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Proviamo a fare un quadro di come funziona la caccia all’estero, in particolare per fornire elementi che tentino di dare risposte oggettive alla equazione caccia all’estero/meno beccacce in Italia.

 

I cacciatori che fanno la caccia all’estero sono in aumento?

Beccacce in Estonia ha incrementato costantemente il numero di cacciatori negli ultimi anni, ma non so se di per se basti per dire che i cacciatori che si recano all’estero siano in aumento. A mio parere lo sono, nonostante l’età media dei cacciatori sia alta e nonostante la crisi economica non sia ancora superata.

Noti un cambiamento nel comportamento delle beccacce negli anni frutto della disturbo?

Ho fatto molte riflessioni in tal senso, e sono giunto a delle conclusioni che ovviamente non hanno alcuna base scientifica, ma credo che in parte possano essere condivise. In natura i comportamenti di difesa che la beccaccia assume sono parte del suo corredo genetico e sono determinati dal fenotipo, altri da un processo evolutivo determinati da fattori ambientali, e tra questi la predazione da parte dell’uomo e del cane può aver influito

Come giudichi il passo di quest’anno?

Ti posso rispondere limitatamente a ciò che è stato durante la nostra permanenza nei Baltici tra i primi di ottobre e la metà di novembre a Hiiumaa e nel sud della Lettonia. L’inizio del passo è avvenuto in modo sensibile attorno al 2 di ottobre se ben ricordo ed è stato subito interrotto da una forte perturbazione che ha portato abbondanti precipitazioni e vento forte per circa 2 settimane. Successivamente attorno al 20 di ottobre c’è stato ancora un buon movimento poi più nulla. In tutto ciò come sempre d’altronde ha giocato un ruolo determinante il meteo, le piogge e il cattivo tempo non sono fattori favorevoli alla migrazione. Se a ciò ci aggiungiamo il fatto che ancora più a nord non ha mai fatto freddo, ancora oggi che ti sto scrivendo le temperature sono al di sopra delle medie del periodo, vien dà sé che la migrazione non può considerarsi buona. Io la definirei tardiva e questo sembra essere ormai un dato di fatto delle ultime tre stagioni, ovviamente in un quadro molto più generale perché lo scorso anno nei Baltici la migrazione è stato ottima. La buona riuscita della nidificazione in loco è sicuramente un elemento d’aiuto per la caccia ma non è determinante per il risultato. Mi spiego meglio, se l’andamento del passo è fortemente condizionato da un meteo sfavorevole, vien da sé che una buona stagione riproduttiva aiuta, ma non è un fattore determinante per la buona riuscita della caccia che è invece maggiormente determinata dal fattore passo. L’ areale di nidificazione del nord Europa è vasto e non è detto che il risultato della nidificazione sia il medesimo ovunque.

Come funziona dal punto di vista normativo la caccia in Estonia, tenete una registrazione delle beccacce catturate?

In termini di regole per l’esercizio della caccia al cacciatore straniero viene fornita una licenza di caccia  valida per un anno e un tesserino di caccia valido per il periodo in cui viene esercitata l’attività venatoria. Sul tesserino alla fine della giornata di caccia il cacciatore ha l’obbligo di riportare il numero di abbattimenti e la specie cacciata. La nostra organizzazione compila inoltre per le società di caccia il numero del prelievo per cacciatore. Oltre a ciò per puro scrupolo ed interesse personale compiliamo una scheda che tiene conto degli incontri e dei prelievi fatti giornalmente dai singoli cacciatori sulle diverse zone di caccia.

Secondo te la nota disputa  fra caccia al nord e meno beccacce in Italia, ha un fondamento?

È un argomento spinoso e la mia risposta potrebbe sembrare di parte, ma provo comunque a risponderti. Ovviamente la mia risposta è limitata alla zona di competenza. Premesso che la specie beccaccia non è cacciata dai locali, ritengo che il numero dei cacciatori che si recano per la caccia alla beccaccia nei Baltici sia un numero davvero trascurabile se rapportato alla vastità del territorio utile, e per utile intendo il terreno in cui una beccaccia può abitare. Senza dilungarmi troppo non credo esista una equazione che leghi il numero di abbattimenti nel Nord Europa e precisamente nel Baltici e la riduzione del numero di beccacce in Italia. Credo sinceramente che le cause siano più ambientali, mancanza di habitat idonei, e climatiche. Inoltre credo che in Italia dovremmo cominciare a preoccuparci prima di come gestiamo la nostra caccia prima ancora che guardare come la gestiscono oltre confine.

Lucio Scaramuzza ci racconta come funziona la caccia alla beccaccia in Crimea

I cacciatori italiani e Russi che frequentano la Crimea possono farlo solo con gli accompagnatori e questi a fine giornata redigono un breve rapporto indicando la zona che hanno frequentato il numero d’incontri e il numero di abbattimenti per ciascun cacciatore. Naturalmente sono cose di cui abbiamo parlato ed é emerso che la media degli abbattimenti nei 5 giorni di caccia canonici negli ultimi 10 anni si aggira intorno ai 18 capi/per persona con una media d’incontri di circa 10 capi a testa per giorno . Il numero dei cacciatori Italiani che frequentano la Crimea é intorno a 100. Abbiamo poi un numero esiguo (forse qualche decina)di russi, la maggior parte dei russi va a caccia di selvaggina grossa , cervi cinghiali caprioli, e qualcuno caccia le starne. I locali che cacciano la beccaccia sono rari  anche qui qualche decina. ti ricordo che in Crimea la caccia alla beccaccia chiude tassativamente il 31 dicembre ed è vietata la caccia all’aspetto. quest’ultima norma è stata fatta introdurre nella legislazione della Crimea dalla Lugaresi Tour Operator  nel 1996 . Quest’anno  fino al 5/6 di novembre c’erano beccacce quasi ovunque é venuta una bella nevicata e alcune zone notoriamente ricche si sono svuotate, altre invece hanno continuato ad avere beccacce in buona quantità solo però sulle zone alte le temperature  dopo la nevicata sono tornate ad essere alte 10/16 gradi.