Presentazione
Sono felice e onorato di aver seguito e quindi ottenuto il permesso di tradurre in italiano questo notevole lavoro di ricerca, raccolta e comparazione di numerosi dati, importanti per l’interpretazione e la corretta gestione della Beccaccia in Francia, Paese che più ha studiato il problema, interpretandolo da due lati opposti: ottimista e pessimista.
Categoria: Studi & Ricerche Page 1 of 4
Avevamo già pubblicato su questo sito l’abstract di una prima parte del lavoro compiuto da Ariane Bernard-Laurent col suo bravo gruppo di ricerca dell’ONCFS (Comparso su Bird Study, 2017) per una conferma circonstanziata sulla doppia incubazione (di entrambi i sessi) della coturnice, già accennata da qualche Autore (partire da Aristotele!) e confermata sulla Pernice rossa. A fine 2018 lo stesso Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, in partenariato con la Federazione dipartimentale dei cacciatori delle Hautes-Alpes, ha portato a termine e stampato una brochure che illustra i risultati di un programma di ricerche realizzate tra il 2011 e il 2018 su una popolazione di Coturnice alpina “cacciata”nel Dévoluy, con un congruo supporto economico interregionale e fondi UE.
La parola vipera si pensa derivi infatti da una contrazione del latino vivi pera (dal verbo parere) (“partorisce figli vivi”), ed è imparentata con la parola puerpera.
Le vipere, insieme alla coronella austriaca e al boa delle sabbie, sono gli unici serpenti europei vivipari, cioè non depongono le uova ma partoriscono i figli dopo averli nutriti attraverso qualcosa di molto simile a una placenta.
Lasagna2, P. Tizzani2, G. Audino1A. Castello3, P. Meneguz2 1 Tecnico faunistico 2 Dipartimento di Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia – Università degli Studi di Torino (Italy) 3 Comprensorio Alpino Biella 1
INTRODUZIONE: sul territorio italiano sono presenti tre specie appartenenti al genere Alectoris: A. rufa, A. graeca e A. barbara. La pernice rossa e la coturnice possono in taluni casi ibridarsi e dare origine a soggetti fertili, con fenotipo, vocalizzi e caratteristiche comportamentali intermedie fra i taxa parentali (RANDI E BERNARD-LAURENT., 1999. CEUGNET M ET AL., 1999) A. chukar, specie alloctona rilasciata per scopi venatori, può a sua volta ibridarsi causando problemi di ordine sanitario e genetico e contribuendo a ridurre la fitness delle popolazioni autoctone (BARILANI ET AL., 2007). In occasione dei conteggi primaverili di coturnice, realizzati in ambiente alpino (BERNARD-LAURENT. 1994) in tre valli piemontesi, sono stati contattati, soggetti riconducibili da un punto di vista fenotipico, ad A. rufa.

Foto di Flavio Campana
Faccio seguire un distinguo perché, come vedremo, si rischiano pasticciacci: infatti in Italia abbiamo una sola specie di Coturnice (Alectoris graeca) distinta in 3 sottospecie (l’alpina A.g.saxatilis, l’appenninica A.g.orlandoi e la siciliana A.g.whitakeri), geograficamente separate e morfologicamente separabili da piccole caratteristiche, che comunque è il caso conservare tal quali senza inquinamenti genetici. In realtà due specie affini, di più facile allevamento e presenza sul mercato (la Pernice rossa e la Coturnice orientale o Ciukar) interfeconde, hanno localmente fatto correre qualche rischio alle Coturnici pure, restando tuttavia abbastanza limitato e attualmente in regressione per una maggior presa di coscienza (acculturamento?) dei cacciatori di montagna, ma forse di più per la difficoltà di sopravvivenza in ambiente ostico di questi soggetti di allevamento e degli ibridi stessi con patrimonio genetico non adatto e probabilmente impoverito per deriva genetica in ambiente di voliera! Doverosamente però ricordo l’esistenza di una fascia di ibridazione naturale, tuttora esistente, tra Coturnice e Rossa sulle Alpi francesi meridionali, descritta nel 1843 addirittura con un nome a sé stante. La possibilità, recentemente confermata (Bernard-Laurent 2017) anche per la Coturnice alpina e nota per specie affini (rossa in particolare) della doppia deposizione in nidi separati, uno incubato dal maschio e l’altro dalla femmine, potrebbe favorire in casi particolari il successo riproduttivo.
Ariane Bernard-Laurent a, Claire Anceau a, Thierry Faivre a, Jean-Pierre Serres a e Sophie Tangis b
a – Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, Direction de la Recherche et de l’Expertise, Micropolis, la Bérardie, GAP, France;
b – Fédération départementale de la chasse des Hautes-Alpes, GAP, France
ABSTRACT
La doppia deposizione in due nidi, uno incubato dalla femmina e uno dal maschio, avviene frequentemente nelle Coturnici che vivono sulle Alpi francesi meridionali, di una popolazione delle quali vengono qui investigati i parametri riproduttivi.
Il gallo cedrone ha una struttura fisica che varia dal maschio alla femmina. Il maschio ha una lunghezza di 75-95 cm e pesa tra 3,7 e 4,5 kg. La femmina, più piccola, misura 58-68cm e pesa tra 1,8 e 2,4 kg. Il maschio ha una colorazione scura con riflessi verdastri sul petto e due vistose macchie scapolari bianche; mentre la femmina ha un colore bruno-grigiastro con sfumature rosse sul petto. Coda con lunghe penne scure screziate di bianco che vengono aperte a ventaglio e zampe ricoperte da un fitto piumino.
L’articolo è stato tratto integralmente dalla rivista UNCZA “Caccia alpina” n° 35, novembre 2017. L’indagine UNCZA è stata presentata dal dott. Ivano Artuso al Convegno Nazionale “Il Gallo forcello sulle Alpi: conservazione e gestione” – Madonna di Campiglio – 1 luglio 2017. IVANO ARTUSO Responsabile tecnico-scientifico dell’indagine e coordinatore della Commissione Avifauna UNCZA
PREMESSA L’Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi (UNCZA), data la rilevanza biologica e venatoria di alcune specie, ha promosso e sostenuto l’indagine, i cui risultati vengono di seguito presentati.
Su tutte le Alpi italiane, nel periodo 2006-2015 (10 anni), è stata effettuata un’indagine su sei specie tipiche alpine: Fagiano di monte (Tetrao tetrix), Coturnice (Alectoris graeca saxatilis), Pernice bianca (Lagopus muta), Lepre bianca (Lepus timidus), Gallo cedrone (Tetrao urogallus) e Francolino di monte (Bonasa bonasia).