MARZALES-ANNIBALE

MARZALES-ANNIBALE

Questo è stato il primo anno che vedeva l’applicazione del nuovo regolamento e ad un primo provvisorio bilancio mi pare che la risposta sia stata positiva rispetto alle motivazioni tecniche che ci hanno spinto a prendere questa decisione. Alla fine ha vinto una cagna di sette anni, positiva, indubbiamente cacciatrice, di mestiere e direi che la sua vittoria sia stata giusta, meritata.

 

Le tue conclusioni generali dopo il Saladini 2011 

La vittoria di Eva di Crocedomini si colloca in un momento storico particolare delle prove di montagna e, mi piace pensarlo di rinnovamento. Tra i “ vecchi” in questo anno è mancato il “crac” quello capace di rubare la scena ed i giovani sono..troppo giovani. Quindi la vittoria della Eva si colloca in questo momento appunto di passaggio di consegne e premia il rendimento, dote assoluta del cane da caccia. Inoltre il fatto che sia una femmina, in un circuito quasi esclusivamente ad appannaggio di maschi mi fa piacere ed ancor di più in quanto grazie ai risultati ottenuti in questa edizione la Eva si guadagna il campionato italiano di lavoro. Dicevo momento di passaggio in quanto due o tre giovani validi e interessanti si sono messi in bella mostra facendo ben sperare per il futuro. Mi riferisco al Laser del Zagnis di Salvi,che già tante soddisfazioni si è tolto in questo suo primo anno, poi Black di Ravagnani e il positivissimo Buck di Lazzari. Dovrebbero garantirci un futuro ad alti livelli. Per coraggio, ritmo, autonomia di cerca ed intelligenza venatoria è giusto menzionare Zippo di Vacca/ Virano che più di altri si avvicina al prototipo al quale noi tutti aneliamo. Non sempre preciso sugli animali, quando riesce ad esserlo è dura per tutti.

Per quanto riguarda il nuovo regolamento?

Ripeto direi molto bene, possiamo dire che funziona. Un’analisi più accurata ci permetterà di evidenziare eventuali lacune, che sicuramente sono presenti, aggiustando il tiro per l’anno prossimo. Lo spirito con il quale è stato fatto era di dare possibilità a più persone di parteciparvi con prove libere dislocate su più parti del territorio. È ovvio che come conseguenza risulti difficile garantire su una ventina di prove corse in meno di un mese delle giurie con l’esperienza specifica di questo tipo di caccia. Ecco che quindi ci è parso cosa equa, nelle ultime quattro prove, ricreare la medesima situazione per tutti i pretendenti, stessi terreni, stesse opportunità di incontro, stesse giurie. Li, tutti sulla stessa graticola, a giocarsela.

Perché ci si limita a Italia e Svizzera e non si toccano altri paesi dell’arco alpino?

Sarà il passo successivo, questa è un’ idea che nasce di Domenico Vacca: far correre il Saladini in Italia, Svizzera e Francia, liberamente, onde poter scegliere i cani migliori. Tutti quelli che saranno riusciti ad ottenere le qualifiche necessarie, tutti insieme si giocheranno il trofeo nelle prove finali. Così si otterrebbe quell’internazionalità che ricerchiamo, ogni Paese avrà un suo comitato organizzatore che regolerà le proprie tappe, anche se sarà difficile far combaciare tutte le cose. Alla prima riunione utile del comitato se ne discuterà.

Note dolenti ?

Direi le coturnici. Troppo poche per garantire un confronto veritiero. Che i soggetti che corrono debbono essere verificati al cospetto della selvaggina affinché li tutto non rimanga sterile. Sono sempre stato un convinto sostenitore del cane da coturnici come baluardo del cane da montagna ma, mio malgrado, mi vedo costretto a prendere atto dell’impossibilità di una selezione basata su questo animale sulle nostre Alpi. Ma non per questo abdichiamo. Ci impegneremo maggiormente dove questa selezione è ancora possibile: al centro sud. Primavera o estate che sia. Forza Flamini, Rago, Petrella, Guarneri unitamente a tutti quelli che ci credono: al lavoro!
Tutti insieme naturalmente.

tratto da www.marzales.it