CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Omertà venatoria di Francesco Materasso L’omertà è il silenzio della paura.

Francesco Materasso e Corona

Chi tace evita noie e inconvenienti che invece capitano a chi non tace. Non sono d’accordo e non condivido tutti i proverbi a riguardo, tipo “il silenzio è d’oro”, “in bocca chiusa non entran mosche” o “il silenzio è la risposta dei saggi”, perché gli attribuiscono il valore della saggezza. Lo stolto che tace è forse un saggio? No. È scemo, così come tutti coloro che tacciono.

“Chi tace acconsente”, questo sì che è vero.

Il silenzio è sempre una forma d’avallo a qualsiasi stato di cose, è omertà. Io non sono stato un omertoso in gioventù, non voglio diventarlo ora che non ho più i capelli corvini e neppure per il fatto che sono nato in una terra che dell’omertà è schiava. Però, per la caccia, sono costretto a subirla.

I cacciatori, che non parlano o che non denunciano la mancata gestione programmata del territorio agro-silvo-pastorale, sono o no degli omertosi?

I cacciatori , che non parlano o che non denunciano i lanci di selvaggina, cosiddetta da ripopolamento, fuori tempo e luogo, da chi ne è preposto, sono o no degli omertosi?

I cacciatori, che sono a conoscenza o, addirittura, fautori di immissioni di selvatici senza i necessari controlli sanitari, sono o no degli omertosi omertosi?

I cacciatori, che sanno chi utilizza richiami e quant’altro non consentito, sono o no degli omertosi?

I cacciatori, che sanno chi spara alla regina al rientro e all’uscita del bosco, meglio definito aspetto mattutino e serale, sono o no degli omertosi?

I cacciatori, che sanno chi spara di notte su animali da appostamento o da autoveicoli, sono o non sono degli omertosi?

Gli interrogativi di cui sopra sono solo una parte e siccome i comportamenti del silenzio omertoso sembrano essere diventati una regola a cui rassegnarsi, asserisco senza tema di essere smentito, che è una vergogna di cui tutti dovremmo vergognarci. Vi pare giusto che chi osserva le regole debba essere accomunato a chi compie atti di viltà, azioni ignobili e vili agguati.

Tutto ciò che è deprecabile e riprovevole costituisce, per analogia, un comportamento criminogeno.

Caccia questa non è. È solo carne senza piacere, acquisita codardamente.
Chi, in tutto o in parte, questo compie è affetto da “animalità”: una malattia che basterebbe poco a essere debellata.
Ribelliamoci!

Da tutti gli organi preposti “ad osservare e fare osservare” le vigenti normative in materia di caccia e di tutela degli animali, dobbiamo pretendere di più, perché a sottovalutare il pericolo sono primariamente tutti coloro che dovrebbero sorvegliare, così come statuito per legge.

Io continuerò a parlare finché avrò fiato e a scrivere finché avrò penne.

L’importante è che a leggermi qualcuno finisca col riflettere e trovare quel coraggio di ribellarsi che in pochissimi abbiamo.

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1 Comment

  1. scaramuzza lucio

    sono assolutamente d’accordo .Il denunciare chi ti ruba o distrugge la selvaggina non fa parte del D.N.A. del cacciatore Italiano ,capace però di lamentarsi o di inveire contro tutto e contro tutti ..dimenticando se stesso e tutti i suoi colleghi….(o su questo non ci batte nessuno.)
    Mentre se gli rubano le galline nel pollaio corre a denunciare a destra e a manca ,se gli rubano la selvaggina o la distruggono tace e sapete perché,perche a differenza delle galline, che sono roba sua, la selvaggina é “res comunitatis” …… meditate meditate anzi meditiamo tutti insieme ……

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