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È grandissimo il piacere di poter finalmente presentare questo importante volume sui grandi Turdidi. Un lavoro estremamente significativo e prezioso per diverse ragioni. Finora infatti, non era mai stata realizzata una ricerca di questo genere, dove si affronta il tema della gestione dell’avifauna e del prelievo venatorio su specie di fortissimo interesse cinegetico, secondo principi scientifici e tecnici ben precisi.

La collaborazione tra Arci Caccia Toscana e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA, dimostra ancora una volta che il lavoro coordinato tra mondo venatorio ed organismi scientifici può dare risultati estremamente fruttuosi e significativi producendo ed arricchendo le nostre conoscenze nell’interesse collettivo. In ciò, il ruolo del volontariato largamente presente ma spesso mal utilizzato e motivato nei cacciatori migratoristi può rivestire una notevole importanza non solo ai fini della conoscenza, ma anche del monitoraggio delle specie oggetto di prelievo venatorio. Nel prossimo futuro, ed in occasione della riscrittura della nuova Legge Regionale Toscana sulla caccia e dei regolamenti attuativi, sarà necessario rafforzare questi aspetti valorizzando a pieno il grande patrimonio di conoscenza e disponibilità che oggi i cacciatori e le loro associazioni possono offrire alla collettività. Anche per queste ragioni, riteniamo che questa pubblicazione risponda da sola alla critica spesso strumentale di coloro che ci richiamano ad una maggiore attenzione alle problematiche legate alla selvaggina migratoria quando, al contrario, risulta grandissimo il nostro interesse per gli uccelli migratori quale patrimonio da gestire, conservare e cacciare, secondo i moderni principi di salvaguardia delle popolazioni. Ci troviamo di fronte pertanto ad un contributo che va al di là delle tematiche trattate e che assume risvolti di carattere generale e simbolico che non vanno sottovalutati. Con questo lavoro si è percorso sicuramente un ulteriore passo in avanti per ricostruire una collaborazione fattiva tra mondo scientifico e mondo venatorio con l’obiettivo comune della gestione conservativa della fauna selvatica che abbia a base i principi di un corretto prelievo venatorio. E’ del resto anche questa la ragione per cui è stata commissionata alcuni anni fa e per tali motivi è ancora più grande la soddisfazione di aver contribuito con i nostri collaboratori e con le nostre risorse, alla sua realizzazione. Un ringraziamento infine agli autori, al Centro Italiano di Inanellamento che ci ha fornito dati preziosissimi ed alla Regione Toscana per il suo contributo.

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