Dopo tre anni di moratoria sulla caccia in Albania tramite l’amico Bledar Flaga abbiamo il quadro dell’attuale situazione.
Per analizzare la moratoria sulla caccia imposta in Albania dal 2014, prima si dovrà fare una breve retrospettiva sul personaggio chiave nella ideazione e applicazione di tale idea, mai esperimentata in Europa. Questo personaggio si chiama Edvin Rama ed è l’attuale primo ministro del Albania.
Edvin Rama nato nel 1964, figlio di un grandissimo pittore e scultore (Kristaq Rama) apparentemente alla corrente del realismo socialista. Un personaggio boemo ex giocatore di basket, ex professione di pittura nella accademia delle Belle Arti di Tirana, anticaccia convinto, inizia la sua carriera politica nel come ministro della Cultura 1998-2000. Per poi proseguire come sindaco di Tirana 2000-2011. Dal 2005 presidente del Partito Socialista d’Albania. Venuto al potere nel 2013. Primo ministro dal 2013. Riconfermato al potere dopo le elezioni del giugno 2017. Rama comincia la sua carriera da primo ministro proponendo e riuscendo ad imporre una moratoria sulla caccia, come promesso in campagna elettorale. Va chiarito che la caccia in Albania, precedentemente soffriva un stato di totale confusione dal punto di vista legislativo e amministrativo.
In questo clima d’incremento della percezione negativa sulla caccia, in una mossa populista, il governo a imposto senza considerare l’opinione del settore venatorio, e neppure quella giuridica una prima moratoria di due anni, per poi trascinarla per altri 5 fino al 2021.
La moratoria come una manovra di puro show politico – populista, mancando di organi e mezzi di controllo ha dimostrato la sua inefficacia sin dal primo anno di entrata in vigore. imponendosi solo ai cacciatori dalla coscienza più alta e sana. Favorendo invece il bracconaggio da parte dei residente della parte rurale del paese. Ma siccome “non tutti i mali vengono per nuocere” la moratoria ha avuto anche un effetto positivo. La tensione accumulata fra i cacciatori è esplosa accendendo un dibattito pubblico sulla caccia, l’ambiente, la fauna cacciabile, il ruolo delle associazioni e della Federazione, la loro corruzione e la loro inefficacia criminale nel opporsi a tale ingiusta azione. E come cosa più importante aver fallito nell’ incrementare il livello culturale del cacciatore medio albanese. A questo punto come ultima mossa, si impone un’unificazione e riorganizzazione di tutti i cacciatori albanesi con l’unico scopo di migliorare la percezione pubblica sulla caccia e sui cacciatori, opponendosi alla tendenza politica anti caccia.
Silvio Spanò
In linea di massima mi coinvolge molto: pensare l’Albania come una fucina per rifondare là il mondo sconvolto della caccia e dei cacciatori…ne avremmo bisogno anche noi…