MARZALE'S HONDURAS

MARZALE’S HONDURAS

È stata un’annata eccezionale per la quantità e la qualità di nidiate e gli animali trovati, nonostante un caldo afoso incredibile, che ha stroncato quei cani che non sono stati gestiti in modo corretto nella preparazione e nella prove. Come al solito non sono mancate le polemiche, sterili e non costruttive, legate al regolamento, in vigore per il secondo anno; si è palesata una palpabile incapacità di dialogare e alcune persone hanno preferito ripiegare sul bieco ricatto, minando l’ambiente e istigando conduttori e organizzatori a boicottare il Saladini.

Alla fine ha prevalso il vero spirito dei conduttori di montagna la loro genuinità, la loro semplicità, la loro concretezza, che hanno capito che l’importante è lavorare sodo sui propri soggetti e lasciar parlare i fatti in un confronto sul campo, e che le chiacchiere non portano a nulla, al pari di quelli che i loro soggetti li fanno scendere solo sul web, dove sono naturalmente tutti campioni salvo poi essere i primi a sputar sentenze. Altri, sponsorizzati da un buon marketing, presentati e… dispersi sulle varie cime in costanti fuorimano: non è che la fiducia cieca nel beeper per risolvere problemi di una “ collegata rintracciabilità” abbia la sua responsabilità…..?

Parlando di conferme…..

Nel mondo dei setter da montagna si sta confermando il successo di un team: Virano, Vacca e Ambrosoli (titolare dell’affisso della Regina del Bosco) grazie alla loro complicità si stanno prendendo parecchie soddisfazione negli ultimi anni, confermando anno dopo anno la validità dei soggetti presentati. Un trofeo Alpi Svizzere, un Campionato europeo e un Saladini (e un altro campionato europeo, visto che nel momento in cui stiamo andando in stampa si è appena concluso quello del 2012 con la vittoria di Cora. Ndr) il Trofeo Allevamento 2011 e numerose certificazioni internazionali. Anche i giovani presentati, tutti discendenti dallo stesso ceppo, quest’anno hanno ottenuto i primi risultati.

Parlaci un po’ dei soggetti che più ti hanno impressionato.

Io ho giudicato tre tappe dell’edizione 2012 del trofeo (Val Bedretto, Cuneo e un solo giorno delle finali di Brescia), ma come selezionatore della rappresentativa italiana del Campionato europeo setter, ho seguito anche le altre tre tappe finali e devo dire di esser stato un fin troppo facile profeta l’anno scorso nell’individuare in Laser del Zagnis e in Bull e Blek i giovani protagonisti di questa edizione. Laser del Zagnis, decisamente maturato, anche se rimane da definire qualche aspetto del dressaggio. Poi, Bull di Lazzari, maturato, costante, un po’ sfortunato, è una bella realtà, da affinare ancora alcuni aspetti nel metodo soprattutto nel contenere alcune esagerazioni causate presumo da un agonismo esasperato. Sia per lui che per il Laser da sottolineare una bella aderenza alla razza per quanto riguarda lo stile, come valore aggiunto.

Si riconferma Zippo con le sue grandi prestazioni non sempre direttamente proporzionali agli incontri. Tra i cani importanti, peccato non aver avuto il Tilò della partita causa non perfette condizioni fisiche. Cora ha fatto la differenza spiccando sugli altri, dimostrando venatorietà e positività e sempre con prestazioni importanti; lo scettro passa così da una femmina all’altra (da Eva di Crocedomini a Cora), e questo per l’allevamento è un fattore positivo. Poi c’è Black di Caldinelli, che è partito un po’ in sordina con alcuni problemi fisici che ha dovuto risolvere, poi è sicuramente migliorato nel finale. Meno appariscente del fratello Bull ma estremamente concreto, serio, con bella intelligenza venatoria.. Mansis Show è riuscito a dimostrare le sue qualità anche su altri terreni, rispetto a quelli a cui è abituato pur palesando, a mio sommesso avviso, una ancor non perfetta dimestichezza con il rododendro. Un po’ meno brillante è stato il Gim che ha fatto più fatica a trovare le misure della caccia ai galli, autore comunque di oneste prove e presentato con la signorile umiltà che lo contraddistingue dal buon Antonacci. Buona impressione mi hanno fatto i cani del francese Guette, soprattutto Cowboy, che ha dimostrato di essere un buon cane di montagna cosi come la Nela del francese Aycaguer ?, una peperina tutto cuore.

Non ho avuto la possibilità di vedere all’opera un soggetto giovanissimo del quale ho sentito parlare un gran bene: Brembo di Fiorona al quale lancio il guanto di sfida: l’anno prossimo ti vogliamo tra i protagonisti!

Considerazioni finali ?

Ritengo positiva la partecipazione al trofeo, con reali possibilità di vittoria, oltre che dei conduttori D’Alessandris e Antonacci, a quali mi auguro altri “coturnat” veraci abbiano ad unirsi, anche di alcuni stranieri, come il francese Guette che se lo sono giocato fino alla fine; il trofeo ha così assunto un carattere di internazionalità, che è uno degli obiettivi, unitamente ad altri che il nuovo regolamento voleva, sicuramente un arricchimento per tutti sia zootecnico che umano. C’è poi chi preferisce rimanere povero.

tratto da www.marzales.it