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L’amico Roberto Scorta

Pensare ad un Setter Inglese. La prima emozione che vorresti trasmettesse alla tua anima. Un benessere spirituale che nasce dal osservare una amalgama di leggiadria di forme in simbiosi con una funzionalità psicofisica capace di ipnotizzare i tuoi occhi ed attrarli su di sé fintanto che ne sia protagonista. Facendo si che ogni sua sfumatura anche la più insignificante sia quella nota che trasforma la sinfonia in un capolavoro. Parliamo di opera di arte rara prelibata sopraffina, ricercatezza di assoluta bellezza e espressione di forza tanto più veemente quanto elegante. Ciò che riempie il mio pensiero dedicato ad un Setter Inglese si armonizza con un mio dogma figlio di questo concetto. Una forma di arte Cinovenatoria che sprigiona forza senza farla sembrare tale ma tale che sia adeguata alla funzione di assoluto re della caccia.

Mi rende fiero anche solo il tentativo di avvicinare quel Prototipo figlio di una intuizione selettiva ardita e geniale. Il rilievo profondo ed il significato della stessa hanno marcato anche il progresso e l’evoluzione della caccia. E senza il Setter Inglese avremmo una caccia senza la i secondo me. La dedizione al mantenimento di caratteristiche di assoluta specificità e rilievo siano perciò il motore e la convinzione finché esse siano parametri di allevamento decisi forti imprescindibili.

Da cui, nei limiti del possibile, trarre concetti analisi e riflessioni adatte a migliorare l’essenza che è caratteristica distintiva della razza. Psiche, Eleganza, Forza, Distinzione, Bellezza, Struttura, in un equilibrio unico e bilanciato. Capace di avere un magnetismo assoluto una attrazione dei sensi cui resistere sia il più difficile possibile. Da cui trarre emozioni profonde e lusinghiere.

Questo il Setter Inglese.

Vedere una brutta copia che lo ricorda solo per il colore o per una anche pur rimarchevole azione di caccia una tenacia encomiabile una concretezza al fucile una sincera passione e una predisposizione al sacrificio senza però quel imprescindibile marchio di distinzione speciale che ne attesta appartenenza certa ad una stirpe di ineguagliabili artisti….ecco sarebbe come vedere la Monna Lisa con i baffi.

Il Setter Inglese deve essere una esclusiva pregiata. Una prelibatezza per gli occhi. Una rara forma di libidine venatoria. Capace di suscitare emozione al solo osservarlo. E capace di suscitare bramosia nel attesa del vederlo andare. È una sorta di dipinto di un anima sensibile al fascino della bellezza cui si aggiunge una accesa ardita passione sanguinaria predativa atavica.

Quale delitto vederne di spogliati delle loro peculiarità più belle per incompetenza e….può essere giustificabile ma per puro profitto lo considero un doppio delitto. Eppure parecchi se ne vedono.., racchiusi in costruzioni scorrette in tronchi corti in avambracci lunghi in spalle dritte in dorsali avallate alcuni miniaturizzati quasi dei Volpini…. rapidissimi magari bravissimi però., mah… altri che galoppano come cavalli a dondolo ma vanno tutto giorno ti fanno sparare si dice…con ferme maldestre a volte abbandonati a terra tristemente come stracci frusti..,..o code che mulinano per poi drizzarsi erette al cielo come un parafulmine…. o teste rivolte alla terra….non perdiamo di vista il suo valore facciamo uno sforzo per dargli sempre una dignità di razza corretta. 

Il Setter Inglese è un capolavoro. Riprodurlo come si deve un arte difficile. Non sempre a tutti riesce. Me compreso. Perlomeno però cerchiamo di fare un bel disegno e non uno scarabocchio. Non lo merita.