Ferme ricordo (49)

Mi trovo all’Aquila per una chiacchierata con Goffredo De Matteis, personaggio notissimo nell’ambito della caccia e della cinofilia. Una fugace escursione per le vie del centro (non ancora tutte percorribili) mi rammenta bruscamente che a causa del devastante terremoto dell’Aprile 2009 le ferite della città sono ancora profonde e ci vorrà del tempo prima che essa torni ancora a………..volare.

In attesa che gli ricostruiscano la casa, Goffredo De Matteis ha affittato un piccolissimo appartamento in periferia, dove abita con la consorte Caterina.

Benché davvero minuscolo (“c’è appena l’essenziale” mi dice), è riuscito anche qui a ricreare un…..mini museo della Caccia, “perché guardandomi attorno tutto deve parlarmi di Caccia” spiega con una punta di compiacimento.

Dopo avermi mostrato ed illustrato con una sorta di rituale che lascia attoniti le sue splendide doppiette inglesi, io intuisco che questo è un simpatico diversivo per non parlare delle attuali condizioni di “terremoto” e vado al sodo.

Esordisco con un “lei…” ma m’interrompe sottolineando che tra “i seguaci della Dea Faretrata si usa il tu” ed io mi adeguo.

David Stocchi : Puoi tracciare sinteticamente l’identikit del cane da caccia ideale ?

Goffredo De Matteis : Un soggetto per natura ardimentoso, sagace ed instancabile che abbia recepito le “lezioni” impartitegli (collegamento, obbedienza, riporto, consenso, ecc.ecc.) è adattissimo, all’occorrenza, a farci “ di larga preda ritornare onusti” e se avesse arricchito il più o meno pingue carniere con entusiasmanti fasi stilistiche trasmettendoci intenso godimento estetico, sarebbe l’ausiliare ideale.

David Stocchi : In quale razza si hanno maggiori probabilità di reperirlo ?

Goffredo De Matteis : Un cane siffatto lo si può trovare in tutte le razze ed impiegare in ogni tipo di caccia e di ambiente.

David Stocchi : Puoi illustrare, sinteticamente, le caratteristiche del cane beccacciaio ?

Goffredo De Matteis : Il cane beccacciaio, non essendo le boscaglie palcoscenico per acrobati o giocolieri ma palestra per maratoneti, necessita sia vigoroso, obbediente, infaticabile, dalla cerca redditizia e senza fronzoli.

David Stocchi : Come orientarsi per entrarne in possesso ?

Goffredo De Matteis : Suggerire una razza sarebbe peccato di presunzione, tanto soggettiva è questa scelta. Potrei citare infinite testimonianze di seguaci di Diana d’ogni epoca magnificanti le prestazioni di soggetti delle razze più disparate, ma parrebbe inutile sfoggio di erudizione.

Stocchi David : Quali elementi determinano la scelta ?

Goffredo De Matteis : L’attrazione per l’aspetto e lo stile di lavoro.

David Stocchi : Lo stile è ?

Goffredo De Matteis : Lo stile è l’esplicazione di un perfetto equilibrio nel lavoro e cioè l’utilizzo giusto delle caratteristiche psico-fisiche.

David Stocchi : E’ proprio da escludere che a soggetti di una certa progenie sia più congeniale d’altri l’esplorazione di un determinato ambiente ?

Goffredo De Matteis : Rammento l’arcinoto concetto che “l’abito non fa il monaco” e chiarito che un ausiliare dalle prerogative sopra descritte, razza prescindendo, può adattarsi a cacciare nelle diverse contrade ove dimorano le beccacce e non solo in esse, non è peregrina l’idea di adoperare, nell’esplorazione di un particolare habitat, soggetti che per peculiari note distintive psico-fisiche di razza potrebbero risultare più idonei di altri (in teoria, almeno).

David Stocchi : Puoi descrivere alcuni di questi ambienti e il relativo comportamento ?

Goffredo De Matteis : Supposto che lo scenario sia costituito in prevalenza da prunai, marrucheti, e/o macchie pressochè impenetrabili ove è essenziale un tipo di cerca quasi a vista, il seguace di Nembrod non contagiato dalla moda della velocità-spettacolo potrebbe orientarsi su uno Spinone o un Bracco Italiano che per naturale inclinazione sono in simbiosi con l’uomo cacciatore e che in quella congiuntura saprebbero forse sfoggiare meglio di altri ( a la guerre, come a la guerre……) accorgimento e destrezza.

David Stocchi : Discorrendo di ambiente e razze, qualche altro esempio ?

Goffredo De Matteis : Si può ipotizzare che in luoghi accidentati ma più accessibili e diversificati ove è compatibile una cerca più ampia, Breton e Kurzhaar (o qualche loro congenere) sarebbero atti a fornire prove delle loro eccelse doti venatiche.

David Stocchi : Ma gli “inglesi” quando arrivano ?

Goffredo De Matteis : Ci siamo. In un contesto di boschi vastissimi (faggete, pinete, ecc.ecc.) ma radi ed intervallati da colline sinuose, recessi ombreggiati e radure con presenza di terreni pantanosi e rigagnoli ove la beccaccia si attarda quando i rigori invernali le hanno reso impossibile reperire i pasti alle alte quote per cui è possibile una cerca non solo diligente e attivissima ma anche assai estesa, “i magnifici quattro inglesi”, potrebbero dare un saggio dei loro “motori di formula 1” e della loro perizia.

David Stocchi : Tra quelli definiti “i magnifici quattro”, come orientare la scelta ?

Goffredo De Matteis : Qui siamo di nuovo nella sfera delle preferenze individuali per il sembiante e lo stile. Limitandoci alle fattezze, se mi hanno ammaliato la dolcezza dello sguardo, la leggiadria delle movenze del setter inglese, ecco il compagno delle mie scarpinate, soggiogato dagli occhi arditi e sfavillanti del pointer che sembrano dire “mi sento forte, voglio dello spazio, della selvaggina”, questo sarà ovunque al mio fianco, se la conturbante  avvenenza dell’irlandese mi trasmette un brivido, sarà esso l’eletto e nel caso mi attragga il fascino tenebroso del gordon, andrò a caccia assieme a quest’ultimo.

David Stocchi : Tutti i cani dal più lento al più veloce, possono cacciare beccacce ?

Goffredo De Matteis : No, ci sono due categorie che non possono farlo : quella senza “animus” e quella senza “freni”; entrambe, ovviamente, da scartare.

David Stocchi : A proposito del “naso” che si può dire ?

Goffredo De Matteis : Premesso che non ha naso il cane che non ha cervello, quello del beccacciaio non è indispensabile che sia eccezionale, essendo molto intenso l’effluvio sprigionato dalla beccaccia e solitamente favorevoli al suo diffondersi le condizioni ambientali.

David Stocchi : A quale razza appartiene il cane che utilizzi per la caccia alla beccaccia ?

Goffredo De Matteis : Ho cacciato una vita, e con piena soddisfazione, con i setter inglesi, attualmente per la beccaccia e non solo per essa, adopero dei pointer e non perché deluso dai setters, ma per le vicende della vita. Ne sono, comunque, altrettanto entusiasta.

David Stocchi : Puoi confidare l’origine di questi soggetti ?

Goffredo De Matteis : Non mi sembra corretto palesare il nome dell’allevatore ma posso rendere nota la …….targa A.P..

David Stocchi : Sarei curioso di ascoltare qualche riflessione e qualche altra opinione, sulla velocità, ad esempio.

Goffredo De Matteis : Bene, così concludo questa……cicalata. Corrono i tempi….e noi con loro. La velocità ci ha instillato un “veleno” cosi dolce che spesso non ci consente di praticare la caccia con razionalità, realismo e poesia. La caccia è ricerca tenace e faticosa, non…..grande cerca.

David Stocchi : A proposito di “grande cerca” come la si potrebbe definire ?

Goffredo De Matteis : La “grande cerca” è sublime, celeste, sicuramente non umana invenzione, è un fugace lampo di paradiso….; ma una giornata di caccia vera…es otra cosa.

David Stocchi : Tornando ai boschi e alle beccacce, riassumiamo il tutto con qualche battuta.

Goffredo De Matteis : Si torniamo al grano, cioè alle foreste e al nostro scolopacide. Ribadisco, e concludo, che la velocità mi affascina ma nelle selve il mio idolo sarà sempre un ausiliare che senza sofisticati orpelli meccanici addosso e senza indulgere in intemperanze tanto inutili quanto irritanti, mi conduce per…..zampa all’agognato obiettivo. E a sera, comunque saranno andate le vicende, torneremo a casa entrambi esausti ma felici.

David Stocchi : Un ultimo consiglio, magari in latino.

Goffredo De Matteis : “Amplius invenies in silves, quam in scriptis” (apprenderai di più nelle boscaglie che sui libri). E che i mai abbastanza venerati Diana e S. Uberto ci proteggano.