Il significato della “nota del concorso” è esclusivamente in funzione della cerca e del tipo di selvaggina oggetto della caccia. I frequenti equivoci rispetto allo “stile di razza”.
Intendo la “nota del concorso” a cui recentemente sono state dedicate alcune spiegazioni con il lodevole intento di portare chiarezza. Se però il risultato è di maggior confusione, di lodevole restan solo le intenzioni. Innanzitutto sgombriamo il campo da un frequente equivoco: non c’è nesso alcuno fra “nota del concorso” e “stile”, perché: • la “nota del concorso” riguarda le modalità della cerca in funzione del tipo di selvaggina oggetto della caccia; • lo “stile” invece è l’espressione della tipicità di razza con cui viene svolta la funzione. Il trotto del Bracco italiano ed il galoppo pres-de-terre del Setter devono essere tipici (cioè in stile) su qualsiasi terreno indipendentemente che si caccino le starne o le beccacce o i fagiani.