CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

“ALCUNI PIUMAGGI ANOMALI” di Silvio Spanò

Varianti del piumaggio

Varianti del piumaggio

Beccacce tutte bianche o tutte nere. Varie espressione di anomali caratteri recessivi che modificano l’aspetto cromatico del piumaggio della beccaccia.

Disegni e pigmenti delle penne sono geneticamente codificati nelle varie specie. Possono tuttavia verificarsi errori, (“scherzi della natura” li chiamavano i Vecchi Autori) per lo più dovuti a mutazioni a livello diverso, comunque geneticamente recessivi, in modo da modificare l’aspetto cromatico di singoli individui. Queste anomalie hanno sempre destato curiosità nei cacciatori, ma anche negli ornitologi, che le hanno descritte con dovizia di particolari, soprattutto nei due aspetti estremi dell’albinismo (colorazione bianca) e melanismo (nera). Anche nella beccaccia compaiono con una certa frequenza tant’è che Jean-Paul Boidot, ex Presidente del Club National des Bécassiers francesi, oggi Presidente FANBPO (Federazione delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale), veterinario, ha pubblicato a più riprese sulla “Mordorée” (Organo di quel Club) osservazioni analitiche di soggetti strani, cui si rimanda per eventuali approfondimenti. Va comunque ricordato che trattasi, come già detto, di “errori” e quindi di fenomeni negativi che la selezione naturale rapidamente elimina con la morte dell’individuo portatore. Può esser comunque utile fare un minimo di chiarezza su alcuni aspetti cui potremmo trovarci di fronte durante la nostra attività di beccacciai. In breve, nelle cellule si diffondono, secondo lo schema genetico della specie, pigmenti fondamentalmente di due tipi:

– Scuri (melanine): eumelanine (nere), feomelanine (brune);

– Carotenoidi, responsabili della colorazione gialloarancio.

 Le anomalie:

 – Mancanza assoluta di pigmenti (albinismo), che può esser limitata ad alcune zone del corpo o a tutto il medesimo. L’albinismo parziale è dovuto a mutazioni “somatiche” relative cioè a pochi gruppi di cellule deputate a fornire la colorazione al piumaggio, quindi non ereditabili. Quello totale interessa tutto l’organismo (anche l’occhio che, pertanto appare rosso per trasparenza dei vasi sanguigni) ed è per lo più legato a fattori letali; ne consegue che è un “albinismo” apparente (somatico) quello che ha occhi scuri: l’animale è semplicemente “bianco” (cosa che accade in moltissime specie e razze , es. daino, ecc.). Una domanda spesso legata a questa anomalia riguarda il rischio da predazione per la perdita del mimetismo, problema realistico che, in certi casi, lascia perplessi di fronte a soggetti che giungono con le migrazioni nelle aree di sverno dopo alcuni mesi dalla nascita e migliaia di chilometri percorsi!

Diluizione di vario grado/parziale assenza dei pigmenti scuri, per es. delle eumelanine (nere), che lasciano appena intravvedere i disegni originari. Se le eumelanime mancano e le feomelanine (brune) sono più o meno diluite si può giungere all’aspetto chiamato “isabella” (ricordo della camicia da notte di Isabella d’Austria, Regina dei Paesi Bassi, che rifiutò di cambiarsela fino al ritorno del marito dalla guerra – tre anni! – che aveva così assunto una colorazione “beige”, in seguito detta appunto “isabella”) che, per essere correttamente definito tale, dovrebbe avere anche gli occhi rossi (i bruni lasciano posto ai giallastri e i marroni al rosso, mentre i grigi scompaiono), fatto molto raro! In realtà bisogna esaminare con attenzione i soggetti sommariamente definiti “isabella” perché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un piumaggio correttamente definibile “pastello”, ossia una diluizione (NON perdita) del nero e del bruno, permanendo un diafano schema del disegno originario. Esistono poi casi più rari in cui a questa diluizione si accoppiano anche zone, più o meno ampie, di albinismo parziale con altre ancora con concentrazione massiva di pigmento nero (si tratta evidentemente di gruppi di cellule somatiche interessate dal fenomeno): ne derivano beccacce chiazzate irregolarmente, che i francesi hanno chiamato “beccacce-gazze”!

– Può verificarsi inoltre in alcuni uccelli una mutazione nera che interessa lo totalità del piumaggio. Ciò non accade nella beccaccia, in cui tuttavia può affermarsi, più raramente degli altri colori, una distribuzione anomala parziale (più o meno vasta) dei pigmenti neri con la comparsa di “melanismo” soprattutto nelle porzioni dorsali: beccacce molto scure, con vaste chiazze completamente grigiofumo scuro (antracite) e disegno appena visibile (nel complesso un abito molto elegante), ma anche del tutto nere a fronte di spazi chiari. Il bruno resta ancora presente, anche se tende ad essere rimpiazzato dal nero. È verosimile che il nero sia meno attrattivo, o addirittura repulsivo, ai predatori (prede mediocri o pericolose da attaccare?).

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1 Comment

  1. Orlando

    Gentilissimo , Silvio Spanò Le Scrivo Per Richiedere La Sua E-Mail Per Poterle Mandare Una Foto Dove sono Raffigurate 2 beccacce con piumaggio diverso sarei felice di accogliere un suo parere . la Ringrazio Per La Sua Attenzione Attendo Risposta Nel Caso Gli Dovesse Interessare .

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