…non appena la giovanissima Nina si avventurò in una sospetta filata con un timido accenno di ferma, partì da un roveto una “palletta nera” che buttai giù immediatamente d’istinto con un tiro stratosferico degno del miglior tiratore di skeet. La prima beccaccia. Non vi dico la soddisfazione. Da li fu tutto un crescendo. Nina crebbe e si fece molto brava poi, nel tempo, arrivarono altri cani a farci degna compagnia.
Insomma da quel 2008 la passione per la caccia subacquea andò via via affievolendosì forse perché ormai avevo scoperto tutto di essa e la cattura di un pesce era davvero diventata “una banale esecuzione”, riprendendo uno spunto riflessivo dell’amico Piero Malato. Si crearono spazio e tempo per la caccia terrestre che mi dava nuovi stimoli, facendomi pertecipe della conoscenza di un mondo totalmente nuovo ma che oggi, rendendomene conto, ho sempre conosciuto. Nel 2009 disputai la mia ultima gara congedandomi dall’agonismo con un bell’oro ai Campionati Italiani a squadre. La caccia subacquea naturalmente non potrei mai abbandonarla del tutto, l’acqua è sempre stato e sarà il mio elemento naturale fino a che mi sarà concesso di andare. Ho nuotato per ben 19 anni di cui 15 a livello agonistico. Alla fine tra nuoto e caccia subacquea ho alle spalle “soli” 33 anni di agonismo ad alti livelli. Vado a mare quando ne ho bisogno.