CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Mese: Marzo 2018 Page 2 of 3

QUAGLIE IERI E QUAGLIE OGGI di Mario Di Pinto

Spinone di Mario Di Pinto

La grande tradizione campana di caccia alla quaglia rivive nel racconto di una giornata di buon passo sugli altopiani appenninici.

Per noi sudisti la quaglia è il 50% della nostra caccia e ben le si addice l’aulico nome di “coturnix coturnix” datole da Linneo che, anche se svedese, era probabilmente campano nel cuore: solo così si spiega il fatto di aver forgiato per la quaglia un nome così altisonante. E infatti se la quaglia è il 50% della nostra caccia, lo ancor di più della nostra passione. Così è stato nel tempo, tanto che – quando la nostra pianura era tanto fertile da essere chiamata “Campania felix”, fra gli appassionati della caccia col cane da ferma c’era chi di quella alla quaglia aveva fatto una professione.

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Premessa alla proposta di modifica dell’attuale legge sulla caccia

Coturnici e pernici (40)

Le starne bisogna volerle

Prima di avventurarci in una disamina relativa all’organizzazione sul territorio, con la sua genesi,  le sue motivazioni e la sua attualità, bisogna ricordare a tutti un  paio di cose: 1) Sono anni che i cacciatori hanno paura del cambiamento e preferiscono restare immobili, ma probabilmente è venuto il momento che se non ci si muove si muore 2) La legge che disciplina l’ingresso ad uso venatorio dei terreni privati, in Italia è unica al mondo, e fu promulgata nel ventennio fascista.  Tale e quale pervenne ai posteri come si riscontra nell’art 842 del vigente C.C.. (*) .

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LA GIORNATA “QUASI” PERFETTA di Mirco Peli -Pubblicato sul III volume di Antologia-

La fase riproduttiva sembra essere stata ottima, le nidiate sono cresciute senza grosse perdite e con i censimenti di agosto e settembre ci siamo caricati come molle. Il cane è valido e ci soddisfa, e decidere dove iniziare la stagione venatoria è solo una questione di gusti personali: il mio primo compagno di caccia Nello, nostalgico coturnat, non resiste a quella che è stata la passione di una vita intera. Solo la nebbia rischia di rovinarci la giornata, ma all’apertura siamo più forti anche della natura. Giornata ottima, per quest’anno con le coturnici la nostra quota è fatta. Bisogna ricordarsi sempre di non esagerare.

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RISULTATI 2018 importanti per i Gordon di Maurizio Peri

In questi primi mesi del 2018 i setter gordon hanno conseguito una serie di risultati particolarmente importanti, aggiudicandosi per la prima volta due classici trofei riservati ai cani da ferma, riportando complessivamente 4 CACIT, 3 Riserve CACIT, 3 CAC, 8 Ecc, 1 Cqn ; di seguito il dettaglio.

   DOMANDA_DI_AMMISSIONE_SGC- SIS

Prove italiane a beccaccini-

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L’istinto, il sesto senso- la forza e la volontà – di Mirco Peli-

Archivio (170)

Astro che a fermo abbaia alla tabella di confine

Come si spiega la capacità del cane di trovare la strada di casa anche a molti chilometri di distanza? Fatto questo abbastanza comune nel passato quando i cani vivevano liberi nei paesi,  è forse la stessa capacità che usa per trovare la selvaggina e che noi cacciatori chiamiamo senso del selvatico? Quando ero ragazzetto, guardavo come tanti ragazzi dei tempi, torna a casa Lessi, e la cosa che più mi è rimasta impressa è proprio la capacità dei cani di ritrovare la strada di casa anche a centinaia di chilometri. Questa capacità esiste ancora? Sempre più spesso mi capita di leggere biglietti affissi nei luoghi più strani smarrito cane, segue descrizione e numero di telefono. Il traffico, la vita non più libera dei cani moderni ha fatto perdere questa capacità? Personalmente credo che fra i cani che ancora hanno la possibilità di stare tanto tempo in libertà o a caccia ci sia ancora. Voglio raccontare alcuni fatti che ho vissuto di persona, che stanno a dimostrare le caratteristiche elencate nel titolo.

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SINTESI E CONSIDERAZIONI ALLARGATE SULLA STAGIONE 2017/18

foto Domenico Rosso di Canale d’Alba che ringrazia l’amico Andrea Bellocchia per la collaborazione

In un quadro di sintesi sulla stagione 2017/18 iniziamo con riportare tradotti alcuni concetti noti, ma pregnanti,  dell’analisi in proposito fatta il 24 febbraio 2018 da Vignac e Ricaud sul loro  sito www.lachassedelabecassedesbois.com (S.Spanò e M.Peli)

“Malgrado una cattiva-mediocre riproduzione annunciata dal Réseau Bécasse dell’ONCFS, i responsabili cinegetici non hanno preso alcuna misura per ridurre i prelievi 2017/18. Da fine novembre i valori dell’Age-ratio caccia hanno mostrato chiaramente che un campanello suonava: livelli di giovani anormalmente bassi nella metà est, particolarmente elevati in quella ovest. La prima reazione del mondo cinegetico è stata di non fare nulla e di aspettare per saperne di più..

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LE FOLLIE DELL’AMORE di Adelio Ponce De Leon

Beccaccino

Beccaccino

Le evoluzioni del beccaccino nella stagione degli amori secondo le osservazioni di illustri ornitologi e naturalisti.

Su questo argomento hanno scritto quasi tutti gli ornitologi e trattatisti che hanno parlato del beccaccino. Quelli italiani hanno riportato quasi integralmente le parole usate dagli scrittori nordici che sono i soli che hanno potuto vedere le sue evoluzioni durante la fase amorosa, osservare i nidi, controllare le uova, le nascite ed il comportamento dei piccoli.

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Su alcune segnalazioni di soggetti del genere alectoris di dubbia provenienza in alcune valli piemontesi

Lasagna2, P. Tizzani2, G. Audino1A. Castello3, P. Meneguz2 1 Tecnico faunistico 2 Dipartimento di Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia – Università degli Studi di Torino (Italy) 3 Comprensorio Alpino Biella 1

INTRODUZIONE: sul territorio italiano sono presenti tre specie appartenenti al genere Alectoris: A. rufa, A. graeca e A. barbara. La pernice rossa e la coturnice possono in taluni casi ibridarsi e dare origine a soggetti fertili, con fenotipo, vocalizzi e caratteristiche comportamentali intermedie fra i taxa parentali (RANDI E BERNARD-LAURENT., 1999. CEUGNET M  ET AL., 1999) A. chukar, specie alloctona rilasciata per scopi venatori, può a sua volta ibridarsi causando problemi di ordine sanitario e genetico e contribuendo a ridurre la fitness delle popolazioni autoctone (BARILANI ET AL., 2007). In occasione dei conteggi primaverili di coturnice, realizzati in ambiente alpino (BERNARD-LAURENT. 1994) in tre valli piemontesi, sono stati contattati, soggetti riconducibili da un punto di vista fenotipico, ad A. rufa.

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Viva la caccia, abbasso…..di Francesco Materasso

Col suo ultimo libro Francesco Materasso, nota penna venatoria, mette sul tavolo della discussione argomenti seri a volte paciosi, altre rabbiosi: da vero combattente, usando il piombo tipografico come mai nessuno osa fare.  Già il titolo punge la cervice di tutti coloro che ruotano intorno al mondo della caccia.  Un titolo che di per sé arriva nel segno e che da pugni nello stomaco alla politica, agli animal-ambientalisti, agli agricoltori, agli stessi cacciatori e, soprattutto, a un certo modo di fare editorialismo venatorio.

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A beccacce con cani a grande cerca –di Mirco Peli–

Jack il tipico setter da beccacce a grande cerca, cugino di Paiper e Peirò

Da anni si discute se a cacciare beccacce è meglio usare un cane a grande cerca o a raggio ristretto. Certo quando le beccacce erano numerose e si usava solo il campano gestire un cane a grande cerca era un impresa, erano più le arrabbiature che le soddisfazioni. L’avvento della tecnologia, introdotta peraltro in concomitanza della diminuzione della beccacce, e che in parte ne è la causa, ha cambiato il modo di cacciare e il cane che batte molto territorio è diventato quasi indispensabile per chi caccia in terreno libero in Italia. Io le soddisfazioni più grandi le ho avute da cani a grande cerca, anzi con un potenziale trialer, cacciare beccacce con un simile cane è caccia dura, ma è caccia vera.

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