Mi sono sempre rifiutato di parlare dei miei cani soprattutto per paura di non essere obbietivo, in fondo è come parlare dei propri figli, si rischia di essere o troppo indulgenti o troppo severi.
Per Faloò faccio un eccezione anche perché ormai è morto da sette anni e poi lo considero il mio capostipite e quindi in qualche modo glielo devo.
Ho preso la mia prima licenza ha 16 anni dopo 6 anni di apprendistato con cacciatori di starne e beccacce, e la mia idea di come deve essere un cane è stata fortemente condizionata da questi anni passati con questo tipo di cacciatori che cacciavano da buio a buio come se la caccia fosse un piacevole lavoro.
Quindi in primis fondo e di conseguenza rendimento.
I miei primi cani erano già “fatti” seguendo la logica “cacciatore giovane cane vecchio”.
Nel 1981 prendo il mio primo cucciolo Lopez figlio di Alfa della Bassana e di Dick che era uno dei maschi più forti in quel momento nelle mie zone.
Lopez si dimostrò fortissimo (infatti nella mia classifica personale lo metto al secondo posto appena sotto Faloò) ho cacciato solo con questo cane per 9 anni fino al 1991 quando poi feci la cucciolata di Faloò.
La mamma di Faloò era Mia figlia di qell’ Alfa della Bassana con Artù, cane di Fanti Lorenzo che aveva nel suo pedigree ancora Brick del Rovere e Vavà del Tidone.
Mia era detta Clessidra per il suo tipo di cerca un po’ esagerato ma con un fondo inesauribile, proprio per questo decisi di coprirla con Radentis Gian famoso trailer che in quegli anni andava per la maggiore.
La speranza di ogni cacciatore che fà una cucciolata è quella di riunire le migliori caratteristiche sia del padre che della madre nei cuccioli che andranno a nascere, come sappiamo questo avviene molto di rado e non in tutti i cuccioli, nel caso di Faloò sono stato fortunato infatti aveva le doti venatorie e il fondo della madre e la classe e il temperamento del padre.
Molto precoce con tutte le doti naturali e un carattere molto sensibile infatti non ho mai usato nesun tipo di correzione particolare; un urlo era per lui come una frustata. Non era un riportatore provetto.

Il-Grande-Faloò
“Il can perfett ha cent difett” è un modo di dire che a me piace molto, nel senso che ogni cane per quanto bravo sia ha sempre qualche difetto. Bisogna vedere se i pregi ti fanno tollerare i difetti.
Istintivamente io , come penso molti altri cacciatori cinofili, non mi accontento mai, nel senso che vorrei un cane con tutte le qualità al massimo, da 10. Questo naturalmente non sempre è possibile anzi è molto difficile, però il vero cacciatore è anche quello che riesce andare a caccia con il cane che ha in quel momento, consapevole di aver un buon cane ma non quello che ha immaginato, o posseduto in passato, o visto ad un amico.

Faloò
Quindi è normale che ognuno faccia una propria classifica dei cani che ha posseduto tenendo in considerazione, come dicevo pregi e difetti, anche in base alle proprie esigenze e quindi al proprio modo di andare a caccia che come ben sappiamo è molto personale a seconda del tipo di caccia (montagna, bosco, pianura) che fa, di quante ore e giornate vi dedica. Va da se che non sono valori assoluti ma proprie classifiche personali nate dal confronto dei diversi cani posseduti.
Ecco nella mia classifica personale Faloò lo metto al primo posto perché è quello con molti pregi e pochissimi difetti, sicuramente non era un recuperatore e un riportatore mediocre ma per contro gli davo 10 nel fondo (cacciava per 7/8 ore anche per giorni consecutivi) 10 anche nel contatto con il selvatico e in tutta la negoziazione che precedeva l’incontro dove faceva valere la sua intelligenza venatoria e il suo senso del selvatico (anche questo nettamente sopra la media).
Se a tutto questo aggiungiamo che anche in gara faceva la sua figura visto che è diventato il primo campione italiano di lavoro solo con CAC ottenuti in prove a beccacce penso che non sia facile per me trovare il soggetto che lo spodesta.
Per fortuna è stato un buon riproduttore infatti mi ha lasciato figli e nipoti di cui non mi posso lamentare. Io mi fermerei qui nella descrizione, sicuro di non essere di essere riuscito a mantenere quell’obbiettività che mi ero proposto prima di iniziare a scrivere …….perché Faloò era mio.
Mario Sorlini
Complimenti Dr. Giancarlo Bravaccini! E’ un piacere sapere che esistono cinofili della tua levatura… Non avevo dubbi, in quanto mi sono spesso accompagnato col carissimo amico comune Cesare Puccioni e anche Italo Ferri. Più volte miei compagni di caccia in Crimea, utilizzano tuoi cani, con risultati a dir poco sublimi. Io per motivi diversi non sono mai arrivato al tuo indirizzo, nonostante i solleciti del Cesare… Chissà. E’ comunque bello sapere che esiste una passione tanto grande verso i cani, la caccia, le beccacce. Amori che io condivido, che mi hanno sempre alleviato il pesante fardello che la vita mi ha dispensato. W la caccia e i veri cacciatori!
valasopoulos konstantinos
coplimente per cane
balducci ANDREA
Complimenti per la passione con cui narra le doti venatorie dei suoi ausiliari.
Io sono un cacciatore di beccacce e mi affido ad un setter maschi di 10 anni che e’ nipote dei Faloo, e’ un ottimo cane con qualche difetto tollerabile.
Mi piacerebbe poeter avere dei cuccioli e portare avanti l’eredita’ di MOZART questo e’ il nome del mio ausiliare.
Lei potrebbe mettermi in contatto con qualcuno che possiede una femmina con specifiche doti venatorie nella beccaccia??
grazie
in bocca al lupoo
ANDREA CESENA TELEFONO 388/1807098
ANTONIO
Buona sera signor Bravaccini io ho 2 nipoti del grande Faloo’ ci sono ancora figli diretti x qualche monta se è possibile avere qualche numero di tel grazie
Athos Carassai
Non sono un setterista (anche se ho avuto una grande femmina) ma mi unisco con piacere ai complimenti , l’obbiettività e l’equilibrio con cui approccia l’allevamento fa ben sperare per il futuro del setter e delle altre razze. Buon lavoro e in bocca al lupo…!