CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

AMICHEVOLI DIVERGENZE di Franco Subinaghi

Si può essere e rimanere ottimi amici anche avendo idee divergenti o, quantomeno, non sempre convergenti.

Quindi dico subito che rimarrò socio del nostro Club vita natural durante anche se, negli ultimi tempi, lo confesso, non tutto quanto scritto e e a volte predicato nelle pagine della nostra Regina del Bosco mi trova d’accordo.
 
Premetto di essere un cacciatore cinofilo, appassionato dei cani da ferma (gordon, nel mio caso) in misura anche superiore a quella per la beccaccia, che rimane comunque il mio più grande amore cinofilo-venatorio. Detto questo, ecco i punti sui quali sono quantomeno perplesso (e, insieme, le mie idee su quanto andrebbe fatto, altrimenti pure noi beccacciai diventeremmo come quel movimento anticaccia guidato da un ex-comico che manda tutti affan… senza mai proporre alcunchè):
 

 
1) CACCIA SPECIALISTICA ALLA BECCACCIA: non sono d’accordo, in quanto penso che, al cacciatore appassionato cinofilo, debba essere data la possibilità di cacciare, fuori dal tempo delle becccacce, la tipica alpina, le starne, le rosse, le quaglie, i beccaccini oppure anche i fagianacci pronta-caccia, dato che ritengo questa possibilità una figlia legittima della libertà. A mio avviso sarebbe invece saggio annettere la beccaccia a una delle specialità,  tipo la caccia alla tipica alpina, per esempio, specificando: “caccia alla selvaggina tipica alpina e alla beccaccia ESCLUSIVAMENTE con l’uso del cane da ferma”. Idem per la caccia alla stanziale ripopolabile. Questo escluderebbe capannisti, segugisti, cinghialai,ungulatisti,ecc. dalla possibilità di accedere alla Regina e lascerebbe al cinofilo la sacrosanta libertà di effettuare altre cacce col cane nei periodi senza beccacce o nei luoghi in cui (tipo molte Zone Alpi) il passo della beccaccia è molto più limitato nel tempo rispetto, che so, al Centro o al Sud della nostra Penisola.
 
E poi, suvvia, ragioniamoci su: dopo la beccaccia, seguiranno le cacce specialistiche a forcello, coturnice, bianca, starna, fagiano di voliera, e che altro?? Ma per favore…
 
2) CACCIA ALLA POSTA: nei C.A.C. e A.T.C. della Provincia di Como abbiamo orari di caccia, la mattina e la sera, che escludono categoricamente la possibilità della posta, dato che si inizia e si finisce a giorno fatto, mediamente 45’/50′ min. dopo e prima dell’ ora del “passo”. Chiunque venga soprpreso dalla vigilanza con il fucile fuori dal fodero al di fuori degli orari di caccia, è passibile di denuncia penale per caccia notturna; oltre alle conseguenze penali, il trasgressore se lo sogna per 3/5 anni, il tesserino del nostro CAC! Risultato: da noi, la caccia all’aspetto si è praticamente… estinta!! Negli ultimi cinque anni ci sono stati solo un paio di sporadici casi, peraltro giustamente sanzionati a norma di legge….
 
3) CORSI DI FORMAZIONE PER BECCACCIAI:  alla mia “tenera” età di 63 anni suonati, avendo rinnovato la 48esima licenza, 46 delle quali passate a caccia della nostra amata Regina, con un approccio rispettoso che ho insegnato anche a mio figlio, ho la presunzione di affermare di non aver bisogno nè voglia di andare a scuola per cacciare la beccaccia, nè io nè Brian che caccia con me e che mi segue in montagna da quando aveva 7 anni (oggi è 29enne), nè dal punto di vista etico, nè da quello di approccio al bosco, nè del rispetto e/o dell’educazione, (venatoria e non), nè, meno che mai, dal punto di vista tecnico o di conoscenza del selvatico dei nostri sogni. Per quanto mi riguarda, rifiuto nel modo più totale questa idea/proposta se portata avanti sotto l’odiosa veste di obbligo:  semmai, potrei “vederla” come corsi volontari per giovani cacciatori che desiderano cacciare la beccaccia con tutti i sani principi e nell’osservazione delle leggi e delle regole, morali e non.
Evitiamo, Amici miei, di diventare un “Club di ayatollah”, perchè penso che il fondamentalismo (venatorio) faccia perdere consensi, soci e amici… sopratutto soci!
 
4) CAMPANO vs BEEPER:  l’ormai annosa questione ha, come direbbe Montalbano, rotto i cabasisi anche a quelli che ce li hanno di granito! Ho sempre detto che, per me, ognuno ha il diritto di cercarsi i propri cani al bosco come meglio gli pare, tanto alla fine ognuno farà come gli pare: noi, per esempio, continueremo a mettere al collo delle nostre gordon collegate…lunghe i campani sardi offertici dall’amico Alessio Mascia, convinti della bontà delle nostre idee e felici per i risultati acustici; e non ci sogneremo mai di andare a scassare i medesimi (cabasisi, intendo) a coloro che godono dell’elettronica. Solo gradiremmo che nessuno si sognasse più di dare dell’ipocrita a chi non la pensa come lui, in questo campo, perchè se è vero che la nostra libertà finisce dove inizia la sua, è vero pure il contrario…
 
5) CACCIARE SOLI: ne ho già parlato, sulle pagine della Regina, ma tengo a ribadire che, dato che viviamo in un paese libero, continuerò ad andare a caccia con io figlio ogni volta che lo vorrò, come è sempre stato mio desiderio fin dalla prima volta che lo vidi, quasi 29 anni or sono.
 
E con questo concludo, invitando il nostro Consiglio direttivo a conservare la bella veste della nostra Rivista che altri club e associazioni ci invidiano: la Regina del Bosco è ciò che lega e unisce i nostri Soci, permettendo loro di confrontare le loro idee…teniamocela stretta e, se possibile, ampliamola!!
So long, e in bocca al lupo a tutti.

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4 Comments

  1. MAURIZIO

    Carissimo Franco condivido totalmente tutto quello che tu dici a parte il beeper, che ho dovuto adottare per la prima volta in 60 anni, poiche il mio Pointer Acker non e’ molto collegato(colpa mia).Per il resto concordo in pieno.

    • italo bernardini

      Vorrei rispondere allo scritto del sig. Subinaghi con un pensiero di Paolo Pennacchini presidente FANBPO. ” chi è un vero Beccacciaio oggi? colui che con l’animale sacrificato tra le mani, cacciato con il cane nel modo bello e corretto, decide di restituire alla specie quanto ad essa prelevato con lo sparo. Prelevare una Beccaccia per sapere come sta, come stanno tutte le altre e dare ogni possibile informazione scientifica utile alla salvaguardia di tutta la popolazione. Questo deve fare il Beccacciaio oggi per la sostenibilità della caccia.” Io condivido questo pensiero e per attuarlo non sono bastati i miei 55 anni le 39 licenze e i 39 anni di caccia alla Beccaccia..ho imparando partecipando ai corsi. Non mi sono sentito umiliato io, con tanti anni di esperienza, ma è stato un grande momento di crescita.
      la mia solo una scelta non un obbligo.
      in bocca al lupo.

  2. Fausto

    Sig Franco, condivido pienamente quanto da Lei evidenziato. Trovo meraviglioso il suo modo sobrio, e raffinato,che esprime ancora il piacere di una caccia sportiva.
    La prego di contattarmi , parleremo di Gordon.

  3. Franco Subinaghi

    Grazie, Fausto. Per una vita (51 licenze in questo 2017) mi sono battuto per una caccia alla beccaccia ETICA, ovvero dove l’incontro con la Regina è lo scopo di tutto e NON l’abbattimento. L’unica beccaccia che mi interessa è quella viva, che posso fare incontrare alle mie gordon. Se potessi, farei come nella pesca a mosca, che pratico da sempre: rilascerei la beccaccia, facendola volare libera, per un altro incontro in una stagione a venire… ma il cane è dolce tiranno, e l’abboccare qualche selvatico fa parte del percorso per divenire un buon cane da beccacce. Con mio figlio Brian, cacciamo beccacce al monte, con il solo campano, senza aver mai usato un beeper o un ricevitore satellitare, eppure le nostre nerofocate ne prendono, di terreno: e questo è solo uno dei nostri modi di vedere la caccia alla nostra Beneamata Regina. In bocc al lupo!!

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