Foto di Elena Fedorova

Foto di Elena Fedorova

Mossa dalla curiosità, ho fatto una ricerca in rete per vedere come fosse definita l’intelligenza nel cane, ovvero se si fosse arrivati a dare una definizione chiara ed esaustiva dell’intelligenza nella specie canina. Con mio grande disappunto mi sono imbattuta in una serie di disamine con definizioni preistoriche oppure basate su presupposti “umani”, cioè il cane è intelligente quando è “ubbidiente” verso il proprietario; poi, una classifica delle razze più intelligenti e meno intelligenti: 140 razze canine classificate per la loro abilità nel fare agility… Scordiamoci di scorgere in elenco il Setter Gordon, non è preso in considerazione.

Secondo questa visione, che non tiene minimamente in conto delle specificità di ciascuna razza animale, sarebbe come a dire che lo squalo è intelligente se riesce a fare le quattro operazioni, oppure un primate, che è quello che più ci può assomigliare per affinità nella scala evolutiva, è intelligente solo se arriva a diplomarsi, pur continuando a vivere nel suo habitat.

E’ fin troppo chiaro che una visione del genere è altamente fuorviante, primitiva e basata sempre sul concetto che la specie umana è la specie più intelligente del pianeta e per farlo utilizza una definizione dell’intelligenza elaborata dalla specie umana su canoni umani… Ma certamente, la capacità distruttiva nei confronti delle altre specie animali non può essere equiparata ad una qualche forma di intelligenza superiore; è soltanto semmai, una maggiore capacità nel distruggere “l’altro”. L’intelligenza è tutt’altra cosa.

Parto da una teoria dell’intelligenza umana degli anni novanta, che a me piace molto. E’ stata elaborata dallo psicologo statunitense Howard Gardner che distingue ben 9 tipi fondamentali di intelligenza:

Intelligenza Linguistica, (ES. Thomas Eliot); Intelligenza Logico-Matematica: è l’intelligenza di Albert Einstein; Intelligenza Spaziale, (Es. Leonardo Da Vinci); Intelligenza Corporeo-Cinestesica, (Es. Martha Graham); Intelligenza Musicale, (Es. Ludwig Van Beethoven); Intelligenza Interpersonale: è la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi (Es. Barack Obama); L’Intelligenza Intrapersonale ci consente di comprendere la nostra individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in ruoli e sentimenti diversi dai propri. Non è prerogativa di qualcuno, benché la possiedano, in particolare, gli attori. (Es. Jim Carrey); Intelligenza Naturalistica: un esempio di questa intelligenza è Charles Darwin; Intelligenza Esistenziale: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi dell’esistenza, come la natura dell’uomo, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. È tipica dei filosofi e degli psicologi, e in parte anche dei fisici. Un’eccellente intelligenza esistenziale ce l’aveva Immanuel Kant.

(tratto da https://www.lorenzomagri.it/intelligenza-definizione-e-mis…/)

E’ chiaro che ciascuna intelligenza è presente in ciascuno di noi in maniera differente e in combinazioni differenti.

Arrivando ai cani, lo psicologo Stanley Coren, dell’università canadese della British Columbia, individua anch’esso nel cane diverse forme di intelligenza, intesa come una capacità generale dell’individuo di cogliere ed affrontare il mondo; una capacità globale che consente all’individuo di comprendere la realtà e di interagire con essa. Oltre a quella classifica citata all’inizio delle razze più intelligenti e meno intelligenti (alquanto traballante…), Coren distingue tra:

– Intelligenza istintiva: ciò che un cane è in grado di fare fin dalla nascita

– Intelligenza adattativa: ciò che un cane impara a fare da solo, attraverso l’esperienza

– Intelligenza funzionale: ciò che l’animale può imparare dagli umani attraverso l’educazione e l’insegnamento

– Intelligenza spaziale: si riferisce alle capacità di un cane di ritrovare per esempio la via di casa. Su quest’ultima è fin troppo chiaro quanto importante sia nel cane da caccia che compie ampi percorsi su terreni spesso mai battuti eppure, sa sempre come tornare.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_dei_cani)

Poiché gli studi compiuti da Coren sono basati principalmente su cani da lavoro (soprattutto agility), non contempla minimamente altre capacità che il cane da caccia mette in campo mentre compie il suo lavoro, ad esempio l’Intelligenza Olfattiva intesa come capacità di discriminare tra una moltitudine di emanazioni e di saper individuare a naso il tipo di selvatico braccato; ne sono un esempio, le diverse posture di ferma che il cane assume a seconda del tipo di selvatico che si trova davanti.

Aggiungo l’Intelligenza “Interpersonale”: la capacità cosiddetta empatica (capire gli stati d’animo degli altri e coglierli attraverso il non-verbale), è un altro tipo di capacità che tutti noi riscontriamo nei nostri cani. Nel caso del cane da caccia, quando parliamo di collegamento, stiamo facendo riferimento ad una serie di sofisticate capacità che il cane mette in atto: 1. È capace di fare lavoro di squadra col proprio conduttore; 2. Comunica non verbalmente ciò che è in atto di fare, sia esso la segnalazione di un selvatico, sia la sua eventuale pedina, in quanto il cane comincia la guidata.

Mi diverte aggiungere in questo elenco l’Intelligenza Intrapersonale: la capacità del cane di immedesimarsi in diversi ruoli che gli sono richiesti: determinato e agguerrito sul terreno, festoso e affettuoso in casa in situazioni friendly.

In un video americano, il Gordon è stato paragonato per livello di “Intelligenza” ad un bambino di 7 anni: gli studi americani sulla psicologia e sull’intelligenza in particolare sono numerosissimi e di stampo prettamente pratico, cioè utilizzano modelli che possono facilmente essere applicati nella vita di tutti i giorni.

Aggiungo infine, che la quantità di stimoli che forniamo al cane durante la sua crescita e nell’arco di tutta la vita hanno la grande funzione di agevolare lo sviluppo delle sue capacità. Non lamentiamoci se un cane mostra atteggiamenti che definiamo da “cervello poco dotato”. In realtà siamo noi che non siamo stati capaci di fornirgli gli stimoli giusti.