Coste solive, fra sassère, giavine, immensi paglioni rotti da grandi massi erratici, cenge sospese su terrificanti strapiombi; e loro, le Regine delle Rocce, le coturnici. Cacciandole, accumuli cocenti e spesso continue delusioni compensate da immense soddisfazioni, da emozioni tanto forti da mozzarti il fiato, già corto per la ripida salita che hai affrontato per andare a servire il tuo cane fermo fra quelle roccette, sulla costa tanto erta da sembrare verticale: frullano tutte insieme, grigie fra le rocce grigie, e quando il setter ti riporta quella che hai abbattuto, per un attimo ti sembra che stringa fra le fauci un pezzo di roccia grigia: ma poi le apri le ali e il petto e l’addome sembrano esplodere in un’apoteosi di ocra di bruno-rossicci, di neri, di bianchi crema, con il becco e le zampe di quel vermiglio da far impallidire un corallo…
E canti al primo chiaror dell’alba, salmodiare fitto a salutare il rinnovarsi del miracolo di una nuova alba alpestre, e frulli metallici d’ali battute all’unisono, traiettorie sibilanti a fendere la purezza della brezza alpina, stoccate incredibili che lasciano nel cielo azzurro pallido una scia di piumette grigie, bianche, rossicce. Adrenalina pura nelle tue vene e una caccia per cacciatori e cani montanari, di quelli veri.
Giuseppe Gattoni
GRAZIE …FINALMENTE HO VISSUTO NEL SOGNO
UN MOMENTO DI UNA CACCIA ECCEZIONALE,QUELLA
ALLE REGINE DELLE ROCCE,CHE NELLA MIA VITA
MAI HO PRATICATO.CIAO.GRAZIE ANCORA DELLA
EMOZIONE CHE IL TUO QUADRO E LE TUE PAROLE
DONANO AL MIO ANIMO.
Giuseppe Gattoni
….Nella mia vita di cacciatore non ho
mai praticato la caccia alle regine delle
rocce…..grazie a il tuo quadro e alle
bellissime parole..nel sogno posso viverla
e assaporarla con tutto il mio animo.
Grazie ancora.