In seguito ad una mia richiesta esplicita, con la solita gentilezza e tempestività l’amico Sergey Fokin capo del Gruppo di ricerca sulla Beccaccia di Mosca, il 24 giugno u.s. mi ha risposto queste prime notizie cui ne aggiungo altre due (Silvio Spanò)
Caro Silvio,
Abbiamo avuto una primavera assai secca nella Russia Centrale. Giugno è stato caldo e secco. In foresta manca l’umidità e il terreno è asciutto. Le beccacce sono arrivate un po’ prima della norma. La croule è stata buona, le beccacce erano più numerose del solito.
Il tempo per il periodo di schiusa e per l’allevamento dei pulcini è stato favorevole. Tuttavia ora abbiamo un’insufficienza di umidità che potrebbe essere sfavorevole per lo sviluppo e la crescita dei pulcini. Circa il successo riproduttivo per ora un giudizio sarebbe prematuro, dobbiamo vedere come evolverà l’estate. Bisogna che piova.
Con i migliori saluti
Sergey
Aggiungo qui un commento e alcune notizie aggiuntive trasmessemi al riguardo dall’amico Philippe Vignac
Per questa regione la croule sembra stata corretta; è una buona notizia se sarà confermate da altre. Vista la vasta superficie della Russia e l’estensione dei territori riproduttivi è sempre difficile farsi un’idea corretta sulla qualità della riproduzione . Per questa ragione io seguo il meteo ogni 5 giorni in questo importante periodo su 39 siti ove le beccacce radioequipaggiate sono andate a riprodursi dopo il 2012: 19 siti in Russia, 20 in altri Paesi di nidificazione.
In Russia la tendenza evidenzia una mancanza di umidità, ma certe regioni mostrano tempo fresco e anche con piogge.
Per il momento a mio avviso la qualità della riproduzione è piuttosto corretta e staremo a vedere come proseguirà:
Grazie per le informazioni e a presto
Philippe Vignac
Un altro amico beccacciaio (Ernesto Moro) mi ha scritto, allarmato, di allagamenti nella Siberia meridionale uditi alla televisione, chiedendomi se potrebbero aver danneggiato i nidi…Per ora la notizia è vaga potrebbe riguardare regioni asiatiche donde le beccacce non giungono da noi….
Silvano Mattedi
Concordo con Vignac. Più in generale pochi dati e poca attività scientifica trasversale sulla beccaccia, specialmente in Italia, salvo corsi professionalmente discutibili e raccolta ali con poche luci e molte ombre strutturali e statistiche.