Primo e Lares di Mirco Peli su beccaccia svernante

Primo e Lares foto di Mirco Peli su beccaccia svernante

                G. Markman, nel  volume The Country Farm, del l621, scrivendo dell’addestramento dei cani da caccia, afferma che: “Non erano soltanto gli spaniels ad essere considerati “setting –dogs”, o cani da rete!  Lo stesso autore, infatti, dopo aver affermato  di utilizzare il suo cane d’acqua per il fucile ed  il  suo setting-dog per la rete, sottolinea  che cani di qualsiasi razza, se educati al “setting “ e dotati di ottimo naso e naturalmente portati a cacciare gli uccelli,  possono essere considerati “setting dogs”, cioe`  “ cani da ferma“  per la rete,  benché sia piu` facile per un  Land Spaniel risultare  il migliore!                                                                                   

            La superiorità del LAND SPANIEL fu ulteriormente ribadita da Richard Blome, nel volume “ The GENTLEMAN’S  RECREATION”, del l686, che riporta un testo di cinque colonne sul SETTER:“Di tutte le razze da caccia, nessun esemplare e’ più adatto a diventare setting-dog del LAND SPANIEL, a causa della sua predisposizione a battere il campo e cercare con passione”.

           Alcuni autori videro nello stile felino del Land Spaniel il riaffiorare dell’infusione originaria del sangue “ collie “. Nella quinta edizione del volume  “Dogs of the British Isles”, del l856, viene infatti riportato che “ la tendenza a gattonare e’ da tutti considerata come sopravvivenza dei giorni in cui i setters cacciavano per la rete. E bisognerebbe  aggiungere che rappresenta l’evidenza di una “ COLLIE-Connection” , in quanto l’azione e l’attitudine richieste al cane sono notevolmente simili a quelle del “BORDER-COLLIE” allorché riunisce le pecore o le oche. L’ausiliare, infatti, doveva abbassarsi e strisciare sul terreno verso destra, sinistra, dietro, avanti, come un verme secondo l’ordine del  padrone. “

             Se all’origine dello stile felino ci fu evidentemente il “ COLLIE “, c’e’peraltro da tener presente che le caratteristiche del LAND SPANIEL erano già fissate già nel XVI secolo, tutte col fine ultimo non solo di rendere al carniere, ma di costituire diletto alla vista per l’eleganza dello stile che veniva a sublimare l’ARS VENANDI. Ciò non poteva essere che il frutto di un’accurata, lunga selezione che faceva ormai del LAND SPANIEL una razza a sé.

          Identica asserzione venne fatta anche dallo storico scozzese Hector Boece, secondo cui esistevano nel Medioevo cani di tipo “spaniel ” che venivano utilizzati per la caccia agli uccelli sia sul campo che in acqua e, se addestrati a dovere , erano anche in grado di indicare da lontano la presenza della selvaggina come starne e quaglie dando tempo al cacciatore di lanciare la rete su di loro. Al comando del padrone il cane costringeva infatti gli uccelli ad uscir fuori pian piano dal folto dell’erba senza involarli, per poi cadere nelle maglie della rete.

 SIGNIFICATO DELL’APPELLATIVO “SETTER”

             Era dunque l’addestramento specifico dell’ausiliare , e di conseguenza la sua utilizzazione venatoria, che definiva la razza setter da quella pointer. Nel primo caso l’azione del setting-dog consisteva nel “tenere accuratamente a bada” la selvaggina (to set)  favorendo il conseguente lancio della  rete su di essa;  l’azione del pointer era invece limitata soltanto all’indicazione della sua ubicazione.                       

            Soltanto nel XV secolo comunque comparve per la prima volta la parola SETTER  per designare una specie di spaniel. Nel volume Il Maestro di Caccia, di Edward, Duca di York (1406- 1413) – traduzione del libro famoso sulla caccia di Gaston Phoebus, e’ ritratto uno spaniel grigiastro la cui struttura e pelo mostrano un’affinità’ col setter.

               Nel predetto volume vi e’ altresì inserito  un riferimento di Gorge R. Hesse che, riferendosi allo spaniel si esprime nel modo seguente : E’ utile ad un uomo possedere un falco per cacciare pernici con uno di questi cani che, se addestrati a diventare “ pie’ de terre”  o “couchers” ” (equivalente della parola francese “couchant” ) , diventano anche utili per catturare pernici e quaglie con la rete.“  Hesse inoltre aggiunge : “E’ stato spesso asserito che Robert Dudley sia stato il primo ad addestrare uno spaniel come “ SETTER “  !

            In questo periodo storico l‘appellativo “ SETTER “ non riguardava dunque una razza particolare, ma caratterizzava più che altro quell’azione “pie’ de terre” che i cani da rete dovevano possedere.

            E proprio per causa dello stile felino del “setting-dog” , la parola “ SETTER” assunse un significato particolare. In Gran Bretagna , durante l’epoca elisabettiana, esso divenne spesso sinonimo di “ SPIA “, in considerazione del suo atteggiamento furtivo e misterioso. 

           La parola “fermare” voleva solo significare  “bloccare” la selvaggina rimanendo  “fermi”  in modo da tener la stessa a bada e quindi “ferma”  sul  posto, azione che permetteva  il lancio della rete, da cui  sarebbe infatti derivato  il termine “cane da ferma”.

         Da quanto premesso, si può notare come, gia`  prima dell’introduzione del tiro al  volo,  era il tipo di  azione richiesta all’ausiliare, magnificata dall’arte dell’addestramento, che definiva  un determinato tipo di cani. Il Land Spaniel si chiamo`“setter” in quanto doveva procurare, localizzare, “fermare” la selvaggina tenendola a bada, come se dovesse, al pari del falco,   soggiogarla con la sua presenza,  si` da determinarne la sua successiva cattura.

          All’inizio, infatti, il termine inglese “ to  set “ altro non voleva significare che  l’azione  dell’ausiliare intesa al  reperimento e “ferma” della selvaggina, e “sua fissazione sul terreno”. E poiché l’azione del Land Spaniel si manifestava con uno stile “couchant”,  col passare degli anni il significato originario della parola “setter” fu ampliato in modo  da corrispondere anche al suo stile “prez de terre”.  Nell’interessante articolo della rivista Sporting sul “Setter e la Grouse”, pubblicato a Londra nel l807 da un certo  Nimrod..,  l’autore  riporta  brevemente che “ the setter could stand or set the birds as well as the pointer”, e cioe` che il setter poteva “fermare tanto bene  gli uccelli rimanendo in posizione eretta come il pointer!

   

                Col passar degli anni la rete cadde ormai in disuso ed anche lo stile del LAND SPANIEL, o del SETTER da falco, mutò quindi con l’avvento dello “shooting fly”, o del tiro a volo, ciò in corrispondenza dello sviluppo della caccia col fucile e della concorrenza del POINTER, la quale é presente fino a questi giorni.

         Henry Bernard Chalon, (1770-1849), pubblicò un articolo nel l798, dal titolo “THUNDER”, vecchio setter inglese. Fra l’altro l’autore afferma che:  “Precedentemente il setter era usato per catturare pernici con la rete, per cui era addestrato ad abbassarsi a terra, allorché  la selvaggina si trovava a breve distanza. E per questa ragione fu chiamato “ SETTER “ . Attualmente questo cane viene peraltro addestrato a “ PUNTARE” …”, cioè ad “indicare” in modo chiaro al cacciatore col fucile l’ubicazione della selvaggina.

          Tale osservazione é degna di rilievo. Ci si riferisce evidentemente alla capacità del SETTER di “ PUNTARE “ , cioè di “ puntare in posizione eretta “, in piedi, da POINTER …., posizione che molti cacciatori trovavano infatti – e trovano tuttora – più pratica per cacciare col fucile le grouse sui moor delle Highlands di Scozia, dove sarebbe molto difficile scorgere un cane accovacciato in punta fra le macchie di erica in fiore.

            Soltanto alcuni anni prima una simile possibilità sarebbe stata inconcepibile! L’azione lenta e sottomessa del cane da rete non aveva ormai più senso! Grazie a diversi rinsanguamenti, il LAND SPANIEL divenne ben presto il SETTER moderno dei nostri giorni, dotato di maggiore velocità e grinta del suo antecessore sì da gareggiare ad armi pari con i suoi cugini a pelo raso. E’ rimasto comunque il suo particolare modo di cacciare soprattutto in terreni difficili e nel bosco che e’ tipico dello “spaniel”. Il setter moderno nella sua ardente cerca mostra tuttora  un galoppo più lineare e disteso del Pointer. Il suo modo di esplorare nel vento il terreno si avvantaggia di una forte dose di  raziocinio, determinazione e soprattutto grande senso del selvatico!