Tuono su beccaccini del sig. Plati Antonio

Tuono su beccaccini del sig. Plati Antonio

Breve cronaca di una trasferta di caccia a beccaccini in Irlanda

Con buoni amici – animati dalla medesima passione – e coi nostri cani abbiamo vissuto una breve ma magicamente intensa cacciata in un ambiente ideale, cioè nelle terre d’Irlanda. Qui e là piccole case bianche nelle cui vicinanze bestiame brado che bruca nei prati sempre verdi disegnano un quadro altamente suggestivo, direi quasi da favola. Il cielo è quasi sempre nuvoloso, la pioggia è molto frequente, interrotta da qualche occhiata di sole a cui fan seguito incantevoli arcobaleni.

L’ambiente è rimasto come natura l’ha creato, con pascoli delimitati da siepi vegetali, alternati a boschi, stagni più o meno grandi e ad estese torbiere. Ed appunto le torbiere abbiamo affrontato nella ricerca dei beccaccini che qui siamo venuti a cercare. Le torbiere sono immense pianure acquitrinose, sempre ventilate, fatte di zolle su cui fiorisce una bassa vegetazione in cui non è facile camminare per il fondo sconnesso (e che spesso nasconde profonde fessure in cui sprofonda tutta la gamba procurando indesiderabili abluzioni) che mette a dura prova la forza delle gambe e le capacità d’equilibrio. Un ambiente ideale per i beccaccini, distribuiti ovunque in modo uniforme, in cui l’alto tasso di umidità è funzionale al trasporto a distanza delle particelle odorose emesse dalla selvaggina; quindi una palestra ideale per i cani vocati per questo tipo di caccia. Ed infatti i cani dotati della capacità di fermare la saetta alata – e con la “mentalità” del beccaccinista che li induce ad una cerca molto ampia – si sono espressi egregiamente: gli incontri frequenti infatti incoraggiavano a prendere tutto il terreno a disposizione ed a risolvere l’incontro in virtù di grande potenza olfattiva che determina ferme statuarie, così come esige questo selvatico che non ammette incertezze. Quindi una trasferta fondamentale per far maturare uno specialista nella più classica delle caccie col cane da ferma…che nel contempo ha costituito un prezioso tassello nell’ampio mosaico della mia esperienza cinofilo-venatoria. Se siete cultori della caccia al beccaccino, l’Irlanda è un’esperienza irrinunciabile, un santuario di Diana, con risvolti romantici e grandi valori estetici, che sono centuplicati dalle doti stilistiche del vostro cane che in quel ambiente – e sulla selvaggina che maggiormente ne esalta le doti – dà il massimo di sé …(ovviamente a condizione che il vostro cane sia stilista perché – se così non fosse – verrebbe meno gran parte del fascino). E saranno esperienze arricchite dal cortese saluto del pastore e dall’improvviso frusciare della lepre inaspettatamente accovacciata fra quelle erbe bagnate, che sarà un piacere veder correr via indenne. Allorché alla perentoria ferma del vostro cane farà seguito l’improvviso saettare del beccaccino ed il vostro piombo arresterà quel magico volo, fate in modo che l’atto cruento sia mitigato dal rituale della caccia più sportiva che c’è; quindi prima di riporlo nel carniere, ricomponetene con cura il piumaggio come atto di rispetto. Per concludere un sentito ringraziamento a Rizzini che ha organizzato la magnifica trasferta ed alla sua famiglia che ci ha ospitato nella suggestiva residenza, ricca di ogni confort per noi cacciatori e per i nostri cani.