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Quale è stato il motivo che ti ha portato a selezionare ed allevare il Setter ?

La mia passione risale al 1980 quando però era diciamo così più scura visto che fino al 1997 è vissuta per il Setter ma Gordon. In quegli anni però sempre ho avuto modo di incontrare gli Inglesi di cui ho sempre subito il fascino che trasmetteva la loro algida bellezza un connubio speciale di forza ed eleganza assoluto e unico. La classe la distinzione la raffinata maniera il contegno l’eleganza nel esprimerlo così come una distinzione assoluta nel interpretare il proprio istinto mi hanno sempre convinto che al momento in cui fosse arrivata la decisione di avere un’altra razza di cacciatori il Setter Inglese sarebbe stata la mia priorità su tutto. Lasciati i Gordon dai quali ho avuto grandi soddisfazioni oltre che per i campionati di Europa cui fui e furono selezionati i miei cani anche nella caccia. Beccaccini di cui ben sai la mia malattia ma anche starne. Li ho sempre comunque nel cuore ma il Setter Inglese li ha sostituiti senza farmi rimpiangere il divorzio. Ho cominciato con gli Inglesi quasi per scherzo. Dopo un divorzio pesante passai un paio di anni confusi. Regalai i miei due ultimi Gordon importati dalla Norvegia e restai così senza cani. Non avevo la necessaria tranquillità interiore per gestirli. Ne avrebbero pagato incolpevoli le conseguenze. Conobbi poi un’altra donna. La mia attuale da 15 anni. Le parlavo e le raccontavo spesso dei miei trascorsi cinofili. E ogni volta che si faceva un giro in campagna mi scappava di dire a voce alta….che bel terreno che bel posto…avessi qui i miei Setter…. Mi disse un giorno dopo una mia ulteriore affermazione….ma perché non ne riprendi uno? Non sapeva Lei quale terremoto avrebbe scatenato e ne sarebbe anche stata coinvolta.. Le diedi retta e così arrivò una piccola esile femmina bianco arancio, Alvis Lida. Una sorella di Alvis Lord soggetto che correva in prova. Esile piccolina quasi minuta ma a caccia.. devastante insuperabile magica fortissima assoluta incredibile magica speciale unica.. da li sono cominciati i miei cani. Selezionati poi in tutti i posti più belli e veri della Europa. Dalla Scandinavia alla Scozia ai Paesi Baltici. Polonia Serbia Croazia Spagna Francia.., dappertutto e per parecchi anni….ma l’assoluto era ed è per me la Lomellina. Qui vedo tutto e capisco tutto. E anche chi non riesce vale. Non ho mai avuto un reso di un mio cane per inadeguatezza. Mai. Ho sempre cercato nei limiti della possibilità di fare cani che se non da caccia fossero da prove e viceversa. Ho allevato poco più di cinquanta cuccioli. Di cui quattro arrivati al Campionato di lavoro. Uno anche Internazionale. Uno anche riproduttore. Di questi cinquanta circa due tre si sono persi per strada. Nel senso che avrebbero potuto fare una migliore qualità carriera. Ma così è il destino succede agli uomini figurarsi ai cani. Uno il mio rimpianto più grande. Un Setter maschio bianco arancio una seta che sfiorava il terreno con una leggiadria rara e con magie di assoluta eleganza faceva divenire facili le cose più difficili. Si chiamava Malkin come un forte fuoriclasse Russo dell’hockey su ghiaccio.

Quali sono i parametri che reputi più importanti nella selezione dei tuoi Setter?

La mia selezione parte da alcuni miei imprescindibili parametri. E a meno che mi ritrovi davanti all’imponderabile cerco sempre di mantenerli ben presenti. Il primo è il cervello. Deve essere il punto di partenza assoluto. Soprattutto per la mia caccia. Perciò cervello ben funzionante pulito il più possibile. Scevro da magagne varie. Troppa sensibilità poco equilibrio caratteri ombrosi permalosità eccessiva ostinatezza e caparbietà eccessive mancanza di raziocinio e sagacia. Poi una più possibile presenza di struttura. E vero che la mia più grande cagna era una Small ma perdinci l’allevamento si fa per migliorare delle caratteristiche morfo funzionali perciò almeno proviamoci. Qualità di razza sempre il più possibile presenti e ben evidenziate nella funzione. Buon naso. Il naso eccezionale non è per me determinante. Meglio più cervello che lo gestisca. Ricerco nei miei cani anche una continuità di dedizione al lavoro. Io avendo possibilità e vivendo nei terreni dove caccio e alleno esco praticamente se non tutti i giorni quasi. Perciò i cani devono dimostrare di reggere anche questa pressione psico fisica rilevante e continuata. Quindi doti di resistenza alla fatica e allo stress. E poi motore motore…avidità coraggio ampiezza di cerca ritmo continuità di azione….non sono per i mediocri anche se bravi. Preferisco stringere che spingere anche perché nel primo caso è possibile nel secondo.., meglio cercare un’altro allievo.., venaticita cattiva…

Quale è il soggetto da te allevato che si avvicina di più al prototipo di Setter ?

I miei migliori allievi nati qui direi Malkin su tutti e poi Giggs e Blues nei maschi. Rain Breva e Carmen nelle femmine. Odino, Blues e Miss anche buoni cani da beccaccini. Malkin per me il migliore Setter allevato.

A che età inizi a mettere sul terreno i tuoi Setter ?

Di solito le prime uscite in campagna intorno ai cinque mesi. Nei risi un poco più tardi. Sono più pericolosi per cani tipo i miei che hanno molto motore e perciò rischiano di farsi male se troppo giovani.

Su che ambiente e selvaggina inizi a dressare i tuoi Setter ?

Inizio i miei Setter qui dove vivo. Nascono nella risaia e tranne la parentesi estiva maturano li dentro. Nella mia zona i soli selvatici veri sono beccaccini e quaglie selvatiche tra maggio e settembre. Anche se alcune stazionano fino a dicembre. Esiste anche la beccaccia ma per di più presente lungo le rive di corsi d acqua. La risaia è una palestra speciale. Bisogna avere animus e intelligenza per sottometterla. Ha mille insidie oltre ad un ambiente particolare e già complicato visto che già non è facile rimanere in piedi spesso. Insegna a gestire il terreno con intelligenza e sviluppa una malizia particolare. Adattamento di galoppo lo chiamo. A seconda della direzione del vento il cane che io cerco e seleziono si distingue per adattare la sua cerca. Facile adattare la cerca perpendicolare ai tagli ed ai solchi della risaia. Molto più difficile faticoso e complicato farlo trasversale quando il vento non ti consente l’altra maniera. Allora li entra il cervello che considero primario. Il cane che lo usa adotterà un ritmo ed una battuta di galoppo idonea adattandosi ai trabocchetti del terreno. Così un elemento di valutazione in più oltre alla possibilità di capire se quel cervello lo usa per padroneggiare il vento. La risaia sviluppa anche la grinta la voglia di soffrire il temperamento la resistenza alla fatica e alle condizioni disagevoli di una permanenza in ambiente fradicio fangoso umido. Dicembre Gennaio a volte Febbraio sono mesi di gelo. Entrare in un riso molto sommerso è segnale di tempra di forte passione. Segnale di grande carattere. Il beccaccino. La gallinella. Anatre. Fagiano. Rallidi vari. Pavoncelle. Allodole. Uccelli limicoli. Gufì di palude. Ratti. A volte la lepre. Tra tutte queste emanazioni odori tracce….vale solo il beccaccino. Ebbene chi riesce chi ci arriva si segnala secondo me e molto. Motore passione resistenza alla fatica collaborazione istintiva ritmo azione audacia resistenza….abitudine a gestire anche la più insignificante bava di aria. E certezza di naso. Sicurezza magistrale nel adoperarlo….ferma sicura. Guidata agile sicura quando serve. Ecco questa è la risaia dove inizino tutti i miei cani. E poi via sulle bellissime e magiche quaglie selvatiche. Un altro ottimo selvatico per segnalare il cane di distinzione anche il futuro beccaccinista. E la stoppia sul Po’ in piena estate arida secca e polverosa , il contrario della risaia di autunno inverno, esalta il valore aggiunto di pochi. Ci consumo stivali in inverno e scarponi leggeri in estate ma traggo tante valutazioni e tante emozioni che ogni stagione mi sembra come la prima.

Quale rapporto hai con i tuoi Setter nella vita di tutti i giorni ?

I miei Setter vivono con me. Li vedo da casa e loro vedono me in casa. Il giardino è di tutti così come la macchina. Il rapporto più è profondo più ti permette di arrivare lontano e di osare anche quando ti sembra impossibile riuscire. Confidenza legame collaborazione condivisione simbiosi e rispetto. Obbiettività sincerità analisi e comprensione consentono di formare un rapporto profondo ma attenzione ai propri errori. Bisogna essere capaci di mettersi in discussione e pensi sbaglia, capire bene perché e come mai. Bisogna capire perché è avvenuto l’errore. Quasi sempre per incomprensione da parte del uomo che non sa spiegarsi nel modo giusto.

Tu e i beccaccini, quando è iniziata questa passione ?

Beccaccino essere diabolico.., mi ha stregato da subito…. il suo fascino sta anche nell’ambiente così particolare. Unico direi come unico è il beccaccino cacciato in risaia e unico è il cane che ci riesce con concretezza. Unico leggi bene non più bravo. C’è differenza. Ho mio malgrado sostituito, non scartato, ottimi cani che si sono dimostrati più che buoni se non anche eccellenti in altro ambiente. Avevano tutto il corredo necessario ma nel loro vocabolario genetico non esisteva l impulso che faceva scattare il meccanismo all’incontro con questo uccello. Per tanti non esiste o non è importante. Altri ci provano magari anche bene ma poi si incartano per paura di sbagliare alcuni ci arrivano. Pochi. Ho avuto due femmine Gordon Diana e Dora la seconda Francese. Un maschio Gordon Francese Eider. Poi Odino Miss Blues Setter Inglesi e due giovani che mi hanno lasciato per altri proprietari Brino ma soprattutto una femmina Maggie seconda. Forte ma promessa ad un caro amico. Diciamo che forse i Gordon erano più forti ma anche che soprattutto le due femmine cacciavano in maniera meno esasperata. Pretendo dai miei cani prestazioni da turno di prova visto che la caccia al beccaccino te lo consente. È possibile spostarsi e cambiare terreno perciò posso cambiare anche i cani e gestirli in maniera che possano esprimere quelle andature quel ritmo quella continuità quella presa di terreno che non distingue la caccia dalla prova. Perciò mi piace ancora di più. Il cane se giusto e di cervello si imposta in maniera da farsi apprezzare dall’ appassionato che può seguire ogni secondo e ogni metodo di azione e cerca. Così posso selezionare ogni dettaglio di ciò che vedo. Non tollero i fermatori in bianco. Mai nella maniera più assoluta. Meglio un cane che purtroppo butta via che un imbecille che ti illude con la sua mancanza di discernimento.