Foto trovata in rete

Jean-Louis Cazenave della Commissione meteorologica del Club National des Bécassiers ha descritto molto chiaramente l’andamento climatologico relativo alla appena trascorsa stagione migratoria autunnale sul  n. 289 de “La Mordorée”, Rivista Ufficiale  di quel Club.Sinteticamente ne traduco  i passi principali. (Silvio Spanò)

A fine novembre sembra che le partenze in migrazione siano essenzialmente avvenute. In effetti, malgrado un contesto di dolcezza generale, ogni mese, da fine settembre a novembre, è stato contrassegnato da favorevoli condizioni meteo che hanno spinto via dalle zone di riproduzione la maggioranza degli uccelli. Intorno al 20 dicembre il periodo migratorio dovrebbe esser terminato.

A fine settembre movimenti più decisi, favoriti dalla caduta delle temperature minime e di quelle del suolo, hanno probabilmente costituito il primo tempo della migrazione.

Ottobre è ancora caratterizzato da temperature dolci, sovente di 3°C superiori alla norma; tranne che nei massicci montuosi , i suoli della fascia migratoria non sono mai gelati. Tuttavia intorno al 28 ottobre si verifica un nuovo e corto episodio di freddo, in seguito a flussi perfettamente orientati sull’insieme dell’area, dalla Russia e Fennoscandia  fino alla Francia, più favorevoli nel complesso ai movimenti migratori. La fine d’ottobre è chiaramente il secondo tempo deciso della migrazione. Ma la brevità di questa situazione non ha  ancora spinto via tutti gli uccelli dai loro quartieri d’estate.

In novembre, dopo un inizio mese piuttosto dolce, si verifica a metà della seconda decade, una situazione delle pressioni nuovamente molto favorevole alla migrazione, grazie a flussi molto ben orientati sull’insieme della fascia migratoria e grazie ad una regolare avanzamento del freddo  che comporta gelo progressivo dei suoli fino alle nostre frontiere(F.). Situazione che costituisce il terzo tempo, ed è un momento molto forte della migrazione. Infatti, a differenza dei colpi di freddo di settembre e ottobre, tocca questa volta tutti gli uccelli dell’Europa centrale e settentrionale.

In dicembre, dopo un periodo di raddolcimento, il freddo arriva nuovamente su tutta la zona e a metà mese la superficie dei suoli gelati si estende a più paesi dell’Europa occidentale.

Così la migrazione si è svolta in un contesto generale di temperature superiori alla media, colpi di freddo successivi hanno chiaramente condizionato partenze in migrazione  regolari.

Per una volta il periodo migratorio teorico (con fine al 20 dicembre) potrebbe coincidere bene con la situazione reale!