Categoria: Trofeo Romano Saladini Pilastri Page 2 of 3
Anche per il 2003 il Saladini ha dato il suo verdetto. Che è un verdetto sostanzialmente di conferma: il Po’ di Pietro Cossali sopra a tutti. Mestiere, ritmo, coraggio, autonomia, sicurezza olfattiva sicuramente i suoi meriti che gli hanno permesso di fare il bis. Ma esistono anche dei demeriti: quelli degli avversari soprattutto. Sono mancati i rivali. E’ mancato il Berus di Pedraglio. L’esperienza ormai acquisita e l’ottima intelligenza venatoria già palesate in più di una circostanza per quest’anno sono rimaste nel cassetto di questo setter bianco-arancio, in taglia, dal galoppo un po’ macchinoso e non sempre composto ma con un ottimo stile di ferma.
Bene o male anche quest’anno il trofeo Saladini Pilastri è giunto al termine. A circuito finito sono d’obbligo alcune riflessioni. Assurda anzitutto la tirata di otto prove in nove giorni. Assurda ancor di più perché causata non da problemi tecnico-organizzativi, che ne sono stati viceversa la conseguenza, bensi da non corretti comportamenti umani. Per non corretti intendo superficiali, approssimativi, tendenziosi a volte, comunque zeppi di incomprensioni che non si vogliono risolvere.
È stata un’annata eccezionale per la quantità e la qualità di nidiate e gli animali trovati, nonostante un caldo afoso incredibile, che ha stroncato quei cani che non sono stati gestiti in modo corretto nella preparazione e nella prove. Come al solito non sono mancate le polemiche, sterili e non costruttive, legate al regolamento, in vigore per il secondo anno; si è palesata una palpabile incapacità di dialogare e alcune persone hanno preferito ripiegare sul bieco ricatto, minando l’ambiente e istigando conduttori e organizzatori a boicottare il Saladini.
Questo è stato il primo anno che vedeva l’applicazione del nuovo regolamento e ad un primo provvisorio bilancio mi pare che la risposta sia stata positiva rispetto alle motivazioni tecniche che ci hanno spinto a prendere questa decisione. Alla fine ha vinto una cagna di sette anni, positiva, indubbiamente cacciatrice, di mestiere e direi che la sua vittoria sia stata giusta, meritata.
Le tue conclusioni generali dopo il Saladini 2011
Situazione stazionaria per il cane da montagna. Se l’anno scorso si è parlato di ribasso (constatazione che ha sollevato non poche critiche e qualche malumore, ma che con il senno di poi è stata condivisa da molti), quest’anno da questo ribasso non ci siamo mossi: solo tre i Cacit rilasciati, molti soggetti dall’andamento altalenante, qualche rivelazione mancata, qualche conferma non pervenuta, mancano sempre le punte di diamante capaci di rapire il cuore con prestazioni esaltanti.
E fu cosi che, un po’ all’insù e un po’ all’ingiù, tra giudici diventati improvvisamente obesi ed altri improvvisamente accecati, tra cani che invece di cercar cotorni si mettono a scrivere ( imparassero almeno prima a leggere !! ), tra chi usa la carta stampata per far valere, giustamente, le proprie ragioni salvo poi asserire che della carta stampata non ci si deve fidare, tra cesti dal fondo rotto ma dotati di buon manico e scansafatiche che si erigono a docenti, ci si ritrova il 5 di Febbraio nella calda accoglienza dell’agriturismo del buon “ va so “ Salvi, in quel di Villa d’Almè a fare il punto su quello che sarà il Saladini Pilastri 2010.
Questa almeno è la mia visione al momento di tirare le somme dell’edizione 2009 del trofeo Saladini Pilastri appena concluso e dopo aver giudicato 5 delle 16 prove in programma. E dicendo all’ingiù non intendo dire in discesa, per cui tutto facile, tutto bello, anzi ! Direi che mediamente stiamo assistendo ad un livellamento verso il basso, preoccupante. I numeri da soli parlano chiaro : 16 prove disputate, 40 cani mediamente presentati per un totale di 640 turni : 3 CACIT. Forse, guardando solo i numeri, esce un quadro dalle tinte eccessivamente forti, dure.
Le prove della Valli Bergamasche chiudono questa edizione travagliata del Trofeo “Saladini Pilastri” 2015. Tante negatività da parte dell’essere umano, a discapito dei cani e della Cinofilia di Montagna, hanno caratterizzato le prove di questo circuito. Il buon senso e la nostra traccia di vita segnata dal forte attaccamento alla montagna e alle sue prove, sicuramente imporrà la serenità che questo ambiente esige, avendo la meglio sui tornaconti personali. Come in alcune località organizzatrici del Trofeo, anche a Bergamo l’amore da parte dei concorrenti per la Montagna e alle cose fatte bene, è stato documentato con i dati di fatto con l’ampio numero di cani presenti alla prova.
Per visionare il Calendario delle prove del Gruppo Cinofilo Sagittario Sangro clicca sul seguente Link : Calendario Saladini e prove in Abruzzo