"Oche selvatiche" di Giusy Rampini

“Oche selvatiche” di Giusy Rampini

Vol di marziaiole in un aria di libeccio;son tante.

In quel vol ritrovo un picchio, come vita d’un uomo; or lo vedo, addosso a un pino il solito pino, amico silvestre.

Subito lo zirlo d’un merlo, accovacciato sul pioppo sferciato corona musicale del volo d’un beccaccino.

Saettante si butta come un ombra tra righe di nebbia.


Lieve il libeccio, nostro del mar, vola un fischione sul candido tramonto, gioca col vento; in un aria di libeccio.

Conosco il pettirosso, tintinnio d’autunno ma è marzo.

E’ marzo in ogni ombra della mia selva, è marzo in ogni screziatura del mio fiume, è marzo in ogni lembo silvestre, è marzo perfino nel mio cuore.

Di nuovo te m’incanti,  all’ombra d’un cielo in tramonto, magica regina, andata a raccoglier speranza di vita in un mese smorto di passione almeno per me, che non posso più cercarti; tra un fior di quercia e un ago d’abete.