In applicazione della legge del 31 maggio 2011 sul PMA della Beccaccia – che prevedeva un Prelievo Massimo Ammesso annualmente di 30 beccacce pro capite, da segnare giornalmente su apposito tesserino (carnet), munito anche di fascette adesive codificate da applicare alla zampa dell’uccello al momento della cattura e da ritornare obbligatoriamente a fine stagione alla Federazione Dipartimentale Cacciatori che gliel’ha data, pena il non ottenimento del carnet per l’annata successiva – l’ONCFS in coll con la Federazione Nazionale Cacciatori hanno analizzato annualmente i dati loro trasmessi dalle sedi decentrate.


L’ultimo rapporto relativo alla stagione venatoria 2016/17 ha fornito una serie di informazioni che è utile tener presente qualora anche da noi (Italia) si ritenesse utile perseguire tale via: Carnet distribuiti 709.018 (per la Corsica del sud si ha solo il dato dell’anno prec.:450) con un ritorno di 338.141 (47,7%). Di questi ultimi 224.445 non contengono prelievi (66,4%), 112.245 (33,2%) contengono almeno un prelievo di beccaccia, 1451 sono illeggibili (0,43%).

Il totale delle beccacce così dichiarate è risultato di 528.595

Considerazioni
Su scala nazionale è tornato meno del 50 % del distribuito e pertanto è impossibile valutare il totale del prelievo senza ricorrere a una “stima”. Tuttavia estrapolare i risultati all’insieme della popolazione di cacciatori – ipotizzando che chi non ha restituito il carnet abbia fatto lo stesso carniere di quelli ligi alle regole – si è visto, su campioni studiati a fondo in diversi dipartimenti, che i cacciatori che non rendono il carnet prelevano meno beccacce di quelli che lo rendono, e l’estrapolazione suddetta porterebbe ad una sovrastima su scala nazonale, tanto maggiore quanto più basso il tasso di ritorno.

Nei rapporti degli anni precedenti si è considerato empiricamente sufficiente un tasso di ritorno superiore all’80% per poter fare un’estrapolazione “bruta” a scala dipartimentale…la sovrastima diventa troppo importante con tassi di ritorno inferiori al 60%. Pertanto anche nell’ultima indagine ci si limiterà a una stima dei prelievi in quei Dipartimenti che hanno avuto tassi di ritorno non inferiori all’80%, cioè a 14 (su 95 totali, meno del 15%!), ferma restando l’ipotesi che detti prelievi siano avvenuti nei dipartimenti di validazione dei carnet.

In sintesi : vedi tabelle –

Prelievi superiori a 20.000 beccacce solo in 4 dipartimenti, tutti della Bretagna, 4 nella fascia 10-15000 e quindi a scendere, fino all’Alta Savoia che non raggiunge il migliaio. (Il tot dei 14 Dip. sale a 168.506 uccelli)– Quantificazione di prelievi nei 14 dipartimenti nel 2016/17 (con tassi di prelievo superiori all’80%)– Ripartizione (%) e carnieri medi dei cacciatori che hanno prelevato almeno una beccaccia (sempre in quei 14 Dip.)

-stime dei prelievi per 7 Dip. nel corso delle stagioni dal 2011/12 al 2016/17

In rapporto ai cacciatori, la Finistère ha la più alta percentuale di cacciatori che hanno preso almeno una beccaccia (59%) e intorno a 50% anche gli altri dipartimenti bretoni.

I carnieri medi dipartimentali dei cacciatori che hanno preso almeno una beccaccia rientrano in una forchetta di 3,4-8 capi/cacciatore con Finistére in testa, seguita da Alpi Marittime e Hautes Alps che hanno meno cacciatori specialisti, ma che prendono di più anche rispetto a certi bretoni (es. Manche) dove ci sono molti cacciatori che fanno piccoli carnieri.

Quanto alla ripartizione stagionale per i soliti 14 Dipartimenti si individuano due gruppi: uno con massimi in novembre e uno più tardivo fine nov/dic a seconda della regione di arrivi più precoci (es. Alpi, Giura, Alta loira, Alta Savoia) o tardivi (es.Bretagna, Sud e Sud-est).

Allargando il periodo di analisi al 2011/12 al 2016/17, riferendosi ai soli 7 dipartimenti di riferimento con tassi di ritorno superiori all’80%, il totale dei prelievi ha avuto un minimo nel 2014 (97.970) e un massimo nel 2012 (116.482)

Concludendo: i suddetti tassi di ritorno non permettono di effettuare le analisi previste dalla legge a livello nazionale!

Il PMA Bécasse è stato istituito per regolamentare i prelievi in Francia, ma il massimo previsto di 30 uccelli/anno non è realisticamente idoneo al controllo visto che riguarda solo 340 cacciatori sui 95.000 carnet esaminati nel 2016 (0,36%). Più significativo il limite giornaliero e settimanale, laddove previsto (es. 3 beccacce/settimana in Bretagna).

L’obbligo di ritorno del carnet a fine stagione pena la perdita del diritto di ritiro per quello dell’anno successivo purtroppo non è applicato alla lettera da tutte le Federazioni locali ed ancor peggio se certe Federazioni non trasmettano tutti i prelievi a loro conoscenza (niente di nuovo sotto il sole! Siamo buoni “cugini”….). Si spera in un lento miglioramento nel futuro… Per avere sufficienti dati certi e utilizzabili…Diamo comunque atto al Réseau Bécasse dell’ONCFS di portare avanti un discorso sempre più fondato su basi scientificamente corrette, purtroppo spesso contando su una piattaforma di collaboratori esterni (cacciatori e loro associazioni) non sempre disponibili a offrire un valido supporto pratico nella raccolta dati, anche laddove le pubbliche istituzioni dispongono sostegno economico e operativo tecnico in evidente evoluzione positiva (Silvio Spanò).