CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

Conferenza internazionale sulla Beccaccia nell’ambito della 13° Assemblea generale FANBPO (Firenze, 2017) -sintesi di Silvio Spanò

Nel ciclo itinerante delle Assemblee annuali della Federazione Nazionale delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale  (FANBPO) l’organizzazione quest’anno è toccata ad uno dei due membri italiani (Beccac39ciai d’Italia, essendo stata organizzata in precedenza dal Club della Beccaccia , a Parma, 2012).

L’abilità organizzativa dell’attuale Presidente Fanbpo Paolo Pennacchini, ora presidente onorario di BdI,  ha contribuito nella scelta di una sede ottimale e tranquilla, quale  la struttura Villa la Stella di Fiesole, dove si sono svolti serenamente i lavori  strettamente Assembleari (16 giugno) e l’annessa “International Woodcock Conference” su ricerca scientifica, gestione venatoria e prelievo sostenibile (17 giugno),su cui voglio fare qualche approfondimento, visto il notevole successo con  la partecipazione e gli interventi di personalità  di diverse estrazioni, ma soprattutto di ricercatori membri ufficiali della Fanbpo  (CNB/ F, CCBP /E, ASB / CH,  NWAOI / IRL, ANCG / P,  CdB  e BdI/ Italia), di Paesi/ass solo osservatori (Croazia, Turchia, Malta, Ungheria) ma anche di studiosi professionisti della Beccaccia facenti capo a importanti strutture pubbliche europee (ONCFS -F, Game and Wildlife Conservation Trust –UK), e non (Michingan Univ. Wildlife Biol, USA).

Gli interventi si sono succeduti con regolarità , ben comprensibili a tutti dato l’ottimo servizio di traduzione simultanea in quattro lingue, e governati gradevolmente , ma con mano ferma, visto il gran numero delle richieste e i tempi disponibili, dalla bravissima coordinatrice editoriale e redattrice di “Beccacce che passione” Viviana Bertocchi.

La sala del Convegno piena di uditori, sul palco Pennacchini e Viviana Bertocchi

La sala del Convegno piena di uditori, sul palco Pennacchini e Viviana Bertocchi

Una pausa meridiana per un rapido e interessante buffet nel chiostro ha facilitato contatti piacevoli e diretti tra i convenuti, molti dei quali già in da tempo  rapporti scambievoli sul comune interesse di ricerca.

La possibilità di acquistare gadgets, pubblicazioni, eventualmente opere d’arte raffinate del nostro grande Mirco Ragaini, i cui bronzi di beccacce sono noti in molti Paesi del Mondo, erano esposti in una sala centrale di accesso immediato! Qui la costante presenza, la gentilezza e simpatia del socio Tito Mariotti ha favorito questi  contatti.

Ci tengo a riportare sinteticamente almeno i titoli di alcuni importanti interventi di personaggi che danno lustro al nostro Mondo, fermo restando che tutti hanno avuto ottima rilevanza e serietà.

Sala dei gadged e dei bronzi di beccaccia del nostro grande Mirco Ragaini

Sala dei gadged e dei bronzi di beccaccia del nostro grande Mirco Ragaini

Jean-Pierre Lepetit, vivace e simpatico Vice presidente Fanbpo (CNB) ha presentato la Fanbpo, la sua organizzazione ed i suoi fini.

Yves Ferrand, responsabile del Gruppo Beccaccia dell’ONCFS, al corrente di quanto muove in campo Beccaccia, ha trattato del monitoraggio delle popolazioni di beccaccia nella Russia europea, i cui ricercatori (tra i quali voglio ricordare Sergei Fokin) sono in questo periodi occupati proprio nel seguire l’andamento riproduttivo di quella che è la gran Madre di gran parte delle “nostre” beccacce. Russia e Francia da anni lavorano in stretto contatto in proposito. Ha anche accennato all’evoluzione delle abitudini venatori in quel Paese, tradizionalmente legate alla caccia alla croule (ormai per breve periodo), ma con sintomi di aumento di interessi per quella autunnale con cane da ferma…

Il suo giovane e bravo collega Kevin Le Rest (ONCFS) ha approfondito e illustrato lo studio sull’evoluzione del trend della abbondanza relativa della specie in base all’Indice Cinegetico di Abbondanza (ICA) e all’Indice di Abbondanza Notturna (IAN) e ad una loro elaborazione statisticamente sempre più significativa.

Si riconoscono (da sin.) Handrew Hoodless (UK), Yves Ferrand (F), Paul Duchein (CH), Larry Taaffe (IRL)

Si riconoscono (da sin.) Handrew Hoodless (UK), Yves Ferrand (F), Paul Duchein (CH), Larry Taaffe (IRL)

Jean Louis Cazenave, della Commissione meteo del CNB, ha illustrato con materiale video i rapporti tra meteorologia e spostamenti migratori delle beccacce radio equipaggiate in Francia  (2015/16/17) . Interessante l’annotazione che con forte vento in favore possono volare a 150 km/ora (500 km in una notte!) a fronte dei noti 60 circa di un normale spostamento migratorio.

Hubert Maltot, veterinario CNB, ha spiegato approfonditamente gli effetti del gelo prolungato sulla fisiologia della beccaccia, anche in base a precedenti studi commissionati dal CNB al dr. M.Boos.

Fanbpo FI 009[2173]

Problemi evidenziati

David Gonçalves, dell’Università di Porto, e  responsabile della commissione scientifica della Fanbpo, ha presentato il documento Farow (Fanbpo Annual Report on Woodcock) che poi ha consegnato al vice-presidente FACE  Gianluca Dall’Olio in vista di un’auspicabile rapporto costruttivo. Su questi livelli ha preso la parola anche Massimo Marracci, segretario generale della delegazione italiana del CIC, che ha sottolineato l’importanza della conservazione dell’habitat. Ricordo che lo stesso Gonçalves aveva organizzato in maggio un interessante simposio del Woodcock & Snipe Specialist Group (Wetland International, UICN) alle Azzorre, di cui sarà interessante relazionare non appena disponibile una sufficiente traccia dei risultati.

Sala dei gadged e dei bronzi di beccaccia

Sala dei gadged e dei bronzi di beccaccia

Andrew Hoodless , del Game and Wildlife Conservation Trust (UK), da anni all’avanguardia nello studio della Beccaccia in Gran Bretagna, sia come monitoraggio dei riproduttori che come radiopistaggio satellitare di molti soggetti e relative considerazioni sulla provenienza delle beccacce svernanti in UK.

Jaanus Aua, biologo dell’Università di Tartu (Estonia) e Inanellatore del Centro estone, nostro ottimo e indispensabile collaboratore al Santuario della Beccaccia nell’isola di Vormsi, ha illustrato lo studio delle rotte migratorie nel Baltico tramite l’inanellamento, riportando altresì alcuni dati sulla consistenza dei maschi in croule (riproduttori) rilevati da qualche anno nell’isola. Delle 750 beccacce inanellate in Estonia, ne sono state riprese 61, di cui 26 in F, 8 Italia, 6 UK, 6 E, 4 LV (quindi più di 1/3 in F)

Larry Taaffe, dell’Associazione Nazionale beccaccia di Irlanda (NWAOI), va ben ricordato per la sua battaglia contro le stragi venatorie, anche su basi turistiche, e il relativo mercato nero degli uccelli abbattuti. Il suo senso dei rispetto per la specie lo ha condotto addirittura a non sparare neppure lui stesso alla beccaccia, già da 4 anni!

Intermezzo buffet nel chiostro: Ferrand e Pennacchini

Intermezzo buffet nel chiostro: Ferrand e Pennacchini

Denes Fluck, corrispondente Ungheria, ha trattato della migrazione sulla rotta est Europa-Toscana

Al Steward- Biologo Univ. Michingan USA: Status e problematiche della specie Scolopax minor, regolamenti venatori (es.interventi sull’habitat, limitazione della caccia a solo un mese e mezzo di caccia autunnale!)

Alcuni Presidenti di singole associazioni hanno illustrato le finalità delle stesse (Bruno Meunier CNB, Miguel Minondo CCBP, Paul Duchein  ASB, Lucas Micallef FKNK (fed.cacc.Malta))

Quali ospiti, noi italiani abbiamo parlato per ultimi:,

Giovanni Giuliani, vice-pres.CdB e zoologo/tecnico faunistico: Sostenibilità dei calendari venatori ; revisione e corretta applicazione in Italia del Protocollo ondate di gelo.

Marco Tuti, giovane e bravo biologo della Commissione scientifica Fanbpo, ha illustrato il Progetto Ali d’Italia per lo studio dell’age-ratio, che da tempo viene portato avanti in collaborazione tra il Club della Beccaccia e Beccacciai d’Italia, inoltre il progetto Bec App

Silvio Spanò, presidente onorario CdB, zoologo: status stabile delle subpopolazioni di beccacce e prelievo sostenibile: utopie e realtà!

Gianluigi Gregori, Presidente CdB: Trasformazione e impoverimento degli habitat di svernamento della specie Beccaccia

Riccardo Soderi, Presidente Consiglio regionale toscano ENCI: Regolamento ENCI monitoraggio beccaccia con il cane da ferma

“Era previsto un intervento  della dr. Barbara Amadesi (ISPRA), purtroppo poi impossibilitata! Voglio qui tuttavia ricordare  l’apprezzata presenza di Silvano Toso, stimato e preparato ex dirigente INFS/ISPRA – ora in pensione – la cui sensibilità per i problemi di gestione della beccaccia è ben nota e certamente indimenticata!”

Riconoscimento per il grande contributo alla conoscenza della specie Beccaccia in Italia e nel Mondo

Riconoscimento per il grande contributo alla conoscenza della specie Beccaccia in Italia e nel Mondo

Pennacchini, a gradita sorpresa per il sottoscritto, a nome della Fanbpo e in presenza dei Presidenti dei due Clubs italiani membri, Gianluigi Gregori (CdB) e Giuseppe Raho (BdI), mi ha consegnato una targa per il contributo dato alla conoscenza della Beccaccia in Italia e nel Mondo. Grazie!

 Alle ore 19 circa il Presidente Fanbpo Paolo Pennacchini chiude i lavori, con un arrivederci alla Cena di Gala  preparata nel chiostro !

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5 Comments

  1. scaramuzza lucio

    Ma tutti questi signori prima o poi vorranno fornire in modo semplice e chiaro anche a noi poveri mortali i dati o le stime riguardanti:
    1° la consistenza mondiale della beccaccia
    2° gli abbattimenti nel mondo e soprattutto gli abbattimenti nelle singole nazioni.
    Se al mondo della caccia volete chiedere sacrifici ,dovrete pur spiegarci perché….
    Anche in queste pagine il dott Spano fa un lungo elenco degli interventi e si guarda bene dal dirci anche in estrema sintesi a quali conclusioni sono arrivati sullo stato di salute della beccaccia. Nasce il dubbio che non siano arrivati ad alcuna conclusione, …………ma sicuramente mi sbaglio.

    • Silvio Spanò

      Caro Scaramuzza,
      in tempi inusualmente celeri (30.6) ho fatto uscire questo resoconro di un avvenimento finito il 18/6 (12 giorni prima) e vi ho indicato gli argomenti di massima.
      Rispetto a non molti anni fa credo che le notizie andassero più adagio…sempre che ce ne fossero!
      Comunque quello che chiede: consistenza mondiale della beccaccia e relativi abbattimenti, mi fa sorridere, quale domanda da un miliardo di euro!
      Le beccacce vivono sall’Atlantico al Pacifico attraverso l’Eurasia e anche si spostano assai. Ci sono aree dove nulla si sa e altre dove si hanno stime, mai certezze.
      Si sta cercando di seguire indici si presenza e variazioni negli anni, che tuttavia non dicono quante sono le beccacce, ma probabili tendenze alle variazioni delle popolazioni della specie su alcune di queste aree, soprattutto dove l’interesse è maggiore. Sia nelle zone di nidificazione massiccia (es.Russia-ma i dati del monitoraggio sono limitati ad alcune vaste superfici, ma sempre minime rispetto l’enormità dell’areale), sia in quelle di svernamento (es.Francia, dove si sa qualcosa di più, ma sempre da “prendere con le molle”). L’esempio delle 3 indagini effettuate in Francia dall’Office National de la Chasse sugli abbattimenti in tre annate diverse (distanziate tra loro da oltre il decennio) lascia un poco sbalorditi e increduli: 1983/84 abbattute 1.321.000 ; 1998/99 abbattute 1.168.000; 2013/2014 abbattute 736.000!
      Si tratta di stime, certamente, ma fatte bene…la diminuzione sembra chiara…ma è vera?…Alcuni credibili ricercatori dicono che le popolazioni sono stabili !?
      Ci sono poi dati più precisi di singole nazioni (tipo Danimarca e altre) dove i numeri provengono da statistiche venatorie dirette, e per lo più sono di qualche decina di migliaia/anno. Ma nell’insieme nulla sappiamo di preciso, tranne la forchetta di 3-5 milioni globalmente abbattuti stimata negli anni 1970-80. In Italia , nel primo decennio 2000, un dato medio ricavabile dai tesserini di 6 regioni (su 20) forniva una forchetta di 70.000-90.000 beccacce /anno…..questi sono i dati ufficiali (non rida, la prego…ma riderei anch’io)…ma tutti sappiamo quale enorme sottostima rappresentino!
      Queste poche parole solo per cercare di farle ben capire come sia complesso avere e fornire dati realistici e contro quanti muri bisogna cozzare la testa senza intravvedere vere risposte!…I dati ovviamente devono provenire dal mondo della caccia…e questo spiega molto…ma , insieme al lavoro di “quei signori” riuniti a Firenze e altrove, porta a intravvedere quà e la spiragli positivi senza pretendere di sapere “quante sono le beccacce e quante ne vengono ammazzate con esattezza”. Credo si faccia un discreto lavoro, si può far meglio, ma chi collabora a fornire i dati deve essere veramente serio e disponibile ….e qui cadono MOLTI ASINI!
      Saluti Spanò
      Saluti Spanò

  2. scaramuzza lucio

    Gentile dott Spanò
    ma chi ha seguito questa conferenza internazionale sulla beccaccia con la partecipazione dei più importanti tecnici e studiosi a livello mondiale ,sarà pur andato a casa con qualche notizia in più sulla salute della beccaccia o no?

    La ringrazio comunque per la sua risposta, che sostanzialmente conferma quanto era prevedibile supporre .
    Ma se siamo così ancora lontani da un barlume di verità o anche solo di stime attendibili,mi si vuol spiegare questo allarmismo continuo sulla “salute” della beccaccia, questo scagliarsi in modo talvolta violento contro le cacce all’estero,che per quanto ho potuto vedere sono decisamente più etiche di quelle italiche,
    Sono ormai (purtroppo o per fortuna)55 anni che caccio la beccaccia e sempre e solo in un territorio ben preciso in Italia ,ho la presunzione di conoscerlo e le posso dire che il numero di beccacce é sostanzialmente lo stesso ,anno più anno meno.
    l’unica cosa che è cambiata sono il numero di cacciatori che si dedica a questa caccia ,questo solo ed esclusivamente perché manca la selvaggina stanziale, (argomento questo su cui noi appassionati della caccia alla beccaccia dovremmo riflettere con maggiore attenzione) .Un tempo su questo “mio” territori cacciavamo in 5/6 oggi forse più di trenta e sicuramente il numero degli incontri per cacciatore è diminuito mentre il numero di abbattimenti complessivo penso sia aumentato.
    In virtù di queste ed altre considerazioni che evidentemente non è il posto per farle,non pensa che un opera di sensibilizzazione sulla caccia alla posta, a livello nazionale ed internazionale ( ribadisco internazionale in quanto , lei meglio di me sa che esistono nazioni dove tale caccia e praticata legalmente) con un’azione di marketing coinvolgendo tutte le ditte che operano nel settore, porterebbe a grandi benefici ?
    Se il signore irlandese anziché smettere d’andare a caccia si prodigasse per evitare che in Irlanda vengano fucilate beccacce in battuta, dove la caccia intesa come sfida fra te e la beccaccia, con il tuo cane non centra nulla e l’unica cosa che conta è il virtuosismo del tiro.
    Se anziché fare voli pindarici le varie associazioni tutte insieme a livello internazionale cominciassero a promuovere semplicemente come caccia unica e permessa la caccia con il cane da ferma, non crede che si potrebbe fare un passettino in avanti sulla salvaguardi della beccaccia?
    senza ovviamente abbandonare gli studi sulla specie che sono l’altra faccia della medaglia per aiutare concretamente la beccaccia
    Grazie comunque della sua attenzione
    Distinti saluti Lucio Scaramuzza

  3. Silvio Spanò

    Caro Scaramuzza, nelle grandi linee ha ragione, anche se non credo che basti eliminare la posta per meglio conservare la beccaccia: anche i raffinati con il,cane da ferma hanno il loro bagaglio di morti!
    E’ chiaro che, anche chi era presente, come me, non può aver tratto delle certezze, ma solo speranze e necessità di prelievi prudenziali! Non vorrei di colpo trovarmi di fronte a rapidi e irreversibili cali, come successo anche per altre specie benchè numerosissime (v. colomba migratrice americana, bisonti,ma anche starne,,,)…a volte la soglia di rischio non si vede bene, ma è stupido anche solo avvicinarvisi!
    Alcuni Indici di abbondanza sono buoni (ICA e IAN in Francia), ma non del tutto ancora certi e, come già detto, il capitale totale di beccacce è sconosciuto in realtà.
    Credo che molto stia nella buona coscienza di ciascuno di noi, senza cedere – come la volpe nel pollaio indotta dal superstimolo di molte prede facili e concentrate – alla tentazione dei carnieri in situazioni limite! Una gestione prudenziale è sempre auspicabile…
    Saluti cordiali
    Silvio Spanò
    Silvio Spanò

    • Roberto Brondi

      L unica cosa da fare per salvaguardare questo fantastico animale e poterlo ancora cacciare eticamente è comportarsi in modo etico. Mettere un tetto massimo di 10 esemplari l l’anno ed aumentare la popolazione di animali stanziali fagiani , pernici ecc .
      Ma diminuire la pressione venatoria .
      Non è la fucilata che conta ma vedere il cane che lavora .
      Cordiali saluti
      Roberto

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