Biografia Cacciatore di montagna, giornalista , scrittore. Autore di vari volumi e documentari riguardanti l’avifauna alpina ed appenninica, assiduo collaboratore della stampa specializzata, Marcello Martino, fa ormai parte della prestigiosa schiera dei grandi narratori della caccia in montagna, e non solo. Dai beccaccini nelle bufalare di Fondi, alle starne e coturnici dell’Appennino centrale , dagli anatidi e trampolieri nella maremma toscana, ai forcelli, pernici bianche e coturnici delle Alpi. Una vita straordinaria, vissuta intensamente tra emozionanti avventure, trascorse sui più imponenti massicci alpini ed appenninici. Tra questi meravigliosi scenari naturali, con cui spesso ha illustrato i suoi volumi e numerosi “reportage”, Marcello Martino, tra studi, censimenti, osservazioni, caccia, è riuscito a carpire i segreti della pregiata fauna di montagna, e trasmettere a molti appassionati, sentimenti, ed emozioni irripetibili, nel rispetto di un’etica che contraddistingue il vero cacciatore di montagna. Da svariati anni socio dell’U.N.C.Z.A., collaboratore dell’ I.S.P.R.A. (ex I.N.F.S) ,autore di straordinarie opere letterarie e televisive, derivate da una grande passione ed un infinito amore per la montagna, che ha costituito la sua ragione di vita.
Da dove nasce la tua passione nei confronti della montagna e soprattutto della Coturnice ?
L’amore e la mia passione per la montagna nascono dall’incomparabile bellezza degli scenari alpini e appenninici. Ambienti fantastici, in cui ho avuto modo di conoscere e cacciare i suoi straordinari abitatori quali bianche, coturnici e forcelli. La mia vita di cacciatore di monte ha inizio sull’Appennino centrale con la coturnice che immediatamente mi è entrata nel sangue!
Quale è il momento o i momenti che ricordi con più passione nella caccia alla Coturnice ?
Tra i numerosi ricordi , uno dei momenti più belli ed emozionanti è stato quello che ha riguardato l’abbattimento della mia prima coturnice non avevo nemmeno venti anni.
Quale il Setter da te utilizzato nella caccia alla Coturnice che ricordi con più amore, e perchè ?
Tra i vari cani impegnati nella caccia alla coturnice quello che ricordo con più amore è stata la setterina bianco-nera Dora, perchè oltre ad essere brava con il suo comportamento è riuscita ad entrare nelle grazie di mia moglie. Indubbiamente però un posto di rilievo spetta a Furia una bracca-pointer impastata con la roccia con qualità straordinarie per questo particolare tipo di caccia.
Che caratteristiche (etiche) dovrebbe avere il Cacciatore di Coturnici ?
Il vero “coturnat” deve avere un’etica irreprensibile: rispettare scrupolosamente ambienti, selvatici, cani, compagni di avventura, evitando eccessivi carnieri e inutili esibizionismi. All’occorenza deve essere capace di fare qualche sacrificio finalizzato alla tutela della coturnice.
Secondo te quale è la differenza tra la caccia (alla Coturnice) di ieri e quella di oggi ?
Ritengo che oggi la qualità della caccia alla Coturnice sia senz’altro migliore di quella di ieri in quanto armi, abbigliamento, cani, mezzi economici sono notevolmente superiori che nel tempo passato. In tale contesto però sono da sottolineare due note piuttosto negative: la mancanza di spazi (soprattutto nell’Appennino centrale) e il ricambio generazionale.
Quale consiglio daresti a chi oggi caccia Coturnici
Non è semplice dare consigli per questa caccia la cui esperienza va fatta sul campo. Quello che posso dire agli appassionati della coturnice è di frequentare assiduamente la montagna cercando di entrare in sintonia con abitudini e comportamento di questo straordinario selvatico che non ha eguali. Amarlo, rispettarlo, sfidarlo lealmente solo nella sua piena maturità ,questo è ciò che deve fare il vero cacciatore di cotorni. In bocca al lupo a tutti
Marcello Martino
calvisi. raffaele
gent.scrivo da avezzano provincia dell’aquila.figlio d’arte per quanto riguarda la caccia alla coturnice,mio padre rivale nella caccia alla coturnice del signor martino e’morto sul monte velino nel 1985 per una caduta,durante una battuta ai (becchi rossi).cmq i carnieri del signor martino e del suo compianto amico valter ippoliti sulle montagne di scanno qualche anno fa’erano un po’scarsi….ricordategli se qualche volta ha trovato le penne delle coturnici incastrate nei tergicristalli della panda dell’amico ippoliti…chissa’chi le avra’messe?…arrivavano sempre dopo…econ la panda 4 per 4 risalivano quasi tutte le piste da sci…altro che chiacchiere,l’inconfondibile cacciatore con il foular rosso…quando vuol vedere foto con carnieri veri…altro che esperto,quante lezioni gli abbiamo dato,iniziando da mio padre….saluti calvisi raffaele. avezzano (aq)
luigi spalletta
oltre che un bravo giornalista e scrittore anche un gran cacciatore e gentiluomo. appena saputo che ero un coturnat e la mia grande passione per i pointer le cotorne e la montagna, non ha esitato un attimo a regalarmi una delle ultime copie del suo libro “I cotorni dell’appennino” con tanto di dedica e autografo. grazie marcello per il tuo bagaglio di esperienze che ci hai trasmesso, un saluto ed un abbraccio , luigi spalletta