Le prime notizie sul passo delle beccacce
Il 12 ottobre scorso Sergei Fokin, della Società Russa per la Conservazione e gli studi degli Uccelli, mi ha scritto che la migrazione della beccaccia nel suo Paese era al massimo e che le beccacce catturate per inanellamento (circa 200) erano giovani dell’anno per una percentuale del 70-80%, indice di una normale annata riproduttiva.
In Italia, dopo un’estate molto siccitosa, soprattutto a nord, a fine settembre si sono avute le “solite” notizie di singole beccacce avvistate e/o incarnierate in Trentino e sull’Appennino centro settentrionale.
Il 5 ottobre un movimento migratorio più chiaramente definito è stato rilevato in Friuli (in particolare il sabato 8 ottobre con temperature sotto la norma) e sulle Alpi del Bresciano sopra 1200 metri.
Il 13 ottobre ne è stata vista una nel Chianti (SI) ed un’altra il 15 con freddo e vento da NE (buon passo di tordi e colombacci) in Chianti (FI), un’altra ancora in Val Trebbia (GE) e cinque in Trentino (dove al 18 ottobre il passo continua piuttosto regolare).
Il 18-19 ottobre qualcosa si è visto anche a medie altitudini sull’Appennino settentrionale e molte in Trentino (dove nella notte seguente è nevicato fino a circa 1000 metri).
Il fine settimana del 23-24 ottobre, con freddo pungente e ancora venti di grecale, trovate alcune beccacce sull’Appennino settentrionale, soprattutto nella porzione più elevata (zone dove c’è stata qualche fungata, ed è verosimile che il terreno fosse più preparato). Qui però il 27 ottobre una brusca sospensione delle presenze. Nell’alto Lazio mi dicono di buone entrate grosso modo per lo stesso periodo.
Nel Santuario della Beccaccia Isola di Vormsi (Estonia) intorno al 20 ottobre è iniziata l’attività del nostro Comitato con la cattura e inanellamento, nella prima serata, di 4 beccacce e l’osservazione di buoni numeri durante i sopralluoghi col cane da ferma. Ben presto, tuttavia, il passo s’è fermato e i numeri sono calati, sia come cattura (al 27 ottobre si era a 12) che come incontri col cane. Parallelamente anche sulla terraferma estone, in questo periodo il transito migratorio si è fermato (le beccacce in loco sono grasse e rade, con age/ratio delle poche prese pari all’80%). Una prima ipotesi fa pensare ad una sfuriata delle beccacce ad elevato istinto migratorio, legata a quel periodo freddo e ai venti favorevoli da NE; ora probabilmente – tornata una certa calma termoclimatica – dovremo attendere l’arrivo delle beccacce meno mobili, che si spostano solo se costrette dal gelo, col rischio di ripetere il quadro delle ultime annate, caratterizzate da comparse massicce solo dopo il 20 novembre…
Spero solo di non essere spiacevole “Cassandra”!
Cristian
Ma veramente al nord stanno trovando beccacce a tutto spiano con una alta regolarità, c’è chi sostiene che fosse 40 anni che non si vedeva un passo così consistente… fonti ovviamente più che attendibili e documentate…Quindi questo quadro generale non mi torna molto, in quanto stranamente qualche avvistamento è stato fatto anche al sud con poche catture ma pur sempre qualcuna è stata fatta, e questo è strano per essere a fine ottobre.
carmelo
12 NOV 2011 SONO PASSATI ALMENO 20 GIORNI DALL’ ULTIMO AVVISTAMENTO DI SOLITO DI QUESTI TEMPI SI VEDEVANO NON MENO DI 4 BECCACCE A GIORNATA VENATORIA EPPURE SENTO DIRE CHE SI SONO VISTE TANTE BECCACCE IN GIRO X L’ ITALIA. NOI QUI IN SICILIA SIAMO ORMAI SFIDUCIATI CIAO A TUTTI