CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Mese: Dicembre 2021

La beccaccia non vuole morire opinioni diverse, interessi diversi, ognuno ha la sua verita

 

Foto tratta dal libro LA BECCACCIA di Silvio Spanò e Charles Fadat

Prima di entrare nel merito del focus della questione ovvero, la beccaccia non vuole morire e quindi, in funzione del disturbo cambia comportamento,  è opportuno evidenziare fatti e comportamenti che sono noti a chi conosce l’argomento, ma è utile siano conosciuti da tutti.

L’areale di nidificazione della beccaccia è enorme e per non citare tutti i confini di dove nidifica e sverna allego cartina che meglio spiega più di tante parole.

Si nota dalla cartina che l’areale di nidificazione è enorme e contiguo, mentre l’areale di svernamento ha minore dimensioni ed è diviso in due grossi blocchi. Semplificando molto e estremizzando risulta evidente che le beccacce  che migrano/svernano in Cina e in Giappone non sono le stesse che migrano/svernano nel nord Italia in Francia e in Spagna.

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BECCACCIA: EVOLUZIONE DEI PRELIEVI FRANCIA ED EUROPA STATUS DI CONSERVAZIONE DEL CAPITALE EUROPEO – LA REALTA’

Presentazione
Sono felice e onorato di aver seguito e quindi ottenuto il permesso di tradurre in italiano questo notevole lavoro di ricerca, raccolta e comparazione di numerosi dati, importanti per l’interpretazione e la corretta gestione della Beccaccia in Francia, Paese che più ha studiato il problema, interpretandolo da due lati opposti: ottimista e pessimista.

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Ovvero, buttare alle ortiche i manuali di biologi e naturalisti!

Comunicato Wilderness – AIW

Finlandia (stefanofranceschetti.com)

Orso marsicano: la semplicità di una pratica scelta di salvaguardia

Ovvero, buttare alle ortiche i manuali di biologi e naturalisti!

“Juan Carrito”, l’Orso marsicano che educato dalla madre, l’orsa “Amarena”, a frequentare i paesi abruzzesi in cerca di cibo (cibo facile, ovviamente) nonostante l’arrivo della prima neve che dovrebbe far scemare in lui l’interesse verso il cibo e spingerlo alla ricerca di una tana dove andare a rifugiarsi per trascorrervi il periodo di letargo, sta invece proseguendo nella sua ricerca di cibo, per la “gioia” dei tanti animalisti e orsofili (da distinguersi dai biologici e seri conservazionsti, ovvero i veri amanti della specie) sostenitori che questo suo (loro!) errare non sia per fame, ma magari solo per… turismo ricreativo, e per i quali osservare facilmente un orso è cosa eco-ego-soddisfacente; se poi questo sia un problema per gli animali e la loro specie, è cosa che non li riguarda: la propria soddisfazione al di sopra di tutto!

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