Puoi trovarle ovunque: in montagna, in collina, in pianura. In qualsiasi vegetazione: nei carpini, nei pini, nei faggi, nella macchia mediterranea, nei roveri, nelle betulle, nelle felci, nei pioppi e nei frutteti.

Su qualsiasi terreno: fra i sassi, nell’acqua, in terre rosse, grigie, bianche e in riva al mare.

In qualsiasi ambiente: boschi, coltivi, siepi e anche nei prati.

Ci sono alla temperatura di +20 °, ma anche a -10°. Hanno un comportamento eccentrico, possono essere banali o diaboliche.

A volte il loro modo di fare assomiglia a quello del fagiano, o della quaglia, o di un rallide; altre ancora a quello delle starne, o dei cotorni, o dei forcelli. Dipende, ed ecco perché, quando si parla della beccaccia, dovrebbe sempre essere usato il plurale. Mi vien da ridere quando sento enfatizzare la caccia alle beccacce, a discapito di quella alle quaglie; chi lo fa, probabilmente, non è mai capitato in una buttata di beccacce.

Mi incazzo quando la sento sminuire, a favore di quella alla fauna alpina; chi lo fa, probabilmente, e andato a beccacce solo dietro casa sua.

Dove, come, quando e quanto le cacci determinano le difficoltà, per cui la qualità, di quel che facciamo.

Possiamo andare a beccacce come si va a fagiani, a quaglie, a rallidi, a starne od a tipica alpina. Farlo facendo fatica fisica, o meno; cercando le concentrazioni, o meno; organizzati o meno: sapendo dove stiamo andando o meno; nelle mani solo dei nostri cani o mettendoci molto del nostro. Siamo noi che scegliamo quel dove, quel come, quel quando e quel quanto, per cui siamo noi che, con le nostre scelte, alziamo od abbassiamo l’asticella delle difficoltà che ci aspettano.

Cosi facendo agiamo però anche sulle soddisfazioni ricavabili, ed ecco infatti che le beccacce senza senso, cioè quelle prese a prescindere dal modo, poi non ci lasciano ricordi, solo un numero.

Proprio come i grandi carnieri i quali, seppur ottenuti a modo, poiché grande è sinonimo di facile alla fine non ci lasciano memoria di azioni emozionanti, solo un numero. Numeri buoni, entrambi, solo per gli sciocchi o per i vanitosi che vogliono mettere in mostra le proprie qualità, vere o presunte. Numeri che di per sé non valgono nulla perché come diceva Cuccia riferendosi al valore dei titoli azionari, le beccacce prese non si contano si pesano.