brio-azharSe chiedi ad un cacciatore chi è un beccaccinista ti risponderà quasi sicuramente che “beccaccinista è il cane che ferma i beccaccini”. In realtà, e secondo la mia esperienza, i beccaccinisti si dividono in due categorie: a due e a quattro zampe ! Per entrambi vale il famoso detto del Dottor. G: “chi sa, sa”!Il beccaccinista a quattro zampe sa per istinto cosa fare e come comportarsi. SA che se il terreno è molto bagnato dovrà mostrare una certa prudenza e non partire come un “motoscafo” e schizzare acqua ovunque. SA che sul terreno asciutto dovrà allargare la cerca per trovare zone umide. SA che in giornate poco ventilate dovrà svolgere una cerca molto più attenta e ordinata. SA che quando il terreno è molto sconnesso dovrà procedere più lentamente onde evitare possibili traumi. SA se nella risaia appena affrontata ci sono o no i beccaccini. SA che in giornate nebbiose il collegamento con il padrone dovrà essere più ravvicinato. SA che in giornate ventose potrà azzardare una cerca ad una velocità maggiore e che in giornate umido ventose sarà più facile percepire le emanazioni ad una distanza superiore. SA infine che se farà una buona prestazione renderà felice il bipede del suo padrone che si prende cura di lui. Naturalmente tutto quello che il beccaccinista a quattro zampe SA, lo ha imparato da solo perché fa parte del suo corredo cromosomiale che gli conferisce doti innate di apprendimento che vengono ulteriormente rafforzate da una buona esperienza sul campo. Quindi il quadrupede SA senza insegnamenti da parte di nessuno (non montatevi la testa perché se il vostro cane è un campione il merito è principalmente suo !). Il suo sapere si traduce in un alto coefficiente di rendimento sia in prova che a caccia. Per quanto riguarda il beccaccinista bipede, il discorso cambia, anche se possono essere riscontrate alcune analogie. L’esperienza e l’intelligenza di quest’ultimo lo aiuteranno nelle giornate meno favorevoli quando i beccaccini sono scarsamente presenti. Vi è poi un certo adattamento alla variabilità dei terreni e del clima che il beccaccini sta dovrà tenere in considerazione. SA per esempio che i terreni buoni l’anno precedente possono non esserlo più l’anno seguente. SA che gli stocchi di mais bagnati possono ospitare i beccaccini tanto quanto le risaie. SA che i terreni concimati o bagnati offrono un ottimo habitat. SA che si possono trovare beccaccini anche su risaie asciutte se quelle umide adiacenti sono molto frequentate. SA quali sono i suoi limiti fisici e di conseguenza sa dosare la passione e l’energia senza esagerare. SA che un carniere di pochi beccaccini fatti come si deve basteranno a renderlo soddisfatto a fine giornata. SA anche che se una giornata di caccia finirà senza aver sparato un solo colpo non sarà poi la fine del mondo, e che si rifarà la prossima volta.

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