Foto di Mario Salomone

Oltre alle regole scritte, il Cacciatore deve osservare anche un insieme di regole non scritte che devono guidare il suo comportamento in modo da essere rispettoso verso: – la fauna e l’ambiente; – i colleghi cacciatori;  – i non cacciatori; – le cose altrui. Durante l’esercizio venatorio è necessario possedere un buon autocontrollo in modo da non farsi travolgere dalla passionalità che è il principale motivo che spinge il cacciatore nella sua attività. È necessario che il cacciatore acquisisca una mentalità frutto della riflessione e dell’onestà, una capacità di autocontrollo che gli consenta di affrontare serenamente anche delle limitazioni e delle rinunce. Egli deve curare la propria formazione, deve abituarsi a riflettere prima di agire, deve  usare l’arma con sicurezza e coscienza. Il cacciatore deve contribuire alla protezione  della fauna,  collaborando alla  conservazione degli ecosistemi, astenendosi da azioni contrarie alla legge, che possono nuocere alla salvaguardia delle popolazioni degli animali cacciabili e rispettare quelli protetti. Quando spara al selvatico deve fare in modo che l’animale venga colpito mortalmente, evitandogli ferite che lo farebbero soffrire; si deve prodigare per accertare sempre l’effetto del colpo sparato e deve tentare con i metodi idonei il recupero del capo eventualmente colpito.

Deve saper rinunciare al tiro, anche ad un animale cacciabile, se il capo non rientra nel piano di prelievo o nell’assegnazione che a lui spetta.  Le regole di prudenza e di cortesia sono da osservare in modo da non provocare la reazione degli altri  cacciatori. Sul terreno di caccia si deve rispettare la precedenza di postazioni già occupate e non si deve intralciare l’esercizio venatorio altrui. La caccia è esercitata in territori frequentati anche da altre persone che praticano attività diverse: lavorative, sportive, di controllo, ecc.. Buona parte di queste persone sono indifferenti o contrarie alla caccia. La presenza del cacciatore alla ricerca della selvaggina può destare simpatia, indifferenza o avversione. Il comportamento del cacciatore può provocare reazioni con giudizi negativi sulla caccia; egli deve tenere presente che dispone di un’arma che potrebbe essere causa di incidenti, anche mortali. Deve pertanto maneggiarla, dimostrando di essere prudente e preoccupato di non esporre al pericolo, né sé stesso, né gli altri: prima di sparare deve assicurarsi che il campo del tiro sia libero. Si tenga sempre presente che il giudizio sul cacciatore e sul suo comportamento si riversa immancabilmente sulla caccia in senso generale. L’esercizio della caccia richiede prudenza e rispetto delle colture e di tutti i beni, soprattutto in considerazione del fatto che spesso i terreni sono di proprietà privata. Del resto, la legge prevede anche divieti speciali per le zone particolari e per i fondi agricoli, almeno finché non sia concluso il raccolto. 

Alcuni consigli di cortesia  1. Sparate solo al  selvatico che avete scovato e che risulta decisamente a vostra portata.  2. Se rinvenite un capo abbattuto da altri non raccoglietelo, ma accertatevi che il cacciatore che lo ha cacciato sia in grado di recuperarlo prestando eventualmente anche il vostro aiuto. 3. Non sparate al selvatico scovato o braccato da cani degli altri; cercate di avvertire il proprietario della posizione del proprio ausiliario.

4. Non dimenticate che la caccia è esercitata in ambiti aperti anche ad altre attività e che la fauna è patrimonio della collettività.

Alcuni consigli di prudenza 1. Il cacciatore deve essere sempre a conoscenza delle disposizioni contenute nelle leggi e nei regolamenti (in nessun caso la legge ammette l’ignoranza della stessa). 2. Deve costituire abitudine maneggiare sempre le armi come se fossero cariche. 3. Quando non si è in azione di caccia il fucile deve essere sempre aperto e scarico (togliere anche le munizioni dal serbatoio). 4. Prima di caricare il fucile, accertarsi che le canne non siano ostruite. Se l’arma è caduta a terra, o voi stessi siete caduti assieme, bisogna assicurarsi che le canne non siano occluse da materiali estranei o che non si siano verificati altri danni (ammaccature delle canne, fratture del calcio, danni alle magliette, alle cinghie, agli apparati di puntamento, ecc.). 5. Prima di premere il grilletto, si deve essere assolutamente certi e sicuri del bersaglio che s’intende colpire: esso deve essere ben visibile. Non si deve mai puntare il fucile, anche se scarico, verso bersagli che non si ha intenzione di colpire. Non si deve mai sparare ad un animale se oltre lo stesso non vi siano conformazioni in grado di trattenere i proiettili. 6. Nel momento in cui si richiude il fucile, le canne devono essere sempre rivolte verso il suolo.  7. Durante passaggi in cui l’equilibrio è precario e le mani sono impegnate, il fucile deve essere sempre scarico, possibilmente aperto. 8. In casa, negli autoveicoli e nei luoghi frequentati da persone, il fucile deve essere sempre scarico, aperto ed eventualmente imballato. 9. In casa, il fucile deve essere posto in un luogo sicuro, fuori dalla portata di bambini e di coloro che non hanno competenza nel maneggio delle armi, meglio se riposto in armadi di sicurezza. È buona norma custodire armi e munizioni in luoghi separati (un obbligo di legge in caso di trasporto).

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