Questo studio è il risultato dell’osservazione delle condizioni meteo sui 40 siti ove 108 Beccacce radioequipaggiate sono andate a riprodursi dopo il 2012, più il comportamento di quelle inglesi.

Arrivi sui siti riproduttivi
Sono scaglionati tra il 18 aprile e il 5 maggio, con un leggero ritardo sui siti in Russia.

Maggio
Nella maggioranza dei siti riproduttivi, le temperature sono state più elevate della norma, con un cielo spesso velato, poche precipitazioni con conseguente bassa umidità. Poco vento. La condizioni parrebbero buone per la croule (in Russia il numero di maschi visti in croule sui siti abituali è in diminuzione-dato ONCFS), la nidificazione e la cova.

Giugno
E’ un mese cruciale per i giovani. Il picco di schiuse dovrebbe esser stato tra 1 e 15 giugno.

Russia. Buone condizioni climatiche sulla maggioranza dei siti con tendenza a insufficiente umidità. Un po’ fresco sugli Urali. Sulla repubblica dei Komis le condizioni sono diventate accettabili solo verso il 20. Nella Russia orientale buone a partire dall’ultima decade, come sovente si verifica.

Paesi Scandinavi. Si tratta delle migliori condizioni dopo il 2012, anche se con una bassa umidità, in Norvegia in particolare a fine mese.

Paesi Baltici. Meteo favorevole per Estonia e Lettonia durante tutto il mese

Europa Centrale. In Bielorussia la scarsa umidità sembra più marcata, anche sé è stato più fresco a fine mese.

In Polonia buone condizioni anche qui con una leggere insufficienza di umidità, come in Ucraina e Germania.

Conclusioni
Il periodo cruciale rappresentato da giugno è trascorso favorevolmente per le beccacce, soprattutto per le schiuse, Russia compresa (intorno al 70% della riproduzione). Temperature sopra le medie, poco vento, nessun fenomeno violento e dannoso. Solo la generale tendenza a poca umidità potrebbe influire negativamente sull’allevamento dei giovani per assenza di prede, soprattutto se dovesse perdurare.

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Pertanto non lasciamoci andare a d un ottimismo eccessivo, restano luglio e agosto da confermare! Inoltre più che osservare le condizioni meteo durante la riproduzione, cosa è piuttosto facile, dobbiamo analizzare e interpretare le reazioni della Beccaccia a loro riguardo, cosa assai più complicata. Soprattutto non dimentichiamo affinché un contingente migratore sia importante bisogna che tutto il capitale riproduttore sia stabile, dopo che le condizioni di riproduzione siano buone (per il capitale riproduttivo europeo della beccaccia confermo il mio punto di vista: dobbiamo continuare ad essere inquieti!)

Caso particolare
In periodo riproduttivo le beccacce radio equipaggiate inglesi possono fare lo “show”…è il caso di quest’anno.  Phynodderee femmina munita di trasmittente nel 2017 nell’isola di Man è andata a riprodursi in Russia (Distretto Udorsky Repubblica dei Komis). Quest’anno è arrivata in Lettonia (Skankaine) vero 11 aprile, vi è rimasta fino a circa il 27 maggio, tant’è che ho pensato che non fosse fedele al suo sito riproduttivo…mi sbagliavo. Il 13 giugno emetteva in Russia (Lodeynopolsky) dopo aver percorso 600 km. Il 18/06 continua verso Est- Nord Est e arriva al distretto di Plesetsky (Regione Arkhangelsk) dopo un volo di 400 km. Il 23 /06 ha fatto un piccolo salto di 30 km e quindi un altro di 20 km il 28/06 e si trova così al distretto di Shenkursky (regione Arkhangelsk) circa 300 km dal suo sito riproduttivo del 2017. Lo raggiungera?…affare da seguire… In ogni caso il suo comportamento atipico è interessante; incerto che riesca a nidificare…il tempo stringe!
Philippe Vignac

Faccio seguire alcuni dati inviatimi il 14 giugno u.s. da Sergei Fokin della Società Russa per la conservazione e lo studio degli uccelli, Gruppo di Ricerca sulla Beccaccia, Mosca, su questo primo periodo riproduttivo nella Russia Centrale, pubblicato in extenso su www.giornaledellabeccaccia.it.

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La prima croule quest’anno è stato segnalata il 9 aprile (data annua media 7 aprile); per qualche giorno con meteo negativo (vento e freddo) vita una sola beccaccia. Dall’ 11 aprile, la croule è migliorata, con ogni 3-6 contatti /sera e mattina. Il numero massimo di contatti (7) è stato notato il 18 aprile. Forse ciò è dovuto l’alto livello di allagamento di foreste di pianura alluvionale; quindi le beccacce non avrebbero potuto trovare un posto per riposare e mangiare.

Secondo i cacciatori e Rangers, la croule di quest’anno era peggiore del solito. Da altre aree sono giunte informazioni diverse.

Nella regione di Kostroma, la croule era buona (circa 10-15 contatti ogni sera), ma peggiore che nel 2017. Nella regione di Kirov, era ad un livello medio (circa 10 contatti); il picco è stato notato il 4-5 maggio. Nella regione di Yaroslavl, secondo i cacciatori, la croule era meglio rispetto allo scorso anno, ma alcuni hanno notato che era debole.

Il tempo nel mese di aprile è stato favorevole per la nidificazione. Non ci sono state aspre nevicate fredde (tranne un breve periodo il 22-23 aprile). Maggio si è rivelato caldo e soleggiato senza il solito schiocco di freddo con la neve. Brevi piogge hanno agevolato un tempo caldo e chiaro. E solo il 30 maggio c’è stato un po’ di freddo, con il vento del Nord che soffiava, ma senza pioggia. Dal 4 giugno, il tempo è stato di nuovo caldo. Quindi si sono verificate le condizioni favorevoli per l’ incubazione e l’allevamento dei pulcini.

Da un nostro questionario sul nostro sito Web www.ohotniki.ru , a tutto il 4 giugno 2018 i dati forniti dai cacciatori alla croule sono sinteticamente i seguenti:

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Croule eccellente notata solo dall’1% dei cacciatori.
Croule buona dal 10% dei cacciatori.
Croule media, stabile rispetto agli anni precedenti 38%;
Croule povera 35%;
Croule nulla15%.

Carnieri di caccia:
zero: 31%;
da 1 a 5: 48%;
da 6 a 10: 10%;
da 11 a 15: 4%.

E’ noto che questa caccia tradizionale in Russia è ridotta ad una decina di giorni con numero minimale di capi concessi, i cui fruitori comunque collaborano a monitorare l’intensità del fenomeno.

Queste notizie sono compatibili con quelle raccolte da Vignac e fanno sperare in una “miracolosa” ripresa della specie….che tuttavia non ci deve offrire la scusa per abbassare la guardia – già allertata e tuttavia tenuta troppo bassa nella decorsa stagione – e ci deve spingere alla massima attenzione nella gestione conservativa della specie che mostra un trend in calo, sensibile a molti fattori climatico – ambientali, e quindi meritevole di grande prudenza!
Silvio Spanò

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