11178574_10204221932248830_2027942385_nMi sono sempre chiesto il perché del mio tiepido interesse per un selvatico di tale pregio e bellezza di tradizione venatoria e anche per certi versi cinofila. Di ambiente pregiato e suggestivo capace di stimolare emozionale reazione profonda e condivisa da tanti animi che ne ricercano con caparbia continuità e religiosa dedizione il contatto, anche solo fuggente, spesso sfuggente a volte solo percepito. Chiamatela Regina. Merita un deferente rispetto una composta nobile maniera ricca di gestualità tramandate da una lunga dedizione.

Una devozione figlia di un etica radicata in colui che dedica la sua anima selvatica alla cura di questa istintiva e naturale passione. La caccia alla Beccaccia. Sembrerà un affronto, un tentativo di lesa maestà, una bestemmia suonerà alle orecchie di coloro che ne venerano ogni piuma ogni impronta ogni deiezione ogni  apparizione degna di una divina celebrità. Non mi ha mai conquistato ne scaldato l’animo ne vinto la ragione. Anche se apparizioni e rendez vous me ne ha concessi parecchi sopratutto al Nord di quell’Europa che preferisco, e che grazie ad occasioni di lavoro cinovenatorie mi è capitato di frequentare per diversi anni, con ripetute visite così apprezzate e ricche di suggestione. 

Tante mi vennero a tentare l’anima, con sguardi ammiccanti e profondi luminosi della luce di quei boschi di cui erano prima figlie e poi regine silenziose, leggiadre eleganti maliziose e spesso furtive ed elusive come solo divinità silvane sanno fare. Nei loro voli sapevano attrarre attenzione e spesso avevano maniere così intriganti e sensuali di sfacciata impudenza, sfiorando il mio essere con il soffio delle loro ali. Flap Flap Flap….eccola salire tra un gruppo di pini verticale come una preghiera votiva e al fine, quasi spaventate dall’altezza, fermarsi per poi dopo un lieve momento in cui il silenzio domina la ragione e il solo suono proviene dal tuo cuore ascoltarla un respiro e perderla subito dopo tra le atmosfere del suo regno. Così protettivo così suggestivo così veemente nel impedire un inseguimento a perdifiato. Ecco torna il cane ma….chissà come sarà stata l’azione….in quale maniera avrà gestito il selvatico ? Avrà mica frullato prima e poi magari ora…?? E ma qui dentro mi sento soffocare.., non penetra la luce.., e l orizzonte ?? Orca sto ramo maledetto che frustata mi ha dato….devo stare attento a non inciampare altrimenti parte il ginocchio.., ma il cane.., anzi i cani ?? Dove sono sti due sacramenti….ma qui un….a ecco ho sentito un rumore forse sono loro.., un din o un don…?? Un anno di vita se qualcuno mi tira fuori di qui….ma quelli la cosa staranno facendo….no no qui il galoppo non si vede si la presa di terreno fino troppa mah….e poi non vanno un po’ piano ste beccacce….son anche belle grosse però….chissà se riesco a uscire vivo….basta basta chi me lo ha fatto fare.., e si il lavoro. Se quei tizi di Ancona avessero avuto dei buoni cani non mi avrebbero chiesto di accompagnarli con i miei di cani e….tum e poi altri tum tum….e le fermano però….tum….ma che giornata di passo notevole anche per una zona rinomata come la Lituania….a ma io domani invento una scusa e ….din din.., passa la Maggie….din…silenzio….uei è ferma…be questa volta l’ha presa bene….flap flap flap dai miei piedi si alza la Regina….mi guarda algida fiera distinta.., non ho il fucile.., sembra che apprezzi la mia meraviglia ed il silenzio che le concedo e si lascia ammirare con amabile calma….la Maggie mi guarda con un poco di sorpreso disappunto….sembra pensare….ma cosa combina questo sacramento di beccaccinista scriteriato…. e forse che abbia ragione lei? Per parecchi anni ho svolto attività di trasporto cani come servizio offerto dalle maggiori agenzie venatorie che organizzavano la caccia all’estero ai propri clienti. Tranne la Crimea, di cui mi dispiace, ho toccato ogni migliore meta dedicata alla beccaccia. Ogni volta sempre accompagnato da qualche mio Setter. Sempre uno che fosse maestro e se lo spazio del furgone lo consentiva un paio di giovani. Sempre femmine sempre sottoposte ad una verifica rigorosa ed importante. Anche su beccacce e sopratutto sulla caccia alle stesse. Ma quando tutti i cacciatori delle squadre si compiacevano dei loro cani, ne ho visti di validi davvero, e non mi toccava di dare supporto con i miei, che gioia potevo scappare a cercare Grouse, starne ma sopratutto beccaccini….nell’infinito spazio dei moors nelle piane umide immense della Lapponia nei pascoli e nei coltivi della Lituania nelle zone di erba galleggiante dell’Estonia….Nelle torbiere Irlandesi….e li i miei occhi si lasciavano concupire dalle immensità sconfinate dove la natura più forte dedicava spazi infiniti ai miei cani, attori di interpretazioni esasperate dall’immensa opportunità di spazio e dalla certezza di un incontro speciale. Che sia una maledetta subdola sorprendente claustrofobia da fitto aggravata da cino setterite dipendenza di tale gravità dal rendermi nervoso alla scomparsa del cane dalla mia vista, anche per soli pochi minuti ad avermi tenuto a distanza dalla meravigliosa Regina? Nonostante ogni suo tentativo di ammaliare i miei sensi con arti e maniere da consumata fattucchiera ponendosi magnifica davanti al mio sguardo, e invitandomi nel suo superbo reame di verde e silenzio, il mio vedere, è posseduto dagli spazi dagli orizzonti aperti. Infiniti e ariosi di vento di brezza di cieli vasti e rapide nuvole privi di ombre e di nascondigli.., ove la mia malattia raccolga sollievo e si rassereni al sorvegliare acutamente e discretamente una leggera, veloce leggiadra sagoma radente e rapida affrontare ardita ed elegante l’immensità di un sogno.