CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

LA FERMA IN BIANCO -Uno sgradevole difetto del cane da ferma- di Federico Gallo

IMG_5816Le ragioni sono diverse e vanno analizzate molto approfonditamente per capire se è una cosa provocata da vizio naturale o acquisito.

In linea generale ciò che provoca questo atteggiamento è un difetto psichico o un difetto olfattivo. Ci possono però essere anche concause derivanti da cattivo addestramento.

Ho visto parecchi cani agire in questo modo non desiderato, molto spesso su campi di prove, sia su starne sia su quaglie immesse. Non posso asserirlo per quanto riguarda altri animali perché non ho seguito molte prove su selvaggina naturale.

Rilevo comunque che qualche cane si comporta in questo modo anche su beccacce. Questa ultima specialità di caccia comporterebbe una condotta assolutamente seria e veritiera proprio perché è la più complicata e difficile e non deve inficiare la resa della caccia costringendo il conduttore a cercare un cane in ferma su per monti e boschi e poi rilevare che esso è andato “in bianco”.

Le fatiche si fanno volentieri anche quando non portano ad un risultato. Però almeno ad una buona prestazione e un bello spettacolo,ad un inganno non si può certo restare soddisfatti.

La ferma in bianco, dicevo, può provenire da fattori olfattivi, per carenza. Mancando il requisito il cane resta dubbioso e nel dubbio ferma aspettando che il compagno di caccia decida se ha fatto bene o meno. In genere non avrà fatto bene e lo si potrà riscontrare da una guidata dubbiosa che si concluderà con un nulla di fatto.

Spesso,per altro, può avvenire per naso troppo “dolce” cioè un difetto d’olfatto che fa sentire troppo forte un segnale che al contrario è molto leggero; il cane ferma convintamente ma l’animale o è volato o si è ormai allontanato. La ferma quindi non era prevista bastando solo un veloce accertamento.

Qualche cane poi ferma gli animali che riconosce estremamente leggeri anche sulla fatta o sulla pastura. Questa ferma porta a fatiche inutili come le precedenti ma , in genere, si tollera stante il fatto che è meglio fermare una volta in più e non sfrullare una volta in più.

Una cagna dall’olfatto così potente da non avere alcun bisogno di ricorrere a trucchi. Daisy di Montegragnaro fu un mio orgoglio e fece stupire numerosi cinofili e cacciatori.

Il peggio del peggio avviene quando il cane è stanco e non ha più naso e riflessi pronti come prima. Capita quindi che si appoggi sulla ferma come desiderio di appagare il suo e il nostro piacere ma in realtà sta solo “sognando” il selvatico ma esso non c’è.

Accade spesso a soggetti impiegati in cacce o prove faticose spesso quando essi siano male allenati,non ancora pronti oppure agli ultimi anni di carriera. I cani furbescamente fingono un arresto per riposarsi e prendere fiato. Purtroppo molti furbi conduttori di prove si danno da fare a chiedere un punto che non c’è e qualche giudice giovane o disattento ci casca.

Sentii dire di addestratori che portavano una quaglietta nella tasca dei pantaloni e,consci delle caratteristiche del proprio cane, la lasciavano andare cercando di coprire l’azione al giudice voltandogli le spalle .

Cosa ovviamente molto riprovevole e degna di squalifica.

 Come ripeto ho visto molti soggetti effettuare ferme in bianco: timidi, puniti, con poco naso, con scarsa conoscenza della selvaggina cacciata, gelosi o infingardi pronti ad ingannare se stessi e il compagno a due zampe. Non dico che lo facciano deliberatamente ma lo fanno. Una certa cagna, di un mio buon amico, partiva su per il bosco e all’apice del colle invariabilmente fermava. L’amico si allarmava e correva a servirla ma non volava mai nulla. Lo consigliai di regalarla a meno che non la facesse finita di simulare ferme che non avevano ragione di esistere.

Alcune ferme in bianco vanno tollerate in presenza di fatte fresche o su involo recente di selvatico buono; sempre però che vengano risolte subito e, meglio, spontaneamente senza incaponirsi e senza restare immobili come statue.

Non occorre nemmeno perdere tempo a parlare di quelle ferme false dettata da paura dell’addestratore che ha tartassato il cane col collare sia per indurlo a fermare, sia per indurlo a consentire ,sia per fermarlo al frullo. Sono cose assolutamente intollerabili come è la cattiva abitudine di usare mezzi di coercizione duri e non condivisibili.

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E’ così marcata la differenza tra il trialer e l’onesto setter cacciatore di Bruno Pisacane tratto da Setteringlese.com

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CONSIDERAZIONI “A BRACCIO” SULLO STATO ATTUALE DELLA BECCACCIA di Silvio Spanò

2 Comments

  1. Silvio Spanò

    L’analisi di Gallo è esauriente e convincente nel complesso. Ho comunque una convinzione: la ferma in sè è una reazione a qualcosa che, quindi, ha raggiunto le mucose nasali del cane (tralasciamo le cause da addestramento traumatico ecc.) e pertanto “in bianco” non è mai! C’è modo e modo da parte dei cani di usare il naso e conseguentemente la ferma. Ricordo, concordando, la vecchia massima di un mio Maestro: ” i cani si dividono in due grandi categotie: quelli che hanno paura che il selvatico voli e quelli che al contrario vogliono vederlo volare! Se hai di quest’ultimi….LEVATELI!”
    Si parlava soprattutto di beccacce, spesso leggere e che – come ben dice Gallo – meritano una ferma di troppo piuttosto che un frullo. In realtà nei boschi tardo autunnali non ci sono così tante occasioni di ferme in bianco e, anche se dobbiamo fare una corsetta a vuoto, c i aiuta a passare la giornata!
    Ovviamente il mio è un approccio personale e so che la ferma “falsa” è cassata dalla cinofilia magistrale…
    Cordialità Spanò

  2. Olivierp

    Oliviero Barbetta, condividendo la riflessione di Gallo
    Nella mia pluriennale esperienza di caccia in montagna ho avuto cani che non sbagliavano mai un selvatico, pregio esemplare poiché non ti fanno fare corse a vuoto. Poi ne ho avuto alcuni che non vedevo mai fermare e sembrava evitassero volutamente i selvatici. Casi molto emblematici difficili da decifrare. Poi ho avuto cani normali che inevitabilmente fermano su emanazione anche a vuoto quando il selvatico s’è involato da poco ma bloccano con certezza il selvatico presente. Ho sempre scartato i cani con poco senso del selvatico e quelli sempre in ferma che ti fanno correre quasi sempre per niente e quelle volte che hanno il selvatico sotto, magari non ci credi e non realizzi. Ma i cani che mi fanno più arrabbiare sono quelli che non hanno un comportamento proprio, guardano gli altri cani per poi andarli a copiare e quelli che son sempre in allerta per sentire i beeper degli altri cani.

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