CACCIATORI DI MONTAGNA, DI BECCACCE E BECCACCINI

Il più felice non è assolutamente chi ammazza di più ne tantomeno chi trova di più e neanche chi ha i cani migliori, il più felice è semplicemente colui che trae il maggior godimento e divertimento nel trascorrere il tempo nel bosco o in montagna dietro la coda del proprio cane inseguendo le prede desiderate…….."magari in solitaria nel più alto rispetto di chi e di cosa lo circonda"

DUE PAROLE SU LEANDRO COLANGELI

Leandro Colangeli

Leandro Colangeli

Leandro Colangeli è stato uno dei cacciatori più noti a Roma nel periodo dal 60 al 90, sin da giovane dimostrava passione e talento, fù centravanti della Sampdoria, la passione per la caccia l’ha sempre avuta, soprattutto per quella in montagna nella quale divenne un leader, un esempio di potenza, di capacità e per molti anche un mito, la figura dell’atleta non venne meno faceva il giro del Grande Raccordo Anulare in bicicletta, poi andava con questa sino a Villetta Barrea in Provincia dell’Aquila, quando arrivava nella sua piccola fabbrica di camice seguiva un po’ i lavori e poi si arrampicava subito sui contrafforti abruzzesi, con i suoi cani ottenne risultati irraggiungibili per tutti, la dedizione era tale che in quei tempi quando tornava a casa elaborava soluzioni come scarpette per i cani ( si è vero qualcosa c’era in commercio ma il suo brevetto ancora oggi è unico ).
Poi elaborò anche un’alimentazione per i cani, con questa soluzione fatta di componenti selezionati lui realizzava delle  pallette di mangime grandi come arance e ne dava una a cane dopo una giornata passata in mezzo ai crepacci alla ricerca delle Coturnici…bè al mattino seguente erano in piena forma. Realizzò un composto chimico per cicratizzare i polpastrelli dei cani che per un qualsiasi motivo non avevano le scarpette…..credetemi era miracoloso, in ultimo il suo fucile, un calibro 20 semiautomatico alleggerito in modo incredibile ancora oggi è funzionante.
Dai suoi ausiliari pretendeva sempre fondo inesauribile, resistenza totale, grande equilibrio, facilità d’incontro, insomma che fossero completi tanto che nel suo manoscritto, “Testamento dell’ultimo Coturniciaro”, in un capitolo dove parla di cani, espone un suo pensiero sulla considerazione del cane da montagna :
”Al Bar ho sentito parlare di cani che ho visto poi in azione ed ho avuto sensazioni di patetica tenerezza. La caccia alle Coturnici non ammette mezze calzette: io sono solito dire, che per i cani da caccia la via del Paradiso passa per la montagna e le Coturnici sono il mezzo per guadagnarsi la vita eterna”.
Leandro è stato un grande per la caccia in montagna, è stato un mito per altri una forma d’invidia, alcuni lo chiamavano Leandro il matto, per la sua passione per la montagna e la caccia alla Coturnice. 
(dedicato al mio maestro) Augusto Antonellini

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10 Comments

  1. Bravo Augustone, amicone mio, bello questo Tuo ricordo del Tuo maestro cuturnat Leandro Colangeli, le sue gesta me le raccontò un mio amico carissimo coturnat dè Roma, Orlando Caroselli, che cacciò con Lui sui contrafforti D’Abruzzo quei magnifici uccelli con la bianco arancio Baffi di Crocedomini.

    Un salutone.
    Giacom.

  2. Augusto

    Leandro è stato un grande esperto per la caccia a coturnici ed esperto di cani da caccia specialistici.

  3. Amedeo

    belle parole Augusto, ma il suo “Testamento dell’ultimo Coturniciaro” è stato pubblicato?

    • augusto

      La ricetta io la uso ancora..con delle piccole varianti..ma conviene rimanere fermi sulla base,ad oggi non esiste un’alimentazione per i nostri ausiliari piu’ completa di questa..

    • augusto

      Caio Amedeo..come tu sai il manoscritto di Leandro è stato ritoccato ovvero scarabbocchiato da improvvisati esperti.. nochè pseudo giornalisti..per fortuna..l’originale l’ho ancora io..fine anni 90 inizio 2000 circolava una copia che mi portarono a visionare..per fortuna notai che non era quella vera….mancavano molti capitoli..episodi..e argomenti..
      Tempo fà feci vedere l’originale a un professore universitario noto Biologo..rimase impressionato dai dettagli di studio che aveva descritto Lenadro senza avere le basi di nessuna scienza se non la pura passione..ricordo l’aneddoto di quando preparava un appostamento per studiare i comportamenti..e quando aveva zappato il terreno per piantare il grano..in modo da porter visionare il tutto…….Insomma Lenadro era scienziato allo stato puro..con uno spirito agreste unico..

  4. giancarlo g.

    la composizione delle famose pallette di Colangeli è stata tramandata o è rimasta un segreto?

    • augusto

      scusa il ritardo…le famose porzioni preparate da Leandro ancora oggi le uso io per i miei cani quando vado per più giorni a caccia in montagna..senza aver mai alterato la ricetta..

  5. cesare sagrestani

    Scusate ma cercando notizie di Leandro Colangeli, nato e vissuto nel Rione Testaccio a Roma, per i suoi trascorsi di calciatore per una pubblicazione che sto preparando mi sono imbattuto in questo sito dove descrivete Leandro come un grande cacciatore. In effetti aveva un negozio di caccia e pesca in Piazza dell’Emporio piuttosto noto ai suoi tempi.
    Potreste dirmi l’anno in cui è deceduto e se qualcuno può darmi delle sue notizie sull’attività di calciatore. Ve ne sarei grato.

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