
Ritratto fatto da Giusy Rampini di Giorgio Anita e Bach
Eccomi rientrato da pochi giorni dalla Lapponia svedese, dove sono riuscito a fare diciassette giorni di caccia pieni. Andare a caccia lì è come assumere una droga: ogni sera sei distrutto e pensi di riposarti il giorno dopo, ma poi quando è il momento di fare il nuovo permesso, non sai resistere e decidi in quale posto andrai a distruggerti del tutto, consolandoti magari che il riposo lo farai un’altra volta! Credo che in questa condizione si siano ritrovati molti di quelli che erano là con me, perché a giudicare dalle facce sofferenti intorno al tavolo per la cena, veniva da pensare che diversi non sarebbero andati a caccia nei giorni a venire: poi però un bel piatto di tagliatelle, un arrostino di coniglio fatto come si deve e del buon vino italiano, facevano tornare a scorrere il sangue nelle vene.