedo Carlo proprio al centro di una piccola radura e improvvisamente il Gallo parte sulla sua destra e attraversa la radura passandogli sulla testa, spara due volte ma il gallo se ne va senza dar assolutamente segno d’esser stato neanche sfiorato dalle fucilate …. Cazz…..