Alla base di ciascun fenotipo Gordon ci sono precise scelte allevatoriali: alcune linee di sangue sono state selezionate unicamente per il lavoro, non considerando minimamente altri fattori, come ad esempio, quelli “estetici”; ci tengo a sottolineare che i fattori estetici hanno comunque una valenza morfo-funzionale tipica della razza.

 

 

Con questo, non escludo assolutamente che ci siano allevatori che perseguono il bello e bravo, oltre che sano, che non guasta mai. Mi riferisco in questo contesto, unicamente alle linee selezionate per il lavoro/caccia.

È assodato che mettere in competizione i Britannici, Setter Inglesi e Pointer Inglesi nello stesso turno con Setter Gordon ha per forza di cose, spinto alcuni allevatori di nero focati a ricercare la velocità, la leggerezza, rapporti anatomici più confacenti alle performances sul terreno.

A proposito della leggerezza, penso che “volino” sia gli ultraleggeri che i Boeing 747. Sicuramente hanno prestazioni diverse, ma diverso è anche il loro uso ed il criterio con cui sono costruiti.

Qualunque tipo di ragionamento diventa poi quasi inutile: sul terreno di prova servono i cani che facciano risultati.

La variabile determinante nell’ordine naturale delle cose è sempre quella umana: non si può pretendere di far competere sul terreno gordon costruiti per la gioia degli occhi, con angolazioni del posteriore esasperate e frange lunghe fino a terra, così come non si può pretendere di portare in esposizione cani selezionati esclusivamente per il lavoro. È una forzatura. Allevatori e proprietari devono a mio avviso, essere sempre consapevoli del tipo di cane che hanno tra le mani. Ogni soggetto deve essere apprezzato e valorizzato in linea a quelli che sono i suoi talenti. Anche in ambito umano, non ci sogneremo mai di far partecipare in passerella ad una sfilata d’alta moda persone che sono alte mt 1,50 e non hanno una struttura armoniosa ed elegante. Allo stesso modo, non mettiamo in competizione sul terreno chi non ha mai fatto attività sportiva e la sua genetica non è tutta orientata in quella direzione.

Questa rapida chiacchierata priva di tecnicismo ma solo del cosiddetto “buonsenso”, mi porta ad esprimere il mio personale parere: il punto debole di un Gordon (ma parlo dei cani da ferma in generale), è talvolta, il proprietario. Alcuni proprietari non partono da un’analisi punti di forza/punti di debolezza. Hanno un’idea altamente confusa e impropria del soggetto che lo spingono a fare cose per cui non è votato, sprecando quindi, il suo talento.

Un cane da lavoro (parlo proprio dei cani “selezionati” esclusivamente in funzione di ciò), non può presentarsi con regolarità in esposizione, sperando nella clemenza passeggera del giudice di turno e collezionando talmente tanti alti e bassi (più bassi che alti nei giudizi), che la pulce nell’orecchio dovrebbe venire.

Per i cani da lavoro ha senso una partecipazione ad un Raduno di razza, o una Speciale. La stessa Speciale però, ha una connotazione da Expo molto più marcata di un Raduno che solitamente è abbinato a prove di lavoro e serve a valutare lo stato della razza in funzione del suo lavoro.

Pertanto, io credo che il duro lavoro di “giudizio” su una razza non sia demandato soltanto ai giudici, che molto spesso hanno parametri di valutazione spesso differenti tra loro, ma anche all’allevatore e al proprietario.