Punto Primo. E’ giusto che un Ministro si fidi di quanto gli riferiscono i suoi funzionari e collaboratori, o avrebbe il dovere di usare anche la sua personale logica per capire se ciò che gli dicono sia effettivamente la verità? L’attuale Ministro Costa ha creduto a chi gli ha detto che in Italia esistano solo, e ripetiamo solo, 2000 lupi;
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I Parchi Nazionali d’Italia sono da anni subissati di critiche per progetti ed iniziative di ogni natura, quasi sempre contro gli interessi ideologici dei Parchi stessi (la conservazione dei beni naturali cui hanno mandato);
Comunicato Wilderness – AIW
E intanto le autorità, tanto per essere geniali, stanno organizzando un nuovo convegno con le autorità! Ora temono sempre di più che qualche aggressione a persone li precipiti nel baratro delle polemiche, magari anche col rischio di qualche apertura di fascicolo d’inchiesta su tanti fatti del passato silenziati o fatto presto dimenticare (anche con l’aiuto dei media e di tanti sigle “autorevoli” ambientaliste, non nascondiamocelo). Certamente finiranno col dire che è dovuto ai cambiamenti climatici (ormai, tutti spiegano tutto con questo fenomeno: utile per sgravarsi di ogni responsabilità!).
Sul problema dei cinghiali: le colpe dei cacciatori e degli anticaccia.
Si sta per chiudere la stagione venatoria, ma i cacciatori l’hanno di fatto già chiusa per evitare di uccidere troppe femmine di cinghiali, molte già incinte in dicembre (il che la dice lunga sulla purezza di questi animali!). Può sembrare una scelta etica agli animalisti, ma è un etica molto ma molto pelosa!
In merito al recente incidente automobilistico che ha coinvolto un branco di cinghiali e provocato un morto.
Oggi in Italia sono quattro le specie animali che creano problemi o fatto morti (quello dei cinghiali dell’altro giorno non è il primo caso, anche se spesso la stampa – quasi tutta filo animalista – ha sempre relegato le notizie in cronaca locale!) e che altri ne faranno ancora: cinghiali, cervi, caprioli e, – perché lasciarli fuori dalla lista? – lupi. Tutte specie in grande accrescimento numerico proprio perché, in un modo o nell’altro, favorite dall’uomo.
«Volli vedere dov’era mio padre, lo trovai in una pozza di sangue. Aveva il cranio sfondato da un proiettile e tutt’intorno l’erba era diventata rossa…» così, Graziella di Gasparro la figlia di uno dei 39 civili trucidati da una rappresaglia nazista il 1 novembre 1943 nella borgata “Faeta” del Comune di Conca della Campania (Caserta) descrive quello che vide dopo l’eccidio perpetrato dall’esercito nazista in ritirata sotto l’incalzare degli Alleati; uno dei più tragici massacri di civili nel Sud dell’Italia. Il fatto successe su una collina sovrastante uno dei tanti burroni incassati nelle nere lave del vulcano spento di Roccamonfina, alle cui falde del versante di nord-est si trova quello del Rio Rollo.

Luna e Jena di David Stocchi
Sulla sentenza del Consiglio di Stato in merito al divieto di caccia nella fascia esterna laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo
Vabbè, il Consiglio di Stato ha infine chiuso la caccia nella fascia esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo (versante laziale) con la motivazione di proteggere l’Orso marsicano.
Comunico le seguenti riflessioni, non da “esperto” del Lupo, ma da conoscente dell’animale, specie per la sua situazione appenninica e storica degli ultimi cinquant’anni…
In merito all’articolo sui lupi apparso su La Stampa, cronaca di Savona, del 7 dicembre (ma forse anche in altre testate), con ampie citazioni dell’ “esperto del CAI”, Ivan Borroni, in chiara difesa del lupo tanto dal diffondere fake news (perché tali sono molte delle sue dichiarazioni, compresa l’affermazione che fake news le diffondono altri!), preciso che:
Se ci voleva una prova, eccola. Inutile lanciare proclami di successo per la nascita dei cuccioli d’orso, quando è notorio per la scienza che almeno la metà muore prima di raggiungere la maturità. Era stato bello sapere che almeno due orse quest’anno avevano straordinariamente partorito tre cuccioli.
Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)
Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con Decreto 28.12.2004 e confermata con Decreto 18.1.2018
Documento per la Stampa e/o la diffusione
SE NE SONO INVENTATA UN’ALTRA! PER SALVARE L’ORSO?
Pur di non seminare mais, riportare pecore sui pascoli, ridurre il numero di cervi e cinghiali e controllare il turismo