Sciocca bestia “La beccaccia è molto sciocca bestia, dice il vecchio ornitologo Belon; e codesta osservazione, sanzionata dall’autorità d’un proverbio sussistente da immemorabile tempo, mette effettivamente questo uccello fra i più stupidi, il che lo rende facilissimo da pigliare. Altri autori del passato la definiscono tanto stupida che danno per certo l’estinzione della specie in pochi decenni. Per nostra fortuna cosi non è stato ma sicuramente la beccaccia è cambiata, chi oggi la definirebbe “sciocca bestia o stupido uccello”?.
Tutti ci siamo accorti, da tempo ormai, che le beccacce tengono comportamenti che, in relazione al passato, appaiono chiaramente anomali sotto il profilo umorale, mostrando per esempio diffidenza crescente al contatto col cane da ferma. Si rileva inoltre la tendenza a preferire luoghi di sosta inconsueti. Le Beccacce disertano le classiche riposte, anche quando rese ospitali dal bestiame al pascolo brado, per insediarsi in luoghi assai sporchi e non facilmente praticabili, talvolta addirittura strani a lume di noi uomini Quale il senso di tutto questo ? Pare evidente che la Beccaccia, oggetto di crescente passione venatoria, reagisca e si adegui elaborando le sue difese. Il mio ragionamento può essere anche terra, terra, e può darsi che male interpreti le leggi della natura, ma io mi chiedo ugualmente : se un certo numero di Beccacce si salva le penne in virtù della diffidenza e delle difese messe in atto, di che natura pensate che sia poi il carattere della prole che dalle stesse verrà generata ? Bonacciona o di non facile approccio ? Si badi che la non razionale pressione venatoria a carico della Beccaccia non è cosa dell’altro anno risale ormai a decina di anni.
C’erano anche una volta, lo so, beccacce che privilegiavano luoghi insoliti, fuori dal comune. Raramente uno le andava a cercare, perché si preferiva, specie se c’era da fare cani giovani, giostrare con quelle che abitavano gli alberghi a cinque stelle. Ma se è accertata, come pare, la fedeltà territoriale della specie, è probabile che le Beccacce “facili” siano state, anno dopo anno, prelevate in misura maggiore delle altre. Nei classici siti quasi non ce le trovi più e ti viene naturale pensare che sono rimaste a far figli quelle che hanno sempre preferito vivere clandestine in luoghi che se non hai un cane col “sesto senso” neanche sospetteresti che esistano.”
Consapevole del fatto che l’umore della beccaccia a volte è condizionato dal tempo o da altro e che possano esistere realtà dove pochi fortunati continuano a fare incontri definiti “classici”, credo che molti cacciatori facciano regolarmente incontri con Beccacce che sembrano cambiate, più nervose, gran pedinatrici e frequentatrici di posti anomali, ricchi di vegetazione e quasi inaccessibili. Quindi se l’evoluzione della specie continuerà a rendere la beccaccia sempre più leggera e poco propensa a tenere la ferma, diventerà un folletto dove il cane da ferma non avrà più un ruolo?
Sembra invece che la specie nonostante l’aspetto che in alcune realtà è ancora fatto in modo maniacale mattino e sera, non abbia prodotto nelle abitudini della beccaccia un cambiamento di orario per l’uscita e rientro dal bosco, e forse non lo farà mai.
Fonti: Vincenzo Celano, David Stocchi, Silvio Spanò, Mirco Peli.
Claudio Gambetti
MIA ESPERIENZA PERSONALE LO SCORSO ANNO NON TENEVANO LA FERMA QUESTANNO STESSO TERRITORIO E STESSA DATA TENGONO BENISSIMO SEMPRE BECCACCE GIOVANI UNICA DIFFERENZA IL TERRITORIO PIÙ UMIDO
Silvano Mattedi
In più di 30 anni di caccia non ho riscontrato differenze significative dei siti normalmente frequentati, salvo il fatto che, soprattutto nell’ultimo decennio, risultano più diffidenti e, a seconda del grado di secchezza del terreno, come quest’anno, prediligano aree più umide.
La fedeltà al sito è sicuramente condizionata dalla pressione venatoria esercitata che, nel mio caso, fortunatamente è del tutto irrilevante.