FOTO_44E’ l’insieme delle caratteristiche manifeste di un individuo, da quelle morfologiche a quelle comportamentali, da quelle psichiche a quelle intellettive, da quelle di relazione con i suoi simili a quelle di relazione con il conduttore, con ogni altro animale, allo stato libero e nelle avversità oroidrografiche ed ambientali in genere.
In riproduzione conteranno solo le caratteristiche istintive cioè quelle esistenti ed osservate nei primi dieci mesi di età, e cioè prima che qualche maldestro confonda le acque; analogamente non si riprodurranno mai quelle che appaiono solo dopo l’intervento dell’uomo.

Infatti i cani che sembrano non riprodurre in effetti riproducono se stessi allo stato naturale (ahinoi!) e mai ciò che sono diventati sotto costrizione. Le caratteristiche manifeste possono essere migliaia ed altrettanto possono essere quelle latenti o parzialmente latenti; tutte sussistono, però, per una ragione certa : una ragione progenica.

Poter capire ed isolare la ragione genetica per la quale queste caratteristiche esistono, significa scoprire il rubinetto collegato a quella fetta distinta della torta genetica che si compone attraverso gli ascendenti; fetta dalla quale si possono avere con certezza quasi assoluta il segmento delle caratteristiche ( tutt’altro che sconfinate) che noi ricerchiamo nella selezione.

In definitiva i soggetti chiamati all’accoppiamento saranno esclusivamente coloro per i quali si saranno individuate le ragioni genetiche (compatibili e strategiche ai nostri obiettivi) dei comportamenti loro e dei loro ascendenti in una sorta di consanguineità fenomenologica?. Essi produrranno sicuramente soggetti omologhi e rispondenti all’obiettivo, con una variabilità non legata al caso ma alla nostra capacità di analisi fenomenologica ed avente come multipli di sicurezza la comunanza verificata degli ascendenti genetici e di quelli anagrafici.

Il problema è proprio questo: nell’ambito dei genitori genetici e di quelli anagrafici(che devono essere certi per verifiche personali) è necessario individuare i genitori fenomenologici.

Diversamente non ci è dato conoscere altri strumenti scientifici, pratici e di facile accesso che ci possano mettere nella convinzione di conoscere, dei due potenziali riproduttori, i coerenti quattro genitori anagrafici e otto genitori progenici ; senza questa sicurezza l’osservazione selettiva per individuare i genitori fenomenologici è praticamente impossibile.

Sarà cosa totalmente diversa, invece, per colui ha osservato e catalogato personalmente la totalità della fenomenologia di tutti gli ascendenti , dei riproduttori e per molte generazioni.

Per questa ragione ritengo che il problema siamo noi ed è per questa ragione che da quando ho pensato a RADENTIS non ho più acquisito un soggetto né preso una monta da linee di sangue che non avessero queste caratteristiche. Per la selezione fenotipica infatti ciò era conditio sine qua non.

Qualcuno potrà chiedersi come sia possibile “isolare” componenti cromosomiche attraverso l’osservazione fenomenologica di migliaia di caratteristiche anche non afferenti a quelle selezionate (ad esempio quelle diverse da “cane inglese da ferma bravo”).

Costoro possono tranquillizzarsi riflettendo sulle seguenti considerazioni:

1. Praticamente le caratteristiche sembrano viaggiare attraverso corposi agglomerati genetici non “miscelabili” tra loro e siccome questi agglomerati sono centinaia di volte meno numerosi delle migliaia di caratteristiche stesse, distinguerli è meno laborioso.

2. Poichè questi agglomerati di caratteristiche, da quelle utili a quelle apparentemente inutili per ciò che ci prefiggiamo di selezionare, convivono nella comune componente genica è possibile individuare gli ascendenti comuni e certi anche attraverso un numero ridotto di osservazioni, apparentemente inutili, ma nei fatti certe e facenti paio con quelle utili; infatti sembreranno risultare più o meno latenti per effetto ambientale e/o conseguente alla tenera età; in realtà esse sono sicuramente presenti e costituenti il futuro del soggetto stesso perché obbligatoriamente presenti nella stessa, isolata, non miscelabile fetta genica. Questa è ragione logica e molto importante: come poter selezionare altrimenti un cucciolo di tre mesi o scegliere un riproduttore a meno di un anno di età come ho fatto nel corso di questi decenni?

3. L’accoppiamento di due campioni affermati ( o un bravissimo con una bravissima), ma con oscura compatibilità progenica non può essere sconsigliato, tuttavia tutti sappiamo quanto è difficile che nascano ottimi soggetti con buona frequenza.

4. L’accoppiamento di due soggetti bravi e magari sconosciuti , ma che in comune hanno con certezza quasi assoluta l’omogeneità fenomenologica dei quattro genitori bravi e certi , degli otto nonni bravi e certi e dei sedici bis-nonni bravi e certi e, quindi, perfetta corrispondenza tra gli ascendenti progenici, anagrafici e del fenotipo, il successo della cucciolata è praticamente certo; in caso contrario saremmo noi ad aver commesso errori di analisi. Perciò sarà necessario azzerare quanto nato dall’errore in poi e ripetere accoppiamento maggiormente corretto partendo dallo stesso punto.

5. La consanguineità è sicuramente materia da specialisti, ma è anche cosa molto molto diversa rispetto a ciò che si dice e rispetto al pensiero comune; fortunatamente non è impedito di operare senza farne uso stretto e senza correre rischi. Inoltre i metodi possono essere molteplici.